La Renegade si rinnova ma non troppo, e lo fa per essere tecnologicamente al passo coi tempi: le novità principali interessano la strumentazione e l’infotainment. Del resto questa squadrata Jeep lunga 424 cm – una taglia che non spaventa nemmeno chi si avventura soprattutto in città – è il proverbiale cavallo vincente, quello che non si cambia: dal debutto, datato 2014, nel mondo è stata venduta in due milioni di esemplari, e oggi nel nostro Paese guida la classifica dei SUV plug-in hybrid.
È proprio una delle versioni PHEV, ossia ibrida ricaricabile alla spina, la protagonista di questo test: si tratta della Jeep Renegade T4 240 CV AT6 PHEV 4xe Trailhawk. Oltre a collocarsi al vertice della gamma, ha peculiarità che la rendono adatta anche al fuoristrada di un certo impegno.
Un 4×4 “misto”
Tutte le versioni della Jeep Renegade 4xe impiegano un quattro cilindri turbobenzina da 1,3 litri, abbinato a un cambio automatico a sei marce e collegato alle ruote anteriori. A muovere quelle posteriori c’è, invece, un’unità elettrica da 60 CV. Diversamente dai sistemi 4×4 tradizionali, questo non necessita dell’albero di trasmissione né di differenziali: è l’elettronica a decidere la quantità di potenza e coppia da utilizzare al retrotreno e come ripartirla fra le ruote.
Capace di 11,4 kWh, la batteria è ricaricabile da rete alla massima potenza di 7,4 kW in circa un paio d’ore; il connettore è sul lato sinistro della vettura, dal lato opposto rispetto al bocchettone del serbatoio del carburante (il quale ha una capacità di soli 37 litri).
Potenza e prezzi della Jeep Renegade 4xe
Dato che il motore a benzina si può avere nelle configurazioni da 130 o 180 CV, ai quali i 60 CV “elettrici” si sommano algebricamente, la Jeep Renegade 4xe può avere una potenza complessiva di 190 CV (allestimenti Altitude e Summit, rispettivamente 43.400 e 45.900 euro) oppure di 240 CV, che è il caso della Overland e della Trailhawk (44.400 e 46.900 euro).
C’è anche mild-hybrid
Chi si accontenta della trazione anteriore può orientarsi sulla più abbordabile Jeep Renegade 1.3 T4 mild-hybrid da 130 CV, con prezzi a partire da 32.900 euro. Facilmente riconoscibile dallo spoiler anteriore più “stradale” (si nota nell’esemplare rosso nella foto qui sopra), è alimentata da un quattro cilindri turbo a benzina a ciclo Miller da 1,5 litri abbinato a un motore elettrico da 15 kW. Quest’ultimo, integrato nel cambio robotizzato a doppia frizione a 7 marce, è anche in grado di muovere autonomamente la vettura per brevi tratti; a fornirgli energia provvede una batteria da 0,8 kWh ricaricata dalla frenata rigenerativa o dal motore termico. La Renegade è prodotta nello stabilimento Stellantis di Melfi, in provincia di Potenza, assieme alla sorella maggiore Jeep Compass, basata sulla stessa piattaforma.
Spaziosa anche in altezza
La carrozzeria non cambia e l’abitabilità nemmeno: quattro adulti stanno comodi e anche chi viaggia sul divano è accolto come si deve, con spazio adeguato davanti alle ginocchia e sopra la testa. Un po’ sotto la media il bagagliaio (330/1.277 litri), che perde una ventina di litri di capacità rispetto alle versioni non PHEV della Jeep Renegade; dato il tipo di vettura, la soglia di carico è lontana da terra.
Il ben rifinito abitacolo della Jeep Renegade conserva lo stile già noto e non rinuncia all’utile maniglione nella plancia dal lato passeggero, al quale aggrapparsi nei passaggi off-road più impegnativi o anche solo per salire e scendere dall’auto facendo meno fatica. Ma all’occhio attento non sfugge il volante di nuovo disegno.
La Jeep Renegade ha un nuovo schermo centrale
La novità che, invece, noterebbe chiunque riguarda il nuovo sistema multimediale, connesso in 4G e con supporto wireless di Android Auto e Apple Carplay, che guadagna pure un touch screen più ampio: nella precedente versione più evoluta misurava 8,4”, mentre ora siamo a 10,1”. Ma quel che più conta è che la sua reattività è decisamente migliorata. Inoltre, adesso lo schermo visualizza le immagini riprese dalla retrocamera, un’altra novità per la Jeep Renegade 4xe, che in manovra rappresenta un bell’aiuto perché il lunotto è davvero piccolo. Ancora, un display TFT da 10,25” spedisce in soffitta il vecchio cruscotto analogico.