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Alex Polita prima gara: Brands Hatch Indy

Il lunedì dell’Angelo per quelli del BSB è un giorno di gara come un altro e il nostro Alex Polita ha esordito ufficialmente con la Ducati 1199 Panigale. Week-end difficile per il pilota di Jesi, che tra noie meccaniche e un tempo inclemente ha però portato a casa un incoraggiante undicesimo posto

L’appuntamento telefonico con Alex è per dopo pranzo di martedì 10 aprile e puntuale come un orologio svizzero Polita mi telefona per raccontare ciò che è successo in questo primo fine settimana di gara. Un week-end non semplice sotto diversi punti di vista, ma che è servito al nostro portacolori per trovare maggior affiatamento con il nuovo team Jentin Doodson Motorsport e capire quale sia il feeling con la 1199 Panigale, oltre a misurare l’effettivo livello degli antagonisti sul campo di gara.Ciao Alex, dove sei?A – Sono qui a Gloucester – cittadina a 180 km a nord ovest di Londra, a breve distanza dalla regione del Galles – dove fa base il team. Ci stiamo preparando per la prossima trasferta. La verità è che in questo posto piove, piove troppo, il tempo non dà un attimo di respiro: che palle! Se posso dirlo con parole mie, ma non lo dico, siamo veramente lontani dal mondo civile… Mamma mia, non hai idea di quanto piova!Allora debuttante, sei contento del risultato?A – ‘somma, mi dispiace che non ci sia stata gara due – annullata causa rottura di un motore nella Supersport e relativa innaffiata di olio in pista -, mi dispiace perché sono qui tutti a fare i duri, io spacco qua e spacco là, e poi sono bastate due gocce d’acqua per far saltare tutto: che fighetti! Peccato perché ci hanno fatto fare otto minuti di prove libere prima della seconda manche per verificare le condizioni dell’asfalto e alla fine tutti hanno alzato le braccia in segno di resa: si scivola, si scivola e quindi tutti a casa e saracinesche dei box abbassate. Mi vien da pensare che avevano dimenticato l’agnello pasquale in forno… Mi girano un po’ le scatole perché partivo avanti e mi sentivo pronto al riscatto visto l’andamento di gara 1.  Il week-end com’è andato? A – Semplicemente terribile! Diciamo che la fortuna non ha girato completamente dalla nostra parte. Oh, tra l’altro continua a piovere… Dunque iniziamo il primo turno e dopo poco abbiamo avuto un problema elettrico. Lo risolviamo e ci organizziamo per il secondo. Ci prepariamo e dopo tre giri abbiamo un guaio con il motore, insomma ho pensato al peggio. A quel punto ci è venuto in soccorso l’altro team Ducati – Moto Rapido Racing – che ha letteralmente “tirato giù” il motore di una 1199 di serie, che avevano lì come demo bike ancora da rodare,  per farci finire il turno e soprattutto mettere insieme un po’ di giri per la qualifica.Le prime sensazioni? A – Correre qua è un’altra cosa, i turni durano un’ora esattamente come nel mondiale e non 25 miseri minuti come nell’italiano. In questo modo hai tempo di guidare, fare prove e sperimentare: soprattutto non hai l’ansia da conto alla rovescia, non devi tenere un occhio al monitor dei tempi e uno alle lancette dell’orologio e soprattutto provi alla mattina e al pomeriggio, figo!  A darci un grosso aiuto è arrivato un ingegnere di Ducati che ci ha dato una mano con la gestione elettronica del motore: ti ricordo che non c’è il traction-control per regolamento. In questo momento mi sento un po’ su una barchetta da lago in un mare a forza dieci; mi rendo conto che siamo un team giovane e dobbiamo ancora imparare a gestire il week-end di gara, anche perché ci mancano dei pezzi per essere efficienti al 100%. Quando è iniziato a piovere abbiamo dovuto valutare se tirar giù le gomme slick dai cerchi per montare le rain, dato che non abbiamo cerchi di scorta. Poi ha diluviato e smesso… Insomma abbiamo inevitabilmente dovuto aspettare che le condizioni cambiassero.Ok, un po’ di rodaggio va fatto ma mi sembra di capire che c’è feelingA – Domenica mattina durante il warm-up ero tra i primi: questa poteva essere un’occasione ghiotta perché con un week-end così umido potevamo fare anche meglio. Guardando i tempi e il passo gara di 54”- tempo medio sul giro – riuscivo a non far scappare quelli davanti. Certo è che quando parti dietro, in griglia di gara uno ero un po’ lontano dal semaforo, e quando si spegne e piove sembra di essere al cancelletto di una gara di cross, sei in mezzo a una nuvola d’acqua, come quando correvo nel crossodromo di Cingoli. Come si è comportata la Panigale in gara? A – Mi  piace un casino, ti dico: tutti si sono lamentati della pista scivolosa, ma io non ho avuto questa sensazione. Forse perché l’avantreno della Panigale è incollato all’asfalto e la gomma davanti mi dava un ottimo feeling. Il posteriore va migliorato perché il grip della ruota è solo discreto, dobbiamo lavorarci, ma secondo me siamo sulla strada giusta. Comunque dopo le continue lamentele sono arrivato alla conclusione che ‘sti inglesi fanno tanto i fighi ma gli mancano gli attributi –  non hanno tre palle – quelle ce le hanno solo i ragazzi del mondiale.  E con Luca Scassa hai fatto un po’ comunella? Due italiani al BSB non capitano tutti i giorniA – Non abbiamo avuto moltissimo tempo per confrontarci. Luca ha seguito la sua strategia di gara e in questo momento è messo meglio di me; il suo team ha alle spalle quattro vittorie al TT – Touristh Trophy – e quindi conoscono la moto bene, e lui può concentrarsi solo sul dare gas. Inevitabilmente i nostri tempi sono più lunghi, alla quadra del cerchio ci arriviamo con più calma.Finalmente hai conosciuto i tuoi avversari sul campoA – I top rider sono come le star di Hollywood: intervistati di brutto dalla BBC e da Eurosport. Tommy Hill, Alastair Seeley e Michael Rutter – sul podio in gara – che guidano Suzuki e Kawasaki ufficiali sono sotto i rifettori tutto il tempo. Ci sta, del resto fanno spettacolo e se lo meritano. Chi mi è piaciuto veramente è stato Seeley, che dovrebbe essere lo scudiero di Brookes e invece mena come un fabbro in pista e lo ha messo dietro e non di poco. Confermo il mio apprezzamento per  Byrne e Kirkham, che sul giro secco fa paura.Voto ad Alex Polita?A – Devo dire che si è comportato bene: tra il 6 e mezzo e il sette. Potevo fare meglio ma ancora abbiamo qualche lacuna del punto di vista gestionale e quindi va bene così; pensavo di dover dare più del lei ai piloti del BSB e invece va bene così. Meno di una settimana e vai a Thruxton? A – Eh già, ora si va là e saranno “razzi amari” anche perché è una delle piste nuove! Purtroppo siamo ancora nella condizione di usare la moto con il motore originale, quello che ci ha prestato il team Ducati Moto Rapido Racing, che ha le prime tre marce corte e le altre tre lunghe: un casino. Non abbiamo ancora uno stock di ricambi e quindi si deve stare sul chi va là, non posso cadere ma ancora una volta confido sul fatto che si possa fare bene. Penso ancora che a Brands Hatch potevamo esordire facendo il botto… Dove non arriva la moto arriva il manico e a conti fatti e tempi alla mano un quarto o quinto posto si poteva fare… Ma non lo dire a nessuno sennò mi prendono per matto.Dai c’è dell’altro? SparaA – Fortunatamente lunedì si torna a casa: qui, oltre alla pioggia, e ti giuro che non ha ancora smesso da quando sono arrivato, mangiare è un vero casino… Non ce la fanno mica gli inglesi: sembra di mangiare cibo per cani e ti giuro che il morale ne risente. Se penso a come si mangia in Italia imbufalisco però c’è la Roby, che è super zen e mi tiene sotto controllo. Già smarronavo giovedì mattina e mi ha rimesso in dima…Comportati bene questo weekend che lunedì ci sentiamoA – Sì! Prima arrivo in Italia, svuoto il frigo e poi ti chiamo. Oh, mi credi che sta ancora piovendo… Non ci credo. Ciao!http://youtu.be/e8FYeebiBcY

 

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