La Xpeng G6 RWD Long Range dichiara di poter balzare da 0 a 100 km/h in 6,2 secondi. Un valore da sportiva, che all’atto pratico appare verosimile: pur progressiva, la forza allo spunto è notevolissima e la spinta risulta poderosa anche alle andature elevate. Ma già che parliamo di numeri, sappiate che pure la versione base è piuttosto rapida, con uno 0-100 in 6,6 secondi dichiarati.

E quanto alla AWD Performance, il potenziale è tale da consentirle di sfidare fior di GT: in questo caso, infatti, il tempo per raggiungere i 100 orari da fermo scende a 4 secondi. Indipendentemente dalla versione, la velocità massima è limitata a 200 km/h: valore di compromesso fra il politically correct e i pruriti da autobahn.

Prima sensazione: quanto spazio!
La prima impressione appena ci si accomoda a bordo è legata all’abbondanza di spazio, davanti e ancor più nella parte posteriore. Anche arretrando parecchio le poltrone non c’è pericolo di intefrerire con le ginocchia di chi occupa il divano. Quest’ultimo è riscaldabile al pari dei sedili (che pure offrono regolazioni elettriche e ventilazione), permette di registrare lo schienale e, grazie alla seduta quasi piatta, bene accoglie anche un occupante centrale (che nemmeno si trova il tunnel fra i piedi).

Nonostante la forma spiovente del tetto, chi viaggia dietro gode anche di notevole agio sopra la testa. Ampio il bagagliaio (571/1.374 litri) con doppio fondo per i cavi di ricarica e portellone elettrico. Prevedibile pecca, data la carrozzeria rialzata, è la soglia di carico a oltre 75 cm dal suolo: con i bagagli pesanti si fa fatica.

Rigenerazione regolabile
Il percorso del test, relativamente breve, tortuoso e con pochi tratti veloci, non era l’ideale per fare stime approfondite sull’autonomia. Posso dirvi il computer di bordo ha calcolato un consumo medio di 18,9 kWh/100 km, ottenuto guidando senza attenzione al risparmio e con la frenata rigenerativa regolata sul valore minimo. A conti fatti sarebbero più di 460 km con un pieno di corrente. Il sistema regen, per inciso, consente di scegliere su 4 livelli (da preselezionare dal menu delle impostazioni del veicolo). Il più elevato consente quasi di fare a meno dei freni anche se non permette il completo arresto della vettura.

Xpeng G6: più che agile, composta
La Xpeng G6 sfrutta uno schema sospensivo evoluto (con retrotreno multi-link) ma non prevede gli ammortizzatori adattivi: inevitabile qualche compromesso, anche in virtù della gommatura sportiva (255/45 R20). Dunque, se da un lato conviene non esagerare con la velocità quando si passa sui dossi rallentatori, pena qualche scossone di troppo, dall’altro la vettura risponde composta anche quando si alza il ritmo fra le curve. Sia chiaro: non è una sportiva e pesa comunque un paio di tonnellate con guidatore a bordo. Ma grazie alla vivacità di risposta del motore, al buon mordente dei freni e allo sterzo ben bilanciato, che acquista solidità impostando la modalità Sport, alla guida non ci si annoia. E l’insonorizzazione appare valida.

Ok la G6, ma chi è Xpeng?
La Xpeng è un’azienda giovane. Pensate che è stata fondata nel 2014 e che ha lanciato la sua prima auto (la G3, un SUV) nel 2018. Nel 2020 è sbarcata per la prima volta su suolo europeo, in Norvegia, e attualmente ha una partnership con Volkswagen. Orientata all’innovazione, si occupa anche di robot umanoidi e sviluppa internamente chip, sistemi operativi e tecnologie AI per le proprie vetture.

La visione è quella di costruire mezzi di trasporto intorno a un cuore informatico, e nel prossimo futuro la sua divisione AeroHT intende commercializzare in Cina una “flying car”, ossia un veicolo volante. Va da sé che Xpeng sviluppi internamente anche gli ADAS. A proposito: il completissimo set di ausili alla guida di serie nella G6 raccoglie dati tramite 5 radar, 12 sensori a ultrasuoni e 12 telecamere (una dedicata a monitorare lo stato d’attenzione del guidatore). E al comando c’è un processore Nvidia Orin-X pronto ad accettare futuri aggiornamenti over-the-air.