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Renault Austral E-Tech Full Hybrid 200, come va e quanto consuma

SUV per la famiglia, attento al design, alla connettività e all’efficienza. Quanto? L'abbiamo verificato di persona

Tutto iniziò nel 2007 con la prima Renault Koleos, un SUV progettato sia per l’Europa sia per la Corea del Sud e lì venduto con marchio Samsung. Erano anni in cui nella gamma della Casa francese c’erano ancora Modus, Scenic ed Espace, i monovolume, ma la Casa francese intuì che i gusti dei clienti europei stavano virando verso gli sport utility. Ora, con la Modus al museo, Scenic e Gran Scenic relegate al ruolo di comprimarie e la Espace pronta a rinascere a sua volta come SUV, ecco che il SUV medio di Casa Renault prende il nome di Austral, sostituendo la Kadjar. E la Koleos? La Koleos nel frattempo è diventata la versione a 7 posti della Kadjar, ma si sta preparando per la pensione, per lasciare spazio appunto all’Espace, che invece avrà molto in comune con la Austral. Sì, la famiglia Forrester di Beautiful era meno complessa da capire. Facilitiamoci dunque la vita mettendo a fuoco quali sono le rivali principali della Renault Austral: Alfa Romeo Tonale (siamo italiani: non può mancare, anche se le sue aspirazioni sono più spostate verso il premium), Hyundai Tucson, Jeep Compass, Kia Sportage, Volkswagen Tiguan.

Ibrido alla francese

Per conoscere più a fondo la Renault Austral dopo il primo contatto, ho deciso di sottoporla alla prova consumi di Red. Del resto, di un SUV ibrido l’efficienza interessa eccome, anche se carrozzeria alta e ruote grandi fanno a pugni con il contenimento dei consumi. Ibrido, dunque: quello di Renault è di tipo full e vanta un’architettura molto particolare, diversa da tutte le altre presenti sul mercato. In pratica, il motore endotermico a benzina (chen non è più il 1.600cc quattro cilindri aspirato, bensì un più efficiente 1.2 turbo 3 cilindri) è abbinato a due motori elettrici e al cambio automatico privo di frizione e sincronizzatori.

Renault AUSTRAL - plancia

Si tratta di un 4 marce elettroattuato e se vi state chiedendo come il sistema possa funzionare, la risposta è che lo spunto a vettura ferma si compie sempre e solo tramite il motore elettrico principale. Solo dopo il 1.200 a benzina viene avviato dalla seconda unità elettrica e portato al regime esatto per innestare senza contraccolpi la seconda marcia. Nelle fasi di rilascio, il motore elettrico principale rigenera l’energia che viene accumulata nella batteria da 1,2 kwh di capacità. 

Spazio in abbondanza

Lunga 4,51 m, larga 1,84 e alta 1,65, dimensioni dunque non XXL, la Austral si dimostra molto ospitale all’interno. Lo spazio, come sempre accade su auto di segmento C (e D), è ottimo per quattro adulti, qui anche fino ai 190 cm di altezza; è discreto per il terzo passeggero posteriore, più che altro perché, inevitabilmente, ci si “scontra” a livello delle spalle. Il bagagliaio? Varia a seconda della motorizzazione scelta: sulla mild hybrid la capacità minima è di 500 litri, sulla full hybrid invece è di 430. Volendo, in entrambi i casi, la seconda fila può scorrere in avanti regalando qualche litro in più.

 

A proposito di capienza, ci sono diversi vani utili per svuotare le tasche: nella parte bassa della plancia due portabicchieri, accanto a due prese USB di tipo C e ad una 12 V. Il tunnel centrale è celato da un elemento scorrevole a forma di cloche di aereo e su cui è posizionata la piastra di ricarica a induzione.

Qualità di alto livello

Per il resto, mi ha convinto la qualità: i materiali sono scelti con cura (non solo nelle zone più in vista, e questa non è cosa comune), le finiture sono curate e l’assemblaggio è preciso. Inoltre, condivido al 100% la scelta di tenere al di fuori del touchscreen i comandi del climatizzatore, che si trovano alla base del display. A proposito di scelte condivisibili, eccone altre due: la prima è la posizione verticale del grande schermo centrale. La seconda è l’adozione del sistema operativo Android Automotive, che non è Android Auto: quello c’è (insieme ad Apple CarPlay) ed è la piattaforma che permette di replicare il proprio telefono nello schermo dell’auto. No, Android Automotive è appunto il sistema operativo alla base dell’infotainment e, fra i suoi tanti pregi, quelli che spiccano (secondo me) sono l’immediatezza di Google Maps e le app familiari agli utenti Android. 

Come va

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