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Neuralink, animalisti contro Musk

La startup di neurotecnologie Neuralink avrebbe provocato terribili sofferenze nonché la morte delle scimmie macaco utilizzate in fase di sperimentazione. Lo sostiene una commissione di medici, che ha presentato una denuncia federale contro l’Università della California-Davis presso cui si trova il laboratorio finanziato da Elon Musk

È in parte ispirato al concetto fantascientifico del laccio neurale appartenente all’universo immaginario della serie di romanzi di Iain Banks Ciclo della Cultura il progetto Neuralink, azienda statunitense di neurotecnologie che si occupa di sviluppare interfacce neurali impiantabili. 

Fondata, tra gli altri, da Elon Musk, Neuralink mira a creare nel breve periodo dispositivi in grado di curare gravi malattie – come Alzheimer, demenza e lesioni del midollo spinale – con lo scopo ultimo del potenziamento umano, ovvero «la creazione di un neural lace, alfine di raggiungere una simbiosi con le macchine». Parola dell’imprenditore di origini sudafricane, in cui, nella sua visione, questo si configura come una sorta di «strato di intelligenza artificiale nel nostro cervello, che possa lavorare bene e in maniera simbiotica con noi». Un impianto meccanico capace di comunicare con la corteccia cerebrale. «Proprio come la corteccia lavora in simbiosi con il sistema limbico, il nostro terzo strato digitale potrebbe lavorare in simbiosi con noi».

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Elon Musk durante la presentazione del progetto Neuralink.

Cavie

Se durante la presentazione del progetto, nel 2020, Musk è apparso in pubblico insieme con Gertrude – una maialina a cui era stato impiantato un gruppo di 1.024 microelettrodi dieci volte più sottili di un capello e un modulo grande come una moneta, che mentre camminava su un tapis roulant, mangiava e beveva da un biberon inviava segnali al cervello che venivano letti in un display – più recente è l’utilizzo di scimmie macaco. 

È di circa un anno fa il video pubblicato dalla società in cui si vede Pager, un macaco di nove mesi, mentre gioca a Pong. Nel filmato si nota il dispositivo Neuralink, impiantato nel suo cranio, registrare informazioni su quali neuroni si attivano durante l’attività, imparando a prevedere quali regioni del cervello vengono attivate dal movimento della mano della scimmia sul joystick, e mostrando come, dopo la fase di apprendimento e la disconnessione del joystick, Pager continua a giocare usando la sua mente per muovere i cursori del videogioco.

Procedure letali

La sperimentazione animale praticata dall’azienda, tuttavia, provocherebbe atroci sofferenze agli animali, fino a portarli alla morte. È quanto sostiene il Physicians Committee for Responsible Medicine (PCRM) – l’organizzazione americana no-profit di oltre 17mila medici dedita a salvare e migliorare la vita umana e animale attraverso diete plant-based e ricerca scientifica etica ed efficace – che ha depositato un’istanza presso il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti per violazione dell’Animal Welfare Act, in relazione a malattie invasive ed esperimenti mortali sul cervello condotti su dei macachi.

L’accusa mossa alla startup di Elon Musk è quella di aver condotto esperimenti letali sui cervelli di 23 primati. Le scimmie utilizzate nell’esperimento «sono state ingabbiate da sole, avevano perni d’acciaio avvitati al cranio, hanno subito traumi facciali e convulsioni a seguito di impianti cerebrali, oltre a infezioni ricorrenti nei siti degli impianti. In alcuni casi, a causa del peggioramento della loro salute, sono state soppresse prima ancora che venissero utilizzate nell’esperimento pianificato».

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Un frame del video di presentazione di Neuralink.

L’azione legale

La denuncia, che si basa su quasi seicento pagine di documenti inquietanti, è rivolta anche all’UC Davis, l’Università della California-Davis che ha ricevuto più di 1,4 milioni di dollari da Neuralink per condurre questi esperimenti: «L’UC Davis potrebbe aver consegnato le sue strutture finanziate con fondi pubblici a un miliardario, ma ciò non significa che possa eludere i requisiti di trasparenza e violare le leggi federali sul benessere degli animali» afferma Jeremy Beckham, coordinatore della difesa del Comitato dei medici. «I documenti rivelano che il cervello delle cavie è stato mutilato a causa di esperimenti scadenti, e che i macachi sono stati lasciati morire dopo atroci sofferenze. Non è un mistero il motivo per cui Elon Musk e l’università vogliono mantenere le foto e i video di questo orribile abuso nascosti al pubblico» conclude Beckham.

Il CEO di Tesla e SpaceX, tuttavia, ha annunciato che, se i test daranno esito positivo, presto si passerà alla sperimentazione sugli esseri umani di un sistema basato su un gruppo di tremila microelettrodi dieci volte più sottili di un capello, abbinato a un modulo della grandezza di una moneta in grado di monitorare circa mille neuroni.

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