Continua a far discutere la normativa Euro 7 e soprattutto lo stop 2035 alla vendita dei veicoli a benzina e diesel, fortemente voluto dall’Unione europea.
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Dopo lo stallo, che ha visto sospendere la votazione finale del provvedimento, ora alla storia si aggiunge un ulteriore tassello. Il Ministro dei Trasporti della Repubblica Ceca, Martin Kupka, ha infatti organizzato per lunedì 13 marzo un incontro a Strasburgo (una delle sedi del Parlamento europeo) a cui sono stati invitati i Ministri dei Trasporti di altri 11 Paesi UE (Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia e Spagna). Al centro della discussione c’è il nuovo standard Euro 7, ma si parlerà anche dello stop 2035 alla vendita di auto e furgoni non elettrici. Al momento i Paesi invitati non hanno ancora confermato la partecipazione.
In addition to EURO 7, we will also deal with the agreement on limiting the sale of new cars with internal combustion engines after 2035 and other legislative proposals in the area of reducing emissions in transport sector.
— Martin Kupka (@makupka) March 9, 2023
Stop 2035 a benzina e diesel, cosa succede?
La normativa Euro 7 per abbassare le emissioni inquinanti dei veicoli a combustione ha – a dir poco – sollevato diverse perplessità, per via della complessità e i costi che comporterebbe sulla produzione. Uno tra tutti: l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, secondo il quale l’Euro 7 sarebbe “inutile” e perfino controproducente, in un momento in cui l’industria automobilistica sta cercando di abbassare i costi di produzione delle auto elettriche.
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Le case automobilistiche si troverebbero, infatti, costrette a investire in una tecnologia che l’Unione Europea intende vietare a partire dal 2035. Un provvedimento che però è in una fase di stallo, dopo che Italia, Polonia e Bulgaria hanno manifestato l’intenzione di votare contro il provvedimento. A questi, all’ultimo momento e a sorpresa, si è aggiunta la Germania, minacciando di astenersi dal voto definitivo se non verrà accolta la sua richiesta di inserire una deroga per i carburanti sintetici e-fuel, “neutri” per le emissione di CO2. Andare al voto definitivo in queste condizioni è sembrato un rischio, e così l’esame e il voto finale del provvedimento è stato rimandato a data da definire, in attesa di trovare un accordo.
Si larga il fronte dei Paesi scettici
La Repubblica Ceca ha un’importante industria automobilistica e ha chiesto a sua volta esenzioni per i carburanti sintetici in cambio del sostegno al bando dei veicoli benzina e diesel. Difficile pensare che il Governo di Praga abbia l’intenzione di prendere una posizione diversa da quello tedesco. L’incontro organizzato sembra quindi rafforzare il fronte dei paesi scettici nei confronti dello stop 2035 per benzina e diesel.