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Toyota TS040 Hybrid: 1.000 cv e 2 motori elettrici

Radicale rinnovamento per il prototipo ibrido nipponico: il V8 aspirato a benzina passa da 3,4 a 3,7 litri, raddoppiano i propulsori a zero emissioni e la trazione diventa integrale. La potenza cresce da 830 a 1.000 cv (!). Riuscirà a vendicarsi della rivale Audi?

Nemmeno il tempo di spegnere i riflettori sulla presentazione della nuova Audi R18 e-tron quattro, prototipo cui la Casa tedesca ha affidato il compito di conquistare per il terzo anno consecutivo sia la 24Ore di Le Mans sia il Mondiale Endurance, che Toyota prova a far tremare i polsi. Anzi gli Anelli…

Il brand nipponico, terzo a Le Mans nel 2012 e secondo nel 2013 – sempre alle spalle dello squadrone Audi – ha svelato la nuova TS040 Hybrid, erede del prototipo TS030 a trazione posteriore. La potenza dichiarata è mostruosa: 1.000 cv complessivi, ripartiti tra i 520 cv erogati dal V8 3.7 a benzina e i 480 cv appannaggio delle unità elettriche. Sulla carta un vantaggio clamoroso rispetto alla rivale R18 e-tron quattro, accreditata di “solo” 490 cv e mossa da un propulsore endotermico diesel di 4,0 litri sovralimentato mediante turbocompressore. I Jap hanno la vittoria in tasca? È tutto da vedere, dal momento che il regolamento 2014 è volto a limitare più i consumi – rilevati mediante flussometri a bordo delle vetture – che le performance. Logico pertanto immaginare che i 1.000 cv di TS040 Hybrid possano essere costretti a “mordere il freno” per non incorrere in sanzioni.

http://youtu.be/PV8RfjajnTI

Diversamente dal precedente modello, il proto LMP1 Toyota è a trazione integrale. Una soluzione condivisa con la rivale Audi. Al contrario di quest’ultima, però, i motori elettrici sono due anziché uno. Più precisamente un’unità Aisin AW all’avantreno – novità 2014 – e un propulsore a zero emissioni Denso al retrotreno. Entrambi operano come generatori in frenata, recuperando energia e trasmettendola al sistema di accumulo mediante un super condensatore Nisshinbo. Analogamente al passato, la monoscocca è in carbonio, mentre la trasmissione è sequenziale a 6 rapporti. Confermato lo schematismo delle sospensioni a bracci triangolari sovrapposti con ammortizzatori anteriori e posteriori push rod – ovvero disposti orizzontalmente a bilanciere e azionati in compressione da un puntone collegato al porta mozzo delle ruote –, laddove la rivale Audi opta per una soluzione pull rod – con puntoni diagonali che lavorano in trazione – al retrotreno.

Considerando i 1.000 cv dichiarati e il peso contenuto in 870 kg, limite regolamentare per la classe LMP1, il rapporto peso/potenza dovrebbe attestarsi a 0,87 kg/cv. Un valore degno più di un missile terra aria che di una vettura endurance. Sarà sufficiente per vendicarsi di Audi R18 e-tron quattro e arginare le ambizioni della debuttante Porsche?

http://youtu.be/-Epjj9bsj9E

 

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