«Se saranno i primi al via in gare come Messico, Portogallo o Sardegna, potremo avere una piccola possibilità di stargli davanti. O quantomeno di mettergli pressione». Parola di Mikko Hirvonen (Ford Fiesta RS WRC). Il finlandese, reduce da un non esaltante avvio di stagione, guarda in questo modo al futuro dopo il dominio Volkswagen in Svezia.
L’unica speranza per i “non VW” è confidare nei regolamenti FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) che prevedono, durante la prima giornata di gara, un ordine di partenza identico alla classifica del Campionato. In tal modo, molto probabilmente, le Polo R WRC sarebbero costrette a fare da apripista pulendo le traiettorie, forando con maggiore frequenza e consentendo agli avversari di accumulare un discreto vantaggio da gestire nel prosieguo del rally. Una grande strategia. Un po’ come sperare che i Raeliani sbarchino sul pianeta e si accaniscano su Ogier e compagnia. Le parole di Hirvonen, confermate dal patron M-Sport Malcolm Wilson, suonano come una resa. Il WRC 2014 è già affare esclusivo degli alfieri Volkswagen?
Jari-Matti Latvala (Polo R WRC) ha conquistato in Svezia una brillante vittoria, precedendo il compagno di scuderia Andreas Mikkelsen e candidandosi a principale avversario di Ogier per la conquista dell’iride. Almeno sulla carta. Nella realtà, se il francese non si fosse “addormentato” nelle fasi iniziali del rally scandinavo, gettando al vento la gara con una maldestra uscita di strada, nessuno sarebbe riuscito a contrastarlo. In Messico partirà alle spalle del finnico e, pur non trovando traiettorie perfettamente pulite, avrà comunque un minimo vantaggio – come se ce ne fosse bisogno – sul rivale. La vittoria è un discorso interno al team Volkswagen? Probabilmente sì. Anche perché gran parte del rally si svolge ad altitudini degne di un alpinista; condizioni nelle quali, in passato, i propulsori VW hanno dimostrato d’adattarsi al meglio. In sostanza, se in Ford s’invoca la cabala, in casa Polo R WRC si santifica la potenza…
E il resto del mondo? Ancora una volta è Citroën la compagine più minacciosa per gli alfieri Volkswagen. Mads Østberg è galvanizzato dal terzo posto conquistato in Svezia e ha preparato meticolosamente il rally messicano – è all’esordio sullo sterrato con DS3 WRC –, mentre il compagno di squadra Kris Meeke, reduce da una trasferta scandinava da dimenticare, sembra smanioso di riscatto. In aggiunta, la perdita di potenza dei propulsori sovralimentati dovuta alla rarefazione dell’aria in quota potrebbe giocare a favore dell’irlandese, in passato eccellente interprete delle S2000 aspirate. Se entrambi riusciranno a non potare tutti i cactus della regione, abitudine alla quale sono purtroppo inclini, potrebbero avvicinare Ogier e Latvala. Resta un’incognita Hyundai. i20 WRC ha dimostrato in Svezia un buon potenziale, ma la prima guida Thierry Neuville non ha convinto, specie quanto a regolarità, e la continua alternanza dei compagni di scuderia – a Montecarlo ha corso Dani Sordo, in Svezia Juho Hänninen e in Messico esordirà l’australiano Chris Atkinson – sembra essere più un fattore di discontinuità che di forza. In ogni caso, dal Portogallo (3-6 aprile) il team schiererà tre vetture ufficiali e faranno ritorno al volante della WRC coreana sia Sordo sia Hänninen.
Il nostro eroe personale è però Robert Kubica (Ford Fiesta RS WRC). Il rally deve ancora iniziare, e il polacco ha già schiantato una vettura. Più precisamente il “muletto” destinato alle ricognizioni. Se il buon giorno si vede dal mattino…
I test pre Mexico. Tutte le squadre hanno effettuato delle sessioni nel Sud della Spagna, specie ad Almeria, sfruttando quote altimetriche elevate e temperature superiori alla media europea
Sébastien Ogier (Volkswagen Polo R WRC)
Il team Volkswagen
Il team M-Sport (Ford)
Thierry Neuville (Hyundai i20 WRC)
La preview Hyundai