Che un’ibrida a Gpl faccia risparmiare sui rifornimenti è scontato. Lo è molto meno che un costruttore decida di realizzare una vettura del genere e la ragione è, anche qui, economica: non in tutti i mercati il gas di petrolio liquefatto è conveniente quanto lo è in Italia. Inoltre, non tutti i motori a combustione che equipaggiano le auto ibride si prestano a essere trasformati, come non tutti i modelli sono adatti a ospitare la necessaria componentistica. Ciò premesso, arriva la Kia Niro 1.6 GDi HEV Tri-Fuel e pianta la sua bandiera nel deserto: è la prima full-hybrid che va anche a Gpl. Carburante che – vale la pena di ricordarlo – attualmente ha un prezzo medio inferiore a 0,8 euro al litro. Cioè costa la metà della benzina.
Benzina, elettroni e gas
La Kia Niro Tri-Fuel è basata sulla già nota 1.6 GDI HEV, crossover di taglia media (442 cm di lunghezza) che unisce un’impostazione molto pratica a un’estetica distintiva. Nasce dalla collaborazione fra la filiale italiana del marchio coreano e lo specialista Westport Fuel System Italia/BRC, che la allestisce presso il suo stabilimento in provincia di Cuneo. Il rapporto fra le due aziende è collaudato e, come avrete intuito, qui non stiamo parlando di un impianto aftermarket bensì installato direttamente e omologato dal Costruttore. La denominazione Tri-Fuel è motivata dal fatto che la vettura può muoversi – a seconda delle condizioni di marcia e del tipo di alimentazione selezionata – a benzina, a elettricità e a gas.
Una base collaudata
Il cuore del sistema ibrido della Kia Niro Tri-Fuel rimane dunque lo Smartstream GDI da 1,6 litri, con cambio automatico robotizzato a doppia frizione e 6 marce. È un quattro cilindri improntato alla massima efficienza, che questa versione invia alle ruote anteriori 90 CV. Tale potenza si va a sommare (non algebricamente) ai 43,5 CV del motore elettrico al quale il termico è abbinato: l’output complessivo è di 126 CV, ossia 3 CV in meno rispetto all’alimentazione a benzina. Completa il powertrain full-hybrid la batteria da 1,32 kWh, che in base alle condizioni di marcia può essere ricaricata sia dal motore termico che dal sistema di recupero dell’energia cinetica nei rallentamenti.
Non cambia (quasi) nulla
Come nella quasi totalità delle auto bi-fuel a Gpl, nella Kia Niro Tri-Fuel il serbatoio del gas è sotto il pavimento del bagagliaio, nel vano altrimenti riservato al ruotino di scorta (rimpiazzato dal kit di riparazione). Perciò non va perduto neppure uno dei 425/1419 litri di capacità del vano, e l’unica limitazione è la non disponibilità del Premium Pack opzionale. Quest’ultimo, infatti, oltre all’head-up display e molto altro include l’impianto audio Harman Kardon, il cui subwoofer è incompatibile con la presenza della bombola. Ma pazienza, qui il necessario ha la priorità sul superfluo.
Fra i componenti dell’impianto c’è una centralina aggiuntiva, ma nessuna modifica è stata apportata al motore della Kia Niro Tri-Fuel, il quale è stato sottoposto a opportuni collaudi rivelandosi adatto a funzionare anche a gas: Kia parla di oltre 400.000 km di test condotti perlopiù in autostrada, ossia nelle condizioni più gravose. Questo ha permesso di verificare l’affidabilità dell’insieme, considerato che questa è una macchina che sarà scelta da chi percorre parecchi chilometri. E che potrà contare sulla garanzia è di 7 anni o 150.000 km, la medesima che Kia offre sugli altri suoi modelli. Quanto all’innesto per il rifornimento del Gpl, è collocato accanto al bocchettone per la benzina, quindi in posizione comoda e protetto dallo sportellino.
Kia Niro Tri-Fuel: è accogliente anche dietro
L’abitacolo della Kia Niro Tri-Fuel è rifinito con buona cura, con inserti in nero lucido nel largo tunnel, dove si trova pure la manopola del selettore di marcia e, poco sopra, l’unico elemento che differenzia gli interni da quelli della Kia Niro HEV standard: il pulsante per commutare il funzionamento da un carburante all’altro.
Questo è circondato da alcuni led che si accendono quando si seleziona l’alimentazione a Gpl, e che fungono (in verità in modo un po’ approssimativo) da indicatore di livello della bombola. Completano il quadro la ben leggibile strumentazione digitale (un display da 10,25”) e, racchiuso nella medesima cornice, lo schermo tattile da 10,3” del sistema multimediale. Bene l’abitabilità: le poltrone sono ampie e accoglienti, e sul divano si può stare senza troppi problemi anche in tre (il tunnel, largo ma poco rialzato, non penalizza troppo l’eventuale passeggero centrale).