Ha la faccia da fuoristrada ma è quasi una cittadina modello. Con Captur, Renault ha azzeccato la ricetta per piacere al pubblico. Linee sinuose disegnate dalla mano sapiente di Laurens Van den Acker, motori azzeccati e attenzione alle grafiche. Basta guardarsi in giro per vedere quante Captur circolano per le strade delle città, certificando il successo del crossover francese. Crossover che si trova a suo agio proprio in città più che in fuoristrada. Con la versione speciale Project Runway, nata dalla collaborazione tra Renault e il talent show sulla moto condotto da Eva Herzigova, la Captur si dà arie glamour. La crossover Renault ha una linea originale e un’impostazione frutto della contaminazione di tre mondi: quello dei SUV, con una posizione di guida rialzata e look imponente; quello delle monovolume, perché con rinuncia a spazio e comfort, e quello delle berline grazie a dimensioni compatte (è lunga 4,12 m). La versione Project Runway in prova è equipaggiata con il motore 1.5 dCi da 90 cv con cambio EDC a doppia frizione. Soluzione tecnica che fa molto “premium”, ma che Renault è riuscita a portare anche su vetture con prezzi accessibili proprio come Captur. Sono ben 18 le tinte bicolore disponibili sulla gamma Captur (nel nostro caso bianco Be-Style Paris) e bicolore sono anche gli interni, resi ancora più glamour dalle sellerie in pelle e tessuto. A proposito di interni, un’altra novità sono le sellerie “zip collection”, disponibili in 8 motivi e facilmente sfoderabili e sostituibili. Questa versione è in listino a 23.200 euro.Nelle ormai numerose occasioni di prova della Captur abbiamo sempre constatato una sensibile rigidità di assetto, che avvicina questa Renault più a una auto stradale vera e propria che a una crossover. Constatazione confermata da questa prova d’uso, anche se in realtà come spesso accade alle Renault, nell’utilizzo normale la Captur offre un ottimo compromesso tra comfort e sostegno. Sportiva sì, quindi, ma capace di gestire e assorbire senza problemi il pavé cittadino. Il comfort non viene meno nemmeno sulle lunghe distanze: la silenziosità di marcia è rimarchevole, le vibrazioni assenti, si viaggia bene e a lungo perché l’autonomia è notevole. Autonomia a cui contribuisce il motore: il punto di forza di Captur è l’unità 1.5 dCi, un vero talento per come esprime la potenza (anche nella versione da 90 cv della nostra prova) e soprattutto per quanto antipatico stia ai benzinai il suo vizio di consumare pochissimo. Sulla versione in prova si conferma come uno dei migliori della categoria: abbinato al cambio EDC a doppia frizione cresce in efficacia, visto che gli innesti del cambio automatico a doppia frizione sono sempre veloci e morbidi. Per quanto riguarda l’abitacolo, materiali e finiture non brillano per ricercatezza; degni di nota, tuttavia, il capiente (11 litri) e pratico cassetto anteriore lato passeggero e il monitor da 7 pollici, che raggruppa in un unico elemento navigatore, radio, telefono e connettività per apparecchi portatili.