C’è chi l’auto sportiva la vuole esplicita, senza mezze misure; chi invece preferisce qualche accenno qua e là, non di più, perché desidera non esporsi troppo. Le Skoda, anche le più sportive, sono indicate senza dubbio alle persone del “secondo tipo”; a maggior ragione le versioni Montecarlo, e Sport Montecarlo come in questo caso, che si pongono un gradino sotto alla RS. Partiamo proprio dalla differenza tra la Skoda Fabia Sport Montecarlo e la Montecarlo (senza Sport): fondamentalmente, il motore. Nel primo caso è il più grande e potente 1.5 turbo quattro cilindri; nel secondo, il 1.0 tre cilindri, sempre turbo a benzina, da 95 o 100 CV.
Coerenza fra immagine e carattere
Qualunque sia la vostra scelta, sappiate una cosa: questa macchina non ama gli eccessi nell’aspetto esteriore ma nemmeno nella sostanza. Anche la più potente Skoda Fabia Sport Montecarlo, per capirci, i suoi 250 Nm di coppia li eroga a 1.500 giri e i 150 CV a 5.000; se non siamo su numeri da Diesel, poco ci manca. Sia chiaro: in Volkswagen ricercavano proprio questo temperamento quando hanno progettato e messo a punto questo 4 cilindri, dotato peraltro di tecnologia Cylinder on Demand.
Di cosa si tratta? Semplificando, l’elettronica apre le valvole di due cilindri, spegne le relative candele e permette di consumare meno. No, non sempre ma solo a condizioni ben precise, queste: il regime del motore deve essere compreso tra 1.400 e 4.000 giri e l’uso del gas super delicato. Siccome sulla Sport Montecarlo il cambio automatico DSG è di serie, c’è anche la funzione di veleggiamento: si toglie il gas con gradualità e, se ci sono le condizioni, l’elettronica mette in “folle” e sfrutta l’inerzia del veicolo; anche in questo caso per massimizzare l’efficienza.