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Come funziona la Tecnologia microibrida

La soluzione tecnica adottata dal Gruppo Psa abbatte emissioni e consumi, ma a dispetto della definizione non prevede il classico abbinamento di un propulsore termico con un vero e proprio motore elettrico. Tutto ruota attorno a un alternatore reversibile

Ibrido. Ma non troppo. Contrariamente alla consuetudine, che con il termine “ibrido” indica l’abbinamento di un’unità termica con un motore elettrico, il Gruppo Psa (Peugeot-Citroën) adotta la definizione di “microibrido” per dei propulsori dotati di un alternatore reversibile a doppia funzione: generatore durante la marcia, motorino d’avviamento dopo la sosta. Manca, in questo caso, un vero e proprio propulsore a zero emissioni.

Il neonato 2.0 BlueHDi da 150 cv omologato Euro 6, al debutto con Citroën Grand C4 Picasso, e il noto 1.6 td 8V da 92 e 115 cv, appannaggio di svariate vetture del Gruppo francese, hanno nella tecnologia e-HDi uno dei propri punti di forza. Soluzione che consta di un sistema Stop&Start di seconda generazione caratterizzato da un alternatore reversibile a doppia funzione: generatore durante la marcia, motorino d’avviamento dopo la sosta. Nell’utilizzo pratico, nulla cambia rispetto a un qualsiasi propulsore con dispositivo Stop&Start, fatta eccezione per il fatto che il motore non si spegne a veicolo fermo, bensì appena scesi sotto una determinata velocità. Ragione per cui tale tecnologia è definita “microibrida”. In pratica, quando si rallenta, il sistema sincrono funge da alternatore, agendo anche da freno motore. Effetto, quest’ultimo, generato dalla coppia resistente fornita dall’alternatore stesso in fase di ricarica della batteria. Alla ripartenza, il citato alternatore inverte il proprio funzionamento, trasformandosi in motore asincrono e convertendo l’energia elettrica accumulata in meccanica, provocando la rotazione dell’albero a gomiti e la riaccensione del motore.

 

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