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VW Golf BlueMotion: ogni tanto si fa un goccio

Prestazione record per la best seller di Wolfsburg: macina 1.600 km con un pieno di gasolio. La percorrenza media di oltre 34 km/l la rende pressoché astemia. Merito delle cure rivolte al 1.6 TDI da 110 cv e dei certosini affinamenti aerodinamici

“Il gasolio? Non mi piace granché. Ha uno strano odore, è un distillato, contiene paraffine, e il colore: che orrore! E poi, e poi… quegli strani pesciolini che vi abitano… Ah, ecco, i cetani! Sono costretta a berne un sorso ogni tanto, un po’ come lo sciroppo per la tosse, ma mi ritengo sostanzialmente astemia”. Come dare torto a Volkswagen Golf 1.6 TDI BlueMotion? La media di Wolfsburg, nel corso di un test drive internazionale, ha percorso i 1.602 km che separano Nantes, Ovest della Francia, da Copenhagen, Danimarca, grazie a un solo pieno di gasolio, consumando 2,92 litri di carburante ogni 100 chilometri. Equivalenti a una stratosferica percorrenza di oltre 34 km/l.

Protagonista assoluto dell’impresa, certificata da Dekra – ente autorizzato a effettuare perizie, collaudi tecnici e omologazioni su veicoli e componenti – è il 4 cilindri in linea 16V common rail di 1.598 cc sovralimentato mediante turbocompressore, accreditato di 110 cv e 25,5 kgm di coppia, questi ultimi disponibili già a 1.500 giri/min, così come di una percorrenza media di oltre 31 km/l a fronte d’emissioni di 85 g/km di CO2. Un’unità ottimizzata quanto a riduzione degli attriti interni e gestione delle fasi di riscaldamento, affidate alla separazione dei circuiti di raffreddamento della testata e del basamento, nonché corredata di ricircolo dei gas di scarico, sensori di pressione dei cilindri, pompa dell’olio a due livelli e intercooler refrigerato ad acqua direttamente nel condotto d’aspirazione. Irrinunciabili, nell’ottica del massimo contenimento dei consumi, i sistemi Start&Stop e di recupero dell’energia sia in frenata sia nelle fasi non di carico del propulsore.

Non di solo motore si vive. Per ottenere percorrenze degne di una Lambretta sono necessari certosini affinamenti a livello sia aerodinamico sia di trasmissione. Nel primo caso, Golf BlueMotion può contare sull’assetto ribassato di 15 mm rispetto allo standard, lo spoiler specifico al tetto, la calandra del radiatore dalle fenditure ridotte, la presa d’aria inferiore “strozzata” rispetto alle Golf normali e protezioni sottoscocca dedicate, così da registrare un Cx di 0,27. In aggiunta, i pneumatici sono del tipo a ridotta resistenza al rotolamento. Quanto al reparto trasmissione, il cambio manuale a 6 rapporti adotta un olio scarsamente viscoso e una VI distesa, così da ridurre i regimi motore a velocità costante.

Non consumerà nulla, ma come minimo sarà un “cadavere”! Nulla di tutto questo. Golf 1.6 TDI 110 cv BlueMotion scatta da 0 a 100 km/h in 10,5” e tocca i 200 km/h di velocità massima. 49 kg più leggera di un modello standard, fa nettamente meglio di una rivale di pari potenza quale Opel Astra 1.7 CDTI, accreditata di 12,3” e 186 km/h a fronte di una percorrenza media di “solo” 22,2 km/l. Golf BlueMotion? È l’uovo di Colombo!

 

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