Piacerebbe a Papa Francesco! In un’epoca nella quale l’abbondanza sfocia nel superfluo, la concept francese va controcorrente liberandosi di tutto ciò che non è essenziale.
Una cura radicale che vanta vittime illustri: addio infatti a superfici vetrate laterali, lunotto e montanti centrali, così da concentrare l’attenzione verso l’abitacolo. Quest’ultimo è l’elemento più ricercato di Cactus e prefigura i futuri modelli della linea C. Gli ingombri della plancia, caratterizzata da un’interfaccia 100% digitale, sono ridotti ai minimi termini. La strumentazione cede il posto a un display da 7”, mentre i tradizionali comandi a pulsante scompaiono in favore di uno schermo touchscreen da 8” che permette di gestire climatizzazione, funzioni audio, navigazione, connettività e assistenza alla guida.
Obbedendo alla medesima logica, emigra l’air bag del passeggero, spostato nel padiglione, e scompare la tradizionale leva del cambio, sostituita dai paddle al volante e da un selettore rotante alla base della consolle. Il tunnel? Un lontano ricordo. A bordo di Cactus regna la massima libertà di movimento, rafforzata dalla conformazione a divano dei sedili anteriori. Al contempo, esternamente assumono una valenza sia grafica sia funzionale gli Airbump, ovvero gli inserti integranti capsule d’aria collocati lungo le fiancate e in corrispondenza dei paraurti. Da un lato proteggono carrozzeria e gruppi ottici, dall’altro possono essere personalizzati tanto nelle forme quanto nelle colorazioni.
Sotto il profilo meccanico, Cactus si affida alla tecnologia Hybrid Air sviluppata dal Gruppo PSA (Peugeot-Citroën) in collaborazione con Bosch. Una propulsione ibrida… senza apporto elettrico. La motricità a zero emissioni è affidata all’aria compressa. L’intero sistema si basa sull’operato di un comune tricilindrico alimentato a benzina, un kit di stoccaggio dell’energia sotto forma di fluido in pressione e un complesso di due motopompe idrauliche e una trasmissione automatica a treno epicicloidale; vale a dire con gli ingranaggi perennemente in presa tra loro, contrariamente a quanto avviene affidandosi a un comune convertitore di coppia.
In modalità “green” agisce, sino a 70 km/h, la sola aria compressa, chiamata ad alimentare i motori idraulici. Analogamente ai “soliti” veicoli ibridi, in rilascio e frenata si attiva una modalità di ricarica dell’energia (sempre sotto forma di aria compressa). Qualora si richiedano massime prestazioni interviene il solo propulsore termico e optando per il programma di marcia combinato si sommano i cv e kgm erogati da entrambi i sistemi di propulsione. Una tecnologia che rinuncia a batterie supplementari, a tutto vantaggio del contenimento delle masse e dei costi di manutenzione, promettendo al contempo percorrenze medie nell’ordine dei 33 km/l.