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Audi: “meglio investire sull’algoritmo, piuttosto che sul motore più potente”

In Audi hanno già avviato la trasformazione del business, che cambierà anche il modo di intendere l’auto

“Ciò che darà un vantaggio competitivo in futuro non sarà il motore più potente o la fibra composita più innovativa. No. A generare valore (margine di guadagno, ndr) saranno l’algoritmo migliore e nuove funzionalità connesse”. A scrivere nero su bianco ciò che avete appena letto non è una delle tante big tech companies col “pallino” per l’automobile (se volete saperne di più sull’auto di Amazon, di Apple, di Dyson, ecc., abbiano realizzato un approfondimento specifico), bensì Audi. Un’azienda che sulla potenza dei motori e sui materiali (basti pensare all’alluminio) ha investito, storicamente, tantissimi soldi. Il business dell’auto, se ancora ci fosse bisogno di scriverlo, sta andando a grandi passi verso la sua più grande rivoluzione. Anzi, ci si trova già pienamente dentro. Nello specifico, il virgolettato è di Felix Schwabe, Responsabile dello sviluppo del business basato sui dati per Audi.

Un’offerta sempre più personalizzata

Schwalbe ha spiegato più nel dettaglio quella che ormai è la convinzione di Audi: “Se studiamo i dati possiamo capire i desideri dei clienti in maniera sempre più precisa e proporre servizi sulla base di queste informazioni. In questo modo possiamo ottimizzare la nostra gamma di vetture e servizi, per rispondere alle diverse necessità dei clienti e dei singoli mercati”. Sì, certo, questa del manager tedesco potrebbe apparire la classica uscita a effetto. In realtà, in queste parole c’è tutto – o quasi – il futuro dell’automobile, almeno come se lo sono immaginato in Audi; non solo per quello che riguarda il modo di fruire dell’auto da parte dei clienti, ma anche per il modello di business per le Case.

Futuro? Non solo

Il bello è che alcune delle tecnologie citate sono già presenti oggi. Pensate per esempio a informazioni come la stazione di ricarica più vicina (e alla possibilità di prenotarla), agli alert su eventuali pericoli presenti sulla strada (chiazze d’olio o veicoli in panne) e, addirittura, al fatto che in alcune città del mondo (poche in verità, per ora) è possibile essere informati su quale velocità tenere al fine di trovare il semaforo verde; in questo caso, ovviamente, anche l’infrastruttura deve essere connessa. Ancora: il meteo, le informazioni sul traffico, la musica in streaming… Tutte cose già presenti oggi, su molte Audi. Molte di queste tecnologie, tra l’altro, costituiscono la base per la guida autonoma.

La sicurezza dei dati

Generare dati da un’auto significa anche, però, conoscere la vita di chi la guida. Tranquilli: i dati generati da Audi vengono inviati a un sistema di backup gestito da Audi, che provvede – in modo istantaneo a automatico – a renderli anonimi. Audi, tuttavia, non si ferma qui: in futuro fornirà ai propri clienti un’app mediante la quale scegliere autonomamente quali dati possono essere utilizzati e a quale fine.

Inoltre, gli utenti potranno ricevere – sempre se richieste – offerte personalizzate. Così come accade per la tecnologia Car2X, anche i servizi sopra elencati diventano sempre più precisi al crescere del numero di veicoli che li offrono. In questo senso, le auto del Gruppo Volkswagen hanno il grande vantaggio di fare parte di un grande gruppo, appunto.

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