L’allestimento M Sport Design della BMW Serie 1 del test contempla vari particolari estetici che accentuano la grinta d’insieme: per esempio la presa d’aria anteriore più ampia e scolpita e con verniciatura nera, e il finto diffusore alla base del paraurti posteriore (che non lascia a vista i terminali di scarico). Di serie anche i cerchi da 18” (con gommatura 225/45) anziché da 17”, che conferiscono ulteriore “presenza” a una vettura che già di per sé appare piacevolmente muscolosa. E come opzione si possono montare quelli da 19”.
BMW Serie 1: ora si cambia solo in automatico
Il 2.0 litri a gasolio è abbinato a un cambio automatico robotizzato a doppia frizione con 7 rapporti, all’interno del quale – nelle versioni mild-hybrid – è alloggiato il motore elettrico da 20 CV e 55 Nm di coppia; quest’ultimo è alimentato da una batteria (collocata sotto il fondo del bagagliaio) che si ricarica in frenata e in decelerazione (rilasciando il gas, si percepisce distintamente l’azione frenante del sistema regen). Per la cronaca, il citato cambio è l’unico disponibile per questa nuova edizione della BMW Serie 1, che manda in pensione quello manuale.
Un diesel educato
La BMW Serie 1 non fa rimpiangere l’insonorizzazione delle sorelle maggiori: ciò vale rispetto al rumore dell’aria e a quello di rotolamento delle gomme, e pure alla voce del motore. Il quale svela il suo tipico timbro da diesel soltanto se pestate di brutto sull’acceleratore, inducendo la logica del cambio automatico a salire di marcia solo in prossimità dei 4000 giri/min (la potenza massima è disponibile fra i 3750 e i 4000). In tutte le altre situazioni di guida il quattro cilindri sonnecchia a regimi ben più contenuti, considerato che spinge con vigore giù a partire dai 1500 giri e che ha una bella schiena, quindi il robotizzato passa alla svelta al rapporto superiore.
Anche se è brillante, si dichiara poco assetata
I numeri ufficiali parlano di 0-100 in 7,9 secondi e di 222 km/h di punta, valori che a sensazione sono credibilissimi. Anche perché ci sono ben 400 Nm di coppia sfruttabili dai 1500 ai 2000 giri/min, e la massa della vettura sta sotto i 1.600 kg. Considerate la vivacità delle prestazioni e la naturalezza con la quale queste si ottengono, fanno pure riflettere i consumi omologati WLTP: la scheda della BMW Serie 1 120d recita ben 21,7–23,3 chilometri con un litro di gasolio.
Ma percorrenze del genere possono essere effettivamente eguagliate nel mondo reale? Beh, posso dire che nel test, che comprendeva anche molta autostrada, il verdetto finale del computer di bordo è stato di circa 21 km/l. Per la cronaca, il risultato è stato ottenuto senza rinunciare al piacere di guida e senza ricorrere alla “risparmiosa” modalità Efficient (le altre sono la Personal e la Sport, e si selezionano dal tasto My Modes nel tunnel).
Dinamica migliorata
Come da tradizione, la nuova BMW Serie 1 sa assecondare la guida sportiva: ha sospensioni solide, che controllano bene i cambi di peso; il prezzo da pagare (complice la gommatura da 18 a spalla bassa) è qualche sobbalzo sugli ostacoli secchi, come i dossi rallentatori, ma ne vale la pena. Adeguato al contesto lo sterzo, che è preciso, diretto al punto giusto e non troppo leggero da azionare. Del resto, il pacchetto di aggiornamenti ha interessato, fra gli altri, componenti quali i supporti della barra antirollio, delle sospensioni e degli stessi organi di sterzo (con angolo di sterzata incrementato del 20%).
Un robotizzato valido, ma senza paddle
Per capirci, se in autostrada la BMW Serie 1 120d sa essere una veloce e confortevole passista, è fra le curve che svela il suo lato più piacevole. Da un lato la spinta pastosa e fluida del turbodiesel permette di tenere ritmi vivaci con tutta naturalezza, e dall’altro l’assetto riserva quella coerenza che ci si aspetta da una compatta di impostazione sportiva: la tenuta di strada è sempre rassicurante e, se ci si avvicina al limite, le reazioni della vettura sono progressive e facili da gestire.
Cosa volere di più? Beh, mi sarebbe piaciuto avere le palette al volante, che rappresentano l’unico modo di azionare il cambio automatico in manuale. Senonché sono riservate agli allestimenti superiori. Questo senza nulla togliere alle virtù del robotizzato a doppia frizione, dal funzionamento dolce, rapido anche in scalata e sempre puntuale nel selezionare i sette rapporti: una spalla perfetta per le caratteristiche d’erogazione del 2.0 litri elettrificato della BMW Serie 1 120d.