Nell’uso urbano le imponenti dimensioni richiedono un supplemento di attenzione e, in manovra, il piccolo lunotto non favorisce la visuale posteriore. Ovvio che la tecnologia di bordo della XPeng G9 venga in aiuto, a cominciare dalle telecamere perimetrali che mostrano la vettura nel contesto che la circonda. Inoltre, utilizzando l’XPilot Parking si può anche avere la visione virtuale di ciò che si trova sotto il veicolo.
Scattante, ma l’agilità…

Silenziosa, fluida e bene isolata dalle asperità della strada grazie alle sospensioni non rigide e agli pneumatici a spalla alta 255/55 R19), la Xpeng G9 risulta piacevolmente comunicativa. E una volta fatta l’abitudine agli ingombri risulta anche intuitiva da guidare, ma sempre tenendo presente che al motore elettrico bastano pochi istanti per proiettarvi a velocità ben superiori ai limiti autostradali. A tal proposito, non si stenta a credere ai 6,4 secondi dichiarati nello scatto da 0 a 100 all’ora, né tantomeno ai 200 km/h di velocità di punta. L’insonorizzazione dell’abitacolo non aiuta a percepire la reale andatura, dunque occhio al tachimetro.

Lo sterzo leggero e non troppo diretto contribuisce a far apparire questa SUV abbastaza maneggevole, e quando si tratta di ridurre drasticamente l’andatura i freni convincono; inoltre mi sono piaciuti anche gli ADAS, ben calibrati e mai invasivi. Ma non trattate la Xpeng G9 come una sportiva con cui andare all’arrembaggio sul misto: piuttosto, è pensata per farvi macinare chilometri senza stancarvi, con un assetto che guarda al comfort e comporta prevedibili compromessi in fatto di handling.

Fra le curve lasciatela scorrere
Dunque fra le curve è bene non chiederle troppo e guidare puliti, senza forzature, pena l’emergere di rollio e inerzia nei cambi di direzione, assieme a un certo ritardo nell’andare in appoggio sulla linea ideale. Ergo: se avete certe ambizioni orientatevi sulla AWD Performance, non tanto per le prestazioni in sé (già elevate nella RWD, in quel caso diventano esagerate, con lo 0-100 km/h in 3,9 secondi), quanto perché oltre ai cerchi da 21” (visibili nelle foto di questo servizio) ha di serie le sospensioni pneumatiche adattative. Dotazioni che, dati gli oltre 2.300 kg di massa in gioco, possono giovare alla dinamica.

Xpeng G9: l’autonomia nel mondo reale
Detto questo, un cenno ai consumi di corrente. La classica stima empirica dell’autonomia al termine del tragitto di prova, effettuata sommando la distanza percorsa e quella calcolata dal computer di bordo in base alla carica residua, ha dato un risultato ben superiore ai 500 km. Certo, ho percorso perlopiù strade extraurbane, ed è prevedibile che ad andatura autostradale la XPeng G9 – massiccia com’è – chieda più energia. Ma è fuor di dubbio che la sua megabatteria aiuti a contenere l’ansia da ricarica. E comunque, guidando con un minimo di attenzione, sono riuscito anche a vedere nel computer di bordo un consumo medio un po’ migliore dei 19,4 kWh/100 km dichiarati. Veloce la ricarica: secondo la Casa, in DC a 300 kW si riporta il livello dal 10% all’80% in 20 minuti.

Puoi guidare senza (quasi) mai frenare
In tema di efficienza aggiungo che, a chi ama smanettare con lo schermo tattile, la Xpeng G9 permette di preimpostare il sistema regen su quattro gradi di intensità. Selezionando la X-Pedal, la più “robusta”, al rilascio dell’acceleratore la vettura riduce la velocità con decisione senza che dobbiate toccare i freni (salvo situazioni d’emergenza, li userete solo per tenerla ferma al semaforo). All’opposto c’è la modalità “bassa”, che quando si toglie il gas lascia scorrere l’auto rendendo il rallentamento morbido e progressivo: non sarà il massimo per rigenerare la batteria ma lo è per il comfort dei passeggeri…