Nel nome c’è tutto, o quasi. Se Queens sta letteralmente per Regine, il resto è invece un gioco di parole che richiama l’aspetto artistico (ART), quello intimo di una passione comune (deep) e il gioco di squadra (department).
Ciò che il nome però non dice è cosa si cela sotto quel calembour. Le “regine del dipartimento di arte profonda” sono due amiche che da avversarie sui campi di gara del Triathlon sono diventate compagne di squadra in un’avventura sempre legata allo sport, anche se non quello praticato.
Distinguersi davvero
Nella vita, artista e disegnatrice Susi, fotografa e art director Martina. Sono entrambe accomunate da una professione che come obiettivo ha l’unicità e la personalità delle proprie opere. É stato quindi naturale trasferire questa idea di fondo nel loro progetto comune, ossia mettere i propri talenti al servizio di quegli atleti animati dalla voglia di distinguersi ed esprimere la loro individualità.
Preso atto che per rendere unico un ciclista in quanto a risultati bisogna impiantargli le gambe di Van Der Poel, la strada imboccata dalle Queens è stata renderlo unico sotto l’aspetto dello stile. Offrendogli cioè il modo di lasciarsi guidare dall’immaginazione per ispirare il proprio modo di vivere la bicicletta. A partire dalle scarpe, il capo di abbigliamento più fetish di ogni ciclista…
Dal fan di Diabolik alla Minnie-addicted, dal malato del matchy-matchy a chi ha voluto farsi trasformare in una supereroina dei fumetti. Il desiderio è sempre lo stesso: essere davvero se stessi, in un mondo in cui la pubblicità ti fa credere che per uscire dal gregge devi omologarti ad altri milioni di pecore che, come te, vogliono apparire diversi dagli altri
Dalla testa al pennello
“Free your ride and get obsessed” è il motto che ispira il progetto di Queens deepARTment. Ogni realizzazione prende infatti spunto da un’idea, un desiderio, un sogno o un’ossessione a cui il cliente vuole dare sfogo e a cui vuole legare la sua passione per la bici. Si tratta di un processo molto simile a quello che spinge a farsi un tatuaggio, e anche le fasi della lavorazione lo richiamano.
La discussione dell’idea e la trasformazione in disegno, la scelta della scarpa più adatta, la preparazione della superficie, la realizzazione del bozzetto, la lavorazione vera e propria e la finitura. Tutto rigorosamente eseguito a mano, anzi a pennello. Un processo che richiede molte ore di certosina manodopera.
Ciascuna scarpa è dipinta a mano, con un procedimento che prevede diversi passaggi di preparazione della superficie, colorazione vera e propria e finitura. Ogni pezzo è accompagnato da un certificato di autenticità che racconta anche la storia del progetto
Le richieste dei clienti sono disparate, dal più scontato abbinamento cromatico con le grafiche della bici alla creazione di un avatar in stile manga. La più curiosa soddisfatta da Queens deepARTment è stata però quella di un triathleta, che ha voluto proseguire sulla tomaia delle sue scarpe da gara i tatuaggi che gli coprono le gambe…
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