Il continuo miglioramento dell’ibrido Toyota
Lo ammetto: non sono tra gli “early adopter” del sistema ibrido Toyota. Ci ho messo tanto tempo per convincermi fino in fondo sulla sua validità a 360°. L’efficienza è sempre stata lì, oggettiva e indiscutibile, soprattutto in città. Però c’era sempre quella evidente rumorosità di fondo, dettata dalla trasmissione E-CVT, che limitava il comfort. Anche nei modelli meglio insonorizzati, l’effetto trascinamento (stile scooter) mi ha sempre lasciato perplesso. Senza contare che, fino a qualche anno fa, in autostrada l’efficienza crollava.
Poi, grazie al continuo lavoro di affinamento, non solo le Toyota (e Lexus) full hybrid sono diventate sempre più efficienti anche sulle tre corsie, ma hanno limitato tantissimo il rumore di cui sopra. Sulla C-HR restyling con motore 2.0, in pratica, si avverte solo se si affonda il gas senza se e senza ma. Il merito va da una parte all’elettronica, che gestisce meglio i flussi di potenza, dall’altro ai pacchi batterie che non “solo” sono di capacità superiore rispetto a prima, ma riescono a “rilasciare” più potenza nella stessa unità di tempo. In questo modo, il contributo della parte elettrica è più forte e sgrava maggiormente il motore endotermico.
Ed è anche questa la ragione per cui la C-HR 2.0 riesce a essere sportiva nelle risposte al pedale del gas, eppure efficientissima in tutte le condizioni di utilizzo. In città si sfiorano i 29 km/l, mentre in autostrada ci si attesta su un valore di 17 km/l.
Il percorso della #ThehundREDChallenge
I consumi, dalla città all’autostrada
Il continuo miglioramento dell’ibrido Toyota
Le condizioni della prova
Meteo: pioggia
Temperatura: 27°C