Sempre più in alto. E’ lì che punta ad arrivare la Kia, neanche fosse Mike Bongiorno nell’indimenticato spot della grappa. Dopo essersi ritaglia un posto al sole tra le piccole, aver mostrato i muscoli nell’universo dei SUV e delle crossover ed avere anche messo la zampino nel segmento D, ora la Casa coreana sta per affacciarsi nella prestigiosa nicchia delle grandi coupé a cinque porte. Lo farà con la Kia Stinger, che ha appena debuttato al Salone di Detroit e che si è concessa per un vis à vis a Milano, prima di un doveroso passaggio sul red carpet di Ginevra, a marzo. Erede ideale della GT concpet svelata nel 2011 a Francoforte, questa macchina segna una svolta epocale per il brand. Con lei l’aspetto razionale dell’acquisto passa in secondo piano, per lasciare posto all’emozione e alla gioia di possedere una vera Gran Turismo.
E se vista in foto la Stinger fa già la sua scena, dal vivo rende ancora di più. Lunga 483 cm, larga 187 e alta 140, ha proporzioni che rendono la linea molto grintosa. Cofano lungo e tetto arcuato fanno gioco di squadra con lo sbalzo anteriore più corto di quello posteriore (83 cm contro 109) per definire una carrozzeria muscolosa e filante al tempo stesso. Il resto lo fanno mille dettagli, come le prese d’aria sul cofano, le branche sui parafanghi anteriori e l’estrattore posteriore, da cui spuntano quattro terminali di scarico. Il risultato finale è che quest’auto esercita un notevole potere potere ipnotico e sembra in grado di non sfigurare nemmeno accanto alle concorrenti tedesche blasonate.
L’abitacolo non è da meno. La posizione di guida rasenta la perfezione, con il sedile avvolgente che scende bene verso il pavimento e permette di tenere le gambe ben distese, proprio come si vorrebbe su una sportiva. Promosso a pieni voti anche il volante (però non “tagliato” in basso come potrebbe piacere su un’auto del genere), piazzato in verticale e con le levette del cambio automatico sequenziale a otto rapporti a portata di dita. La plancia, così come i pannelli delle porte, è realizzata con cura e con materiali di prima qualità. Lo spazio abbonda nei posti anteriori, separati da un mobiletto centrale bello in carne, così come in quelli posteriori. Qui il padiglione non incombe troppo sulle teste e l’unico appunto si può fare all’ingombro del tunnel tra i piedi di chi dovesse occupare il posto centrale del divano.
La sua presenza ricorda come la Kia Stinger sia in primo modello della Casa a poter essere ordinato con trazione posteriore o integrale. Quest’ultima porta la sigla DTVC (Dynamic Torque Vectoring Control) ed è a controllo elettronico, con la centralina che manda la coppia laddove serve in base all’aderenza delle singole ruote, mentre nel caso delle due ruote motrici va segnalata la presenza di un differenziale autobloccante. I chip possono governare anche l’assetto, grazie alle sospensioni elettroniche DSDC (Dynamic Stability Damping Control), regolabili su cinque funzioni e vera primizia in casa Kia.
Quanto alla gamma motori, la Stinger destinata all’Europa ha come candidato best-seller il turbodiesel 2.2 da 200 cv e 441 Nm, per il quale si parla di un tempo di 8,5 secondi nello 0-100 e di una velocità massima di 225 km/h. Parlando di prestazioni, la punta di diamante è però il 3.3 V6 biturbo, accreditato di 370 cv e 510 Nm, oltre che di un crono nello scatto di 5,1 secondi e di una punta di 270 km/h. Con performance di questo tipo è normale che, alle spalle dei suoi cerchi esclusivi da 18″, l’impianto frenante sia maggiorato e porti la firma Brembo sulle pinze anteriori a quattro pistoncini. A completare l’offerta è poi il 2.0 turbo da 255 cv e 343 Nm, sempre prestante ma con un occhio al portafogli.
La produzione della Kia Stinger inizierà verso metà anno mentre le prime consegne in Italia sono previste in autunno avanzato. Chiaramente è ancora presto per parlare di prezzi e allestimenti ma nella dotazione non mancheranno tutti i dispositivi di sicurezza di ultima generazione. Tra loro ci saranno di sicuro il cruise control adattivo, il sistema di mantenimento della corsia, quello di frenata autonoma d’emergenza e il rilevatore di stanchezza del pilota. La perla tra gli optional? Uno stereo Harman-Kardon da 720 watt con quindici altoparlanti.