L’inverno è alle porte, e così anche il 15 novembre, data fatidica entro la quale vanno montati gli pneumatici invernali. Molti automobilisti già possiedono delle gomme termiche, spesso in giacenza presso i gommisti, molto più frequentemente conservate in garage. Ecco allora il dilemma: sono ancora efficaci, oppure vanno cambiate?Il primo segnale dello stato di salute degli pneumatici invernali è l’osservazione: se la spalla presenta dei rigonfiamenti anomali, oppure il battistrada ha delle lamelle visibilmente danneggiate, è tempo di cambiare le coperture. Se, in caso contrario, tutto appare in regola, allora si passa alla valutazione dell’usura. Molte Case costruttrici adottano degli indicatori specifici – spesso segnalati dal logo del brand lungo i fianchi, oppure da un fiocco di neve, un triangolo o la scritta TWI (Thread Wear Indicator) – che forniscono un’immediata percezione del consumo del battistrada. Si tratta, per lo più, di barrette in rilievo collocate sul fondo degli intagli. Quando tra queste e i blocchi in gomma non vi è più alcun dislivello, allora è tempo di mettere mano al portafogli e acquistare coperture nuove.Qualora gli indicatori d’usura non siano presenti, o risultino di difficile individuazione, la regola generale prescrive che lo spessore minimo del battistrada non debba essere inferiore a 1,6 mm. Pena la multa e il decadimento – con gravi conseguenze per la sicurezza – delle prestazioni. Nel caso specifico dei modelli invernali, sarebbe però preferibile adottare – sebbene la legge non lo prescriva – un margine di tolleranza più severo, assicurandosi di avere a disposizione ancora 2 mm di battistrada (l’optimum sarebbe 4 mm), così che le lamelle anti neve svolgano al meglio il proprio compito. Come verificare questa condizione? Con un calibro di profondità, oppure con una semplice moneta da due euro: se la parte argentata scompare tra gli intagli del pneumatico, allora le gomme possono continuare il proprio lavoro.