Il turbo diventa “gentile”
Destino segnato: nel 1987 la pressione di sovralimentazione veniva ridotta per regolamento a 4 bar, divenuti 2,5 nel 1988. E, dal 1989, bando al turbo: su questa onda lunga, anche la produzione di serie di affievoliva fino a divenire di nicchia o quasi a metà anni Novanta. Poi, la comparsa dei turbo gentili dei nostri giorni: un soffio o poco più a regalare cavalli e basse emissioni, un ritardo pressoché nullo grazie ai passi avanti compiuti nella gestione elettronica, e le scritte identificative dei modelli – prima ostentate – celate o addirittura assenti. Fine di un’epoca: la belva è divenuta mansueta. Succede…
Il bambino che passava giornate intere sull’automobilina a pedali, faceva brum brum con la bocca e di tanto in tanto si ribaltava correndo a piangere dalla madre con le ginocchia sbucciate, è cresciuto. Ha messo la giacca e la cravatta. Va per i quaranta, o forse più. Non sogna più di fare l’astronauta o il pilota di Formula 1. Ma tende sempre l’orecchio per cercare, nel brum brum delle auto senza pedali, il fischio di una pop-off.