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Suzuki Swift tra città, pista, offroad: ecco perché è l’unica auto triatleta

I 129 CV della Swift Sport possono bastare per divertirsi?

Vi ho appena parlato di feeling di guida. Beh, com’era facile aspettarsi sulla Sport è anche migliore. Perché se è vero che il peso aumenta un po’ – 1.095 kg con carburante e guidatore a bordo – è vero anche che l’assetto più rigido, ma assolutamente non marmoreo, e i pneumatici più sportivi aiutano parecchio.

Suzuki Swift Sport vista posteriore, in pista

Ma andiamo con ordine: la prontezza di sterzo permette di raggiungere il punto di corda con pochissimi movimenti di mani sul volante. Molle e ammortizzatori sono rigidi quanto basta per offrire precisione in appoggio e reattività nei cambi di direzione. Il tutto, con un retrotreno che sente i trasferimenti di carico. In altre parole, se si alleggerisce il gas in percorrenza, le ruote posteriori allargano leggermente la traiettoria. E quando si impara a gestire questa tendenza del telaio, far girare la Swift col gas, oltre che con il volante, è un vero piacere. Il piacere della guida. Il tutto, sia chiaro, senza che la sicurezza sia in discussione nemmeno per un attimo. Al top anche i freni: non solo la risposta del pedale è ben modulabile, ma anche la resistenza alla fatica, persino nell’uso “improprio” in pista, è esemplare.

Suzuki Swift Sport tre quarti anteriore

Come va e quanto consuma in città

Una vera, piccola fuoristrada

Prova consumi: la 1.2 CVT alla prova dell’efficienza

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