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Ken Block all’East African Safari Classic Rally su una Porsche 911

Dal 10 al 18 febbraio 2022, il pilota e stuntman californiano Ken Block e il suo navigatore Alex Gelsomino saranno impegnati nell’East African Safari Classic Rally a bordo di una Porsche 911 del 1984 preparata dalla squadra britannica Tuthill, per una gara di nove giorni e cinquemila chilometri

Da quando, a gennaio 2021, ha chiuso il contratto di esclusiva con Ford, Ken Block è un battitore libero. Dopo 11 anni insieme nel rally e nel rallycross in cui ha ottenuto 19 vittorie, 17 podi e 2 medaglie agli X Games, oltre a più di 500 milioni di visualizzazioni nei video della serie Gymkhana, le opportunità al volante del pilota americano si sono spalancate.

Di certo per #KB43 il divertimento non finisce mai. Neanche il tempo di presentare l’Audi S1 Hoonitron – il prototipo elettrico con trazione integrale, protagonista del suo prossimo video, ispirato all’Audi Quattro S1 Pikes Peak vincitrice, nel 1987, della celebre cronoscalata – che in questi giorni lo si può vedere impegnato a effettuare dei test pre-gara in Kenya per l’East African Safari Classic Rally, in programma dal 10 al 18 febbraio. 

Affiancato dal fedele navigatore Alex Gelsomino, Block prenderà parte alla competizione con una Porsche allestita da Tuthill, una squadra che conta molte vittorie in questo genere di gare. 

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La Porsche allestita da Tuthill per Ken Block.

East African Safari Rally

Le origini dell’East African Safari Rally risalgono ai primi anni Cinquanta quando Neil Vincent, amante del brivido e degli sport motoristici, rifiutò l’invito del cugino Eric Cecil di competere sul circuito di Langa Langa costruito vicino a Nakuru, nella Rift Valley del Kenya. «Non riesco a immaginare niente di più noioso che guidare su e giù per lo stesso pezzo di pista» avrebbe dichiarato. «Ma se organizzerai un evento in cui saliamo sulle nostre macchine, sbattiamo le portiere, attraversiamo l’Africa, torniamo indietro e la prima macchina che arriva a casa vince, io ci sarò».

Dal 1953, periodo dell’inaugurale Coronation Rally, la manifestazione riscosse un enorme successo, che si ripetè annualmente attirando un crescente interesse da parte di concorrenti provenienti da tutto il mondo, tanto che nel ’57 la FIA lo inserì nel suo calendario sportivo internazionale.

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Uno scatto dell’edizione 2019 dell’East African Safari Rally.

Tre anni dopo, l’evento attraversò un periodo di gloria prendendo il nome di East African Safari Rally e, in seguito all’indipendenza del Kenya, dell’Uganda e della Tanzania, il percorso continuò ad attraversare i confini dei tre Paesi. Nonostante il crescente interesse internazionale, però, la manifestazione rimase perlopiù dominata da piloti locali.

Il 1972 segnò l’inizio di una nuova era grazie a Hannu Mikkola e Gunnar Palm, il primo equipaggio europeo a conquistare la vittoria su una Ford Escort RS 1600, inaugurando un nuovo periodo per il Safari, che entrò a far parte del calendario internazionale del campionato WRC.

Uscita dal Mondiale Rally nel 2003, la competizione è continuata fino ai giorni nostri come evento regionale sia nel KNRC sia nell’ARC e, soprattutto, reinventandosi come Safari Rally per auto classiche, riportando così l’Africa orientale sulla scena degli sport motoristici internazionali e ricreando lo spirito dei rally nel suo periodo di massimo splendore. 

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La Porsche con il numero 43 di Ken Block.

La gara 

È una Porsche 911 del 1984 raffreddata ad aria l’auto con cui Ken Block parteciperà alla competizione africana. Nella versione Safari, la vettura presenterà delle caratteristiche che richiamano questa gara unica e che si trovano nelle macchine che fanno parte dell’antologia di questo rally, come i bullbar anteriori e posteriori, i fanaletti di segnalazione all’altezza degli specchietti e un look unico.

Block e Gelsomino hanno davanti a sé un rally vecchio stile, che si snoderà nel solo Paese del Kenya a causa delle restrizioni da Covid-19. Si tratterà di nove impegnativi giorni di gara con molte prove speciali che supereranno i 100 chilometri di lunghezza, per un totale di 2.500 chilometri di tratto selettivo e quasi 5.000 in totale. 

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Ken Block e Alex Gelsomino in Kenya durante i test pre-gara.

All’East African Safari Classic, inoltre, le strade sono aperte al pubblico e non sono previste ricognizioni. Dunque, la navigazione avverrà solo tramite roadbook, su un percorso accidentato costellato di rocce affilate e sconosciuto ai piloti. Proprio come una mini Dakar, la manifestazione richiederà la conservazione del mezzo da parte dei partecipanti, a maggior ragione poiché competeranno con un’auto storica, viste anche le lunghe distanze da coprire.

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