Gentlemen, start your engines!Non cercate una ragione precisa. Una spiegazione tecnica. Una giustificazione. E nemmeno un pretesto. Perché non ce ne sono. Questa sfida, il nostro Duel, nasce dal desiderio, dalla passione, dal gusto per le cose belle. E potenti. Tutto qui. Abbiamo alzato il telefono e chiamato un paio di amici. Siamo partiti per la Liguria. Abbiamo aperto il gas, finché ce n’era. Ci siamo lasciati sedurre dalla melodia, dal sibilo, dal ruggito di questi motori straordinari. Dieci cilindri è il conto finale di una giornata che non dimenticheremo.Questo Duel con foto, video e spettacolari interattività è contenuto nel numero #1 di REDMAG, la prima rivista gratuita per iPad dedicata al mondo dei motori. Di seguito le istruzioni per scaricare il numero #1 di REDMAG.Cercate la APP REDMAG nell’Apple Store (o in alternativa a questo indirizzo dal browser del vostro Ipad http://itunes.apple.com/it/app/redmag/id490108380?mt=8) e all’interno dell’APP troverete tutti i numeri della rivista da scaricare gratuitamente. Buona lettura e buona visione!LIVEUna accanto all’altra: eleganti, eccessive, sopra le righe. Entrambe. Potenti, irriverenti, pacchiane. Tutte e due. Una, nera di fibra di carbonio, rossa di passione, lucida come l’alluminio dei suoi cerchi alleggeriti. L’altra, bianca e luccicante, abbacinante sotto il sole, nera come la notte all’interno. Da specchiarcisi dentro, da perderci la testa. Da fare piano con il pedale dell’acceleratore, per non sembrare fuori luogo. Per non andare fuori di testa. Una accanto all’altra: poco più di 20.000 euro, poco più di 120.000. Poco più di 160 cv. Poco più di 500.La partnership tra Ducati e AMG, suggellata da una versione apposita della Diavel si è chiusa per via dell’acquisizione Audi dell’azienda bolognese. Non importa! Questi due modelli sono irriverenti, l’abbiamo detto e lo ripetiamo. E lo sono non soltanto per il loro aspetto, per l’impatto dirompente delle loro forme cui nemmeno il passante distratto riesce a rimanere indifferente. No, è irriverente l’idea di fondo che ha portare a realizzare questi due modelli: smentire i luoghi comuni.E allora ecco una Ducati dall’interasse chilometrico, bassa e apparentemente tozza, con uno pneumatico posteriore da camion, pericolosamente simile alle custom pesanti e poco maneggevoli della concorrenza. Ecco, ancora, una Mercedes dalla linea quanto mai “borghese”, appagata, prevedibile; dagli interni sontuosi, rifiniti, ampi come li vuole un guidatore abituato a stare comodo. E invece: la Diavel nulla ha a che spartire con l’impacciata concorrenza, perché vive tra le curve, anzi tra i curvoni da domare a gas aperto, con la pedana interna che fa scintille sull’asfalto e la gomma da 240 mm adornata di riccioli sull’estremità della spalla. E invece: la CLS 63 AMG viaggia sorniona in settima marcia, a poco più di 1000 giri indicati: non un rumore di troppo, soltanto musica dall’impianto stereo di bordo. Basta un attimo, quello che serve per affondare il piede sull’acceleratore: in un istante il V8 biturbo sembra esplodere nel cofano, con l’auto proiettata in avanti e il sedile che spinge forte sulla schiena.La Diavel è proposta in quattro versioni: base, Carbon, AMG e Cromo. Le prime due ci sono sempre state, le altre sono arrivate al salone di Milano dello scorso anno. La Carbon, in particolare, ha saputo interpretare al meglio i gusti dei tanti che, soprattutto Oltreoceano, hanno fatto impennare le vendite Ducati. La ricetta è la stessa già apprezzata sulle versioni S di altri modelli bolognesi: componentistica di grande qualità, materiali di prim’ordine come la fibra di carbonio, e qualche migliaio di euro in più da sborsare. Il totale, in questo caso, supera appena i 20.000 euro, un prezzo che fino a pochi anni fa sarebbe stato difficile immaginare persino per una supersportiva Superbike replica.I punti di contatto, in realtà, non mancano: il motore, innanzitutto, è il bicilindrico a L chiamato Testastretta, con incrocio delle valvole limitato a 11° e numeri molto interessanti quanto a potenza e coppia: 162 cv a 9500 giri sono tanti per una cruiser come questa, allo stesso modo degli oltre 127 Nm di coppia massima. E ilpeso? 205 kg a secco, che diventano 234 in ordine di marcia: molti meno, quindi, della media di categoria (se ce ne fosse una dove incasellare la Diavel…), anticipazione di un comportamento tra le curve a dir poco sorprendente.AMG non ha mai fatto auto economiche e la CLS 63 non fa eccezione, con i suoi 122.000 euro di listino. Tanti? Dipende, perché di berline molto comode e allo stesso tempo potenti non ce ne sono in giro molte: soprattutto se si pensa che i 525 cv di potenza massima del tecnologico V8 biturbo con distribuzione a 4 valvole per cilindro e alzata variabile possono diventare 557 grazie all’AMG Performance Package, che interviene sulla pressione di sovralimentazione dei due turbo, portandola da 1,0 a 1, 3 bar. Tutto ciò, compresa la coppia record di 700 Nm a 5000 giri, senza rinunciare a nulla del piacere di guida tipico di un’ammiraglia: né il comfort, né l’abitabilità per i passeggeri, e nemmeno quell’aria rassicurante da sempre patrimonio Mercedes.L’elettronica è protagonista, tanto sulla CLS quanto sulla Diavel. Le mappature della AMG sono tre: Controlled Efficiency (C), Sport (S) e Manual (M). La prima gestisce la risposta dell’acceleratore e prevede la funzione Start-Stop sempre attiva: il poderoso V8 si spegne al semaforo, e si riaccende in un attimo con un sibilo eccitante. Anche la logica di gestione del cambio AMG Speedshift MCT 7 si allinea alla mappatura scelta: nelle modalità più sportive il passaggio da un rapporto all’altro è rapido, grazie allo spegnimento di alcuni cilindri.Personalizzazione spinta per la taratura delle sospensioni, con i programmi Comfort, Sport e Sport Plus. Allo stesso modo il servosterzo elettromeccanico prevede livelli diversi di assistenza che coinvolgono anche la funzionalità dell’ESP, in modo da offrire al pilota la percezione quanto più possibile realistica di ciò che avviene sotto le ruote. Il citato ESP può essere acceso (ON), tarato su Sport oppure escluso del tutto, per i puristi.La Diavel, fatte le debite proporzioni, non è da meno: di serie ci sono l’ABS, il controllo di trazione DTC regolabile su otto livelli, il Ride by Wire e i Riding Mode, con tre modalità di erogazione: la Sport a piena potenza (162 cv) e massima prontezza nella risposta al gas; la Touring sempre da 162 cv ma con un’erogazione più dolce, e la tranquilla Urban da 100 cv, che per inciso sono già parecchi…RIDE & DRIVEUna la senti scoppiettare, al minimo. L’altra è tutta un rombo, cupo, maschio. Una fa tremare i vetri se si comincia a giocare con il gas. L’altra ondeggia da ferma, quando il gigantesco V8 scuote il vano motore. Tenere a bada i loro (e i nostri) bollenti spiriti non è facile. E così il primo rettilineo diventa in un attimo teatro della sfida. Controllo di trazione a 1 sulla Ducati, mappa Sport. Race Start attivo e anti-pattinamento disinserito sull’AMG. Scattano insieme, disunendosi, scalciando, con le gomme posteriori che perdono aderenza, fumano. Puzza di bruciato nell’aria. La Diavel pesa oltre una tonnellata e mezzo meno della CLS e prende il sopravvento, ma l’AMG non molla la presa, grazie alla fantastica progressione del suo V8. Tra le curve la situazione cambia: la Diavel, a dispetto delle quote da power cruiser, è insospettabilmente agile: è vero, non vive di tornanti, ma non appena il raggio di curva cresce un po’, ecco che si trasforma e sa emozionare. Il motore spinge sempre forte, senza curarsi della marcia inserita. L’assetto è da sportiva, con trasferimenti di carico limitati e un’efficacia in staccata da far invidia alla 1198: sì, perché la combinazione tra l’interasse lungo e l’impianto frenante da sportiva garantisce decelerazioni impressionanti. La luce a terra è molto ampia, ma non abbastanza: lungo i curvoni è un piacere sentire la pedana che striscia e fa scintille…La AMG è tenuta sotto controllo dall’elettronica, fino a che il guidatore decide di vedersela da solo con 525 cv e 700 Nm. Roba da esperti, capaci di tenere sotto controllo una massa consistente: metallo, pelle, cristalli, motore. Un mix inebriante e alla portata di tutti, con l’elettronica attiva. La ricetta AMG, infatti, è semplice eppure eccitante: passare da una berlina di lusso a una sportiva esuberante in un clic, quello che serve per selezionare in plancia il pulsante che riporta il logo di questo celebrato atelier di sportività teutonica. Cambiare volto, cambiare strada. Esattamente come ha fatto la Ducati, nascondendo dietro le forme da cruiser della Diavel una bicilindrica che può vedersela in campo aperto con molte insospettabili concorrenti. Proprio come la nostra CLS. Non lasciatevi ingannare…