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Prova Jeep Renegade Trailhawk 4xe – L’ibrida plug-in che non teme ostacoli

La Jeep Renegade si aggiorna nella dotazione tecnologica restando fedele all’immagine di sempre. Ecco come va la versione ibrida plug-in di punta, la più votata al fuoristrada

Il cambio automatico a 6 marce è più fluido che rapido, ma in un’auto del genere va bene così: la guida è intuitiva e, grazie pure all’apporto del motore elettrico, lo sprint non manca, tanto che secondo la Casa bastano 7,1 secondi per raggiungere i 100 km/h da fermo, e la velocità massima sfiora i 200 km/h. La Jeep Renegade 4xe è anche abbastanza agile, a dispetto della massa che sfiora i 1.800 kg e dell’assetto rialzato. Ma sia chiaro che non è una sportiva, anche perché lo sterzo, pur assicurando una buona precisione, non è molto diretto. Valido il comfort, disturbato solo dal rumore dell’aria che scorre sulla squadrata carrozzeria, percettibile già a partire da 100- 110 km/h.

La Jeep Renegade 4xe ha una discreta autonomia in elettrico

La disponibilità della trazione integrale non è inficiata dallo stato di carica della batteria del sistema ibrido, dato che il livello della stessa viene mantenuto pure dal motore termico. Inoltre, partendo con il pieno di elettroni la Jeep Renegade 4xe promette fino a quasi 50 km di autonomia a emissioni zero, in questo caso contando sulla trazione posteriore e potendo raggiungere i 130 km/h di punta.

Altezza mezza salvezza

Detto questo, lasciamo l’asfalto in favore del tracciato off-road del Balocco Proving Ground, il complesso di piste in provincia di Vercelli dove Stellantis sviluppa, collauda e talvolta fa provare alla stampa le proprie vetture. Rispetto alle versioni a trazione anteriore, questa vanta una luce a terra incrementata di 2,6 cm (per un totale poco superiore a 20 cm), caratteristica che assieme al passo non esagerato (257 cm) e ai paraurti di disegno specifico, smussati nella parte inferiore per ridurre il rischio di interferenze con il terreno o con eventuali ostacoli, dà luogo a un pacchetto di tutto rispetto: gli angoli di attacco e di uscita della Jeep Renegade 4xe Trailhawk sono di 28” (contro i 19° e i 27° delle altre versioni) e quello di dosso è di 18° (anziché di 16°). Inoltre, questo allestimento dispone di protezioni in lamiera nei punti critici del sottoscocca.

La manopola magica della Jeep Renegade

In un percorso sterrato che comprendeva anche tratti allagati e fangosi (frutto delle abbondanti piogge dei giorni precedenti), ma anche ostacoli artificiali in cemento e rampe con pendenza fino al 70%, abbiamo potuto mettere alla prova le modalità di guida specifiche, selezionabili dalla manopola (nella plancia) del Selec-terrain: oltre alla Auto ci sono la Snow, la Sand, la Mud e la Rock – quest’ultima riservata alla Trailhawk – che ottimizzano la risposta di motore, cambio, trazione e controlli elettronici per neve, sabbia, fango e superfici rocciose. Non mancano il limitatore di velocità in discesa, che si occupa di rallentare la vettura lasciando a chi guida il solo onere di concentrarsi sulla traiettoria, e il differenziale virtuale bloccabile. 

L’off-road puro non le fa paura

Nonostante la nostra Jeep Renegade 4xe Trailhawk non montasse gomme specialistiche, bensì le più versatili M+S a spalla alta (235/55 R17) di primo equipaggiamento, si è districata senza difficoltà anche nei tratti a scarsa aderenza. In particolare, con la modalità Rock (legata alla funzione Low) si è rivelata efficace su pendenze impegnative o nei tratti molto accidentati, quelli da affrontare avanzando a velocità ridottissima.

L’elettronica ti spiana la strada

D’accordo, la Jeep Renegade non ha un telaio a longheroni ma la scocca portante, e le sospensioni sono indipendenti anziché ad assali rigidi come nei fuoristrada duri e puri. Perciò, almeno in teoria, qui si può contare su una minore capacità di “copiare” le asperità più pronunciate. Ma anche nel caso ci si ritrovi con una ruota senza grip o addirittura sollevata da terra, l’elettronica è pronta a intervenire mandando coppia a quelle che hanno più aderenza e consentendo di trarsi agevolmente d’impaccio. Sarà anche merito della compattezza del corpo vettura, ma quando si lascia l’asfalto, rispetto ai normali SUV questa italoamericana ha effettivamente una marcia in più.

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