La Xpeng G9 è il modello di punta con cui un marchio cinese fondato poco più di dieci anni fa, presente in Europa da appena un lustro e fresco di debutto sul mercato italiano, entra a gamba tesa nel campo di gioco dove si sfidano le grandi SUV premium. Dalla Audi Q6 e-tron alla Volvo EX90 passando per la Mercedes EQS SUV e per l’immancabile Tesla Model X. Da un lato lo fa con soluzioni tecniche come la piattaforma a 800 volt, preziosa per migliorare velocità di ricarica e l’efficienza e al momento prerogativa delle EV di fascia alta. E dall’altro con una confezione di valore – parliamo di estetica, finiture interne, dotazione di serie – specie se rapportata ai prezzi di listino, allettanti rispetto alla concorrenza.

Dimensioni generose e sbalzi ridotti
Con i suoi 489 cm di lunghezza la Xpeng G9 non passa inosservata, anche grazie a linee equilibrate e piuttosto personali (come nel caso della più piccola Xpeng G6, allo stile ha lavorato lo spagnolo JuanMa López). Il lungo cofano dal profilo laterale quasi piatto e i tre metri di passo, assieme ai ridotti sbalzi anteriore e posteriore, le donano un certo slancio. E non mancano attenzioni alla funzionalità, come le barre longitudinali (75 kg di portata) che convivono con il tetto panoramico in vetro oscurato (al pari dei finestrini posteriori e del lunotto). Quest’ultimo secondo la Casa taglia quasi il 100% dei raggi UV e assicura un isolamento termico dell’86%, rendendo superflua la tendina interna.

Xpeng G9: versioni e listino
In gamma tre versioni, differenziate per batteria, potenza e tipo di trazione, oltre che per l’equipaggiamento. La base RWD Standard Range ha un accumulatore LFP da 78,2 kWh (fino a 460 km di automomia WLTP), mentre nella RWD Long Range la capacità della pila (in questo caso una NCM) sale a 98 kWh e l’autonomia WLTP a 570 km; per entrambe la potenza è di 313 CV e la coppia di 430 Nm, scaricati sulle ruote posteriori.

Pila da 98 kWh anche per la AWD Performance, con secondo motore all’avantreno e trazione integrale; in questo caso abbiamo ben 551 CV e 717 Nm, e un’autonomia ufficiale WLTP di 550 km. I prezzi? La versione d’ingresso costa 61.170 euro (con promo lancio a 55.790 euro fino al prossimo settembre). La RWD Long Range protagonista di questo test ne costa 66.170, e la AWD Performance 76.170. La Xpeng G9 è garantita per 5 anni/120.000 km con estensione a 8 anni/160.000 km per la batteria.

Non ti fa mancare nulla
Come molte orientali, la Xpeng G9 ha praticamente tutto di serie: da pagare a parte, 1.190 euro, ci sono soltanto i colori diversi dal bianco. Data la classe della vettura è previsto un avanzato set di ADAS (abilitata la guida semiautonoma di livello 2) e la versione d’accesso ha già le poltrone in ecopelle nera con regolazioni elettriche e reclinabili fino a 180 gradi, nonché il divano con schienale inclinabile fino a 27°.

Le Long Range sono più lussuose, anche grazie al Comfort Pack, che comprende i sedili massaggianti (oltre che riscaldabili) anche dietro, il supporto femorale regolabile e la poltrona destra con registrazione lombare e poggiagambe. Inoltre, in questo caso i rivestimenti sono in pelle Nappa di colore nero, grigio chiaro oppure cuoio. I materiali dell’abitacolo, praticamente tutti morbidi tranne che nelle zone inferiori, soddisfano il tatto e la vista, e lo stesso dicasi del grado di finitura.

Il passeggero ha il suo display “privato”
Tre i display nella plancia: a quello da 10,2” della strumentazione se ne aggiungono due da 15”, davvero reattivi al tocco. Di questi ultimi, quello centrale comanda al solito l’infotainment e i servizi di bordo, e offre l’utile possibilità di gestire diverse schermate contemporaneamente. Il secondo, contiguo al primo e anch’esso tattile, è riservato al passeggero: integra varie app, anche di streaming, e per ovvie ragioni di sicurezza ha l’angolo di visione ridotto (osservato dal posto guida appare nero).

Il sistema supporta Android Auto e Apple Carplay wireless e integra un hi-fi Dynaudio da 2.150 W con 22 altoparlanti. Molte funzioni, climatizzazione compresa, si possono controllare anche tramite assistente vocale; è gestito dalla AI e “ascolta” suddividendo l’abitacolo in quattro zone per sapere quale dei passeggeri sta effettuando la richiesta. Ma per il momento accetta soltanto comandi in inglese e per l’italiano si deve attendere un aggiornamento (che può avvenire in remoto con metodo over-the-air, quindi non occorre recarsi in assistenza).

Pochi comandi fisici, ma per il resto è pratica
Di criticabile c’è la scarsità di comandi fisici: di fatto sono soltanto nel volante e alcuni possono essere personalizzati, ma per la maggior parte delle funzioni si deve ricorrere al touchscreen. Da questo si controllano addirittura le bocchette d’aerazione e si selezionano le modalità di guida (Eco, Standard, Sport e Individual). Poco intuitivo da trovare il tasto dell’hazard, che è nel soffitto. Su altri fronti, invece, la praticità non delude: sotto il tunnel c’è una vasca portaoggetti con prese USB e 12 V, e il poggiagomiti centrale cela un ampio vano refrigerato (come lo è la doppia base di ricarica per il telefono).

Date le dimensioni della vettura non stupisce di trovare un bagagliaio alquanto ampio, oltre che rifinito come si deve. I litri di capacità dichiarati sono ben 660/1.576, e sotto il piano di carico è presente un doppiofondo; se lo schienale del divano fosse suddiviso in tre parti anziché in due si sfiorerebbe la perfezione. Gradito anche il frunk da 71 litri sotto il cofano, utile per i riporre i cavi di ricarica.