È come un libro antico: familiare, intuitivo, concreto e dai solidi contenuti. Solo che, ora, quest’opera viene riscritta con un linguaggio più moderno e un layout accattivante; attingendo a materiali di qualità e puntando su finiture degne di nota. Ecco, in estrema sintesi, l’essenza della nuova Renault Mégane. La media francese non rinnega le doti del passato, in primis la capacità di far sentire immediatamente a proprio agio il conducente, e al tempo stesso sfodera ricche dotazioni di sicurezza e infotainment, derivate dalle sorelle maggiori Talisman ed Espace. Il comportamento dinamico è brillante, complice l’avantreno preciso in inserimento, pur dedicando particolare attenzione al comfort: è una vettura completa.Punta sulla concretezza piuttosto che sulle prestazioni pure in forza della curata insonorizzazione dell’abitacolo, della generosa erogazione di coppia da parte del 1.6 td da 130 cv in prova e del cambio preciso, ma dalla corsa un po’ lunga. Alla guida intuitiva – le sospensioni assorbono con grande efficacia le imperfezioni dell’asfalto – si accompagnano prezzi a partire da 18.650 euro per le motorizzazioni a benzina (1.2 TCe 100 cv Life), 19.750 euro per i diesel (1.5 dCi 90 cv Life). Mégane 1.6 dCi 130 cv nell’allestimento intermedio Intens, forte di accessori di pregio quali il sistema multimediale R-Link2 e la possibilità di scelta tra cinque diverse modalità di guida, costa 25.500 euro.LIVEChiamatela pure “anti-Golf”, perché la nuova Renault Mégane sfida apertamente la media tedesca, best seller del segmento. Il frontale riprende le linee della “sorella maggiore” Talisman, erede della Laguna, abbracciando il nuovo family feeling che caratterizzerà i futuri modelli della Casa della Losanga. La quarta generazione della media francese è caratterizzata da un’impronta a terra decisamente più generosa rispetto al passato – le carreggiate sono state ampliate di 47 mm all’avantreno e 39 mm al retrotreno – e da una superiore abitabilità, complice il passo allungato di 28 mm in abbinamento a sbalzi più contenuti. Complessivamente più lunga di 6,4 cm e bassa di 2,5 cm se paragonata al precedente modello, può contare su di un’inedita firma luminosa – i gruppi ottici sono a LED – replicata in abitacolo grazie al sistema Multi-Sense che prevede cinque atmosfere cromatiche associate ad altrettante modalità di guida. Un tocco di raffinatezza.L’hanno rapita gli alieni! Internamente non ha nulla a che vedere con la vecchia Mégane: debuttano infatti plastiche morbide al tatto e rivestimenti curati, oltre a dotazioni degne di vetture di segmento superiore quali l’head-up display a colori, il cruscotto con schermo TFT da 7 pollici riconfigurabile e il display touchscreen da 8,7 pollici – stile tablet – del sistema multimediale R-Link2. Quest’ultimo consente di gestire in modo rapido e intuitivo la navigazione, le opzioni telefono, la radio e le funzioni vettura, inclusi i più moderni ritrovati in tema di sicurezza; ad esempio il cruise control adattivo, la frenata d’emergenza in caso di collisione imminente, il mantenimento della distanza di sicurezza dal veicolo che precede, l’avviso di superamento involontario delle linee di corsia, la segnalazione d’ostacolo in corrispondenza dell’angolo di visuale cieco, il riconoscimento della segnaletica stradale, la gestione autonoma degli abbaglianti, l’assistenza al parcheggio e la telecamera in retromarcia. Impossibile pretendere di più da una berlina di fascia media.L’abitabilità anteriore è tra le migliori del segmento, mentre i passeggeri posteriori beneficiano di un’accoglienza nella media: lo spazio per le gambe è solo discreto. In compenso, nemmeno i più alti lamentano eccessivi contatti tra testa e padiglione. La regolazione a scatti, anziché la più precisa soluzione progressiva, dell’inclinazione dello schienale del conducente costituisce una smagliatura in un quadro d’insieme altrimenti positivo. E il bagagliaio? Gioie e dolori. La capienza di 434 litri con cinque persone a bordo è da riferimento – Volkswagen Golf, ad esempio, si attesta a 380 litri, Ford Focus a 363 litri e Peugeot 308 a 420 litri – ma l’abbattimento del divanetto frazionato 40/60 porta in dote un gradino che impedisce di ottenere un piano di carico perfettamente piatto. In aggiunta, la soglia di carico è abbastanza alta e il dislivello tra fondo e paratia risulta marcato, specie qualora si debbano stivare oggetti pesanti. Fatevi i muscoli…Sin dal lancio, la nuova Mégane è disponibile negli allestimenti Life, Zen, Intens e Bose, cui si affiancano i livelli GT-Line, dalla vocazione sportiveggiante, e GT, top di gamma. Queste ultime versioni forti di cerchi in lega specifici da 17 e 18 pollici, paraurti sportivi con prese d’aria maggiorate, griglia frontale a nido d’ape, doppio terminale di scarico cromato (singolo per GT-Line) ed estrattore dedicato. Plus tecnico più unico che raro per una media, Mégane GT può contare sulla sterzatura integrale 4Control, derivata da Talisman ed Espace: le ruote posteriori agiscono in senso inverso rispetto a quelle anteriori sino a 80 km/h in modalità Sport e sino a 60 km/h nelle altre configurazioni di guida. Superate tali velocità, sterzano in fase con l’avantreno.La gamma motori prevede i quattro cilindri Energy TCe, vale a dire turbo 16V a iniezione diretta di benzina, 1.2 negli step da 100 e 130 cv oppure 1.6 da 205 cv (riservato a Mégane GT). Quanto ai turbodiesel, al 1.5 8V da 90 o 110 cv si affianca il 1.6 16V da 130 cv oggetto della nostra prova, mentre le versioni da 1,6 litri biturbo diesel da 165 cv, esclusiva dell’allestimento GT, e ibrida a gasolio sono attese rispettivamente nel corso del 2016 e 2017. Trasmissioni manuali a 6 marce oppure a doppia frizione EDC a 7 rapporti (6 per il 1.5 td da 110 cv).DRIVEIl sistema Multi-Sense, ripreso dalle “sorelle maggiori” Talisman ed Espace, è il fiore all’occhiello della nuova Mégane. Permette di adattare in funzione del programma di marcia selezionato la servoassistenza dello sterzo, l’erogazione del motore, la logica di funzionamento della trasmissione a doppia frizione EDC (qualora presente), l’illuminazione dell’abitacolo, la grafica della strumentazione, il sound del propulsore e (se prevista) la funzione massaggio del sedile del conducente. Alle modalità di guida standard – Neutro, Sport, Comfort, Perso ed Eco – si aggiunge, nel caso della versione sortiva GT, il pulsante R.S. Drive per l’ottenimento delle massime prestazioni.Sospensioni sportive, barre antirollio più rigide, freni maggiorati, scalata multipla e launch control sono un’esclusiva di Mégane GT. Plus tecnici che portano in dote un’aggressività tendenzialmente estranea al modello standard, votato alla guida rilassata, complici le sospensioni – anteriori tipo McPherson, posteriori ad assale semi rigido – tendenzialmente cedevoli che da un lato assorbono con grande efficacia ogni imperfezione dell’asfalto, dall’altro lasciano spazio all’emergere di un moderato rollio. La media francese non è, però, una “mozzarella”! Lo sterzo correttamente servoassistito e demoltiplicato permette di instaurare un immediato feeling con la vettura e percepirne nitidamente le reazioni. Queste ultime ampiamente prevedibili complici il retrotreno insensibile anche in caso di brusco rilascio dell’acceleratore in percorrenza e l’elettronica tanto vigile quanto rapida negli interventi.La brillantezza di Mégane è legata principalmente all’avantreno rapido in inserimento e scarsamente affetto dal sottosterzo, a tutto vantaggio della rapidità nel misto stretto. Condizione nella quale sfodera un’insospettabile agilità complice il peso di 1.243 kg lievemente inferiore alle principali concorrenti: basti pensare come Ford Focus 1.5 TDCi 130 cv fermi l’ago della bilancia a 1.268 kg, Opel Astra 1.6 CDTI 136 cv a 1.275 kg e Volkswagen Golf 1.6 TDI 110 cv a 1.246 kg. Dal canto proprio, il 1.6 16V turbodiesel common rail, accreditato di 130 cv e 320 Nm di coppia, può contare su di una spinta decisamente consistente ai medi regimi, seguita da un allungo tra i migliori della categoria. Caratteristiche che fanno ampiamente dimenticare il lieve turbo lag – ritardo di risposta alle pressioni dell’acceleratore – al di sotto dei 1.800 giri/min. Ne conseguono uno scatto da 0 a 100 km/h in 10,0 secondi, una velocità massima di 198 km/h e una percorrenza media di 25,0 km/l. Valori ottenuti affidandosi a un classico cambio manuale a 6 rapporti – unica opzione di trasmissione disponibile per il 1.6 dCi – dagli innesti precisi, poco contrastati, ma dalla corsa abbastanza lunga. E la frizione? Non molto modulabile, almeno nel caso dell’esemplare in prova, e un po’ affaticante nel traffico. Degna di nota, infine, l’insonorizzazione in abitacolo, garante di un notevole comfort anche durante i lunghi trasferimenti autostradali.