LA MEDIA PUNTA IN ALTO
Lo scorso anno è stata la sorpresa di EICMA, quest’anno è una delle grandi attese e a quanto pare le aspettative non andranno deluse, perché Aprilia ha giocato l’asso nella categoria delle sportive carenate stradali di media cilindrata. Una moto capace di annichilire in un sol colpo le varie e pur valide Kawasaki Ninja 650 e Honda CBR650R, giocandosela anche con la Ducati Supersport, che proprio con la RS 660 condivide la filosofia ma ha un motore di ben altra cilindrata. Avrete capito e non voglio sviarvi fin dall’inizio che il target della 660 non sono le Supersport 4 cilindri ma le sportive stradali. Segmento in cui però la Aprilia vuole fare, consentitemi il gioco di parole, un altro sport. Si capisce guardandola, i materiali non mentono. Alluminio per telaio e forcellone, Brembo per i freni: è una media cilindrata che non va al risparmio.
LA PRIMA CON L’IMU
Non si scherza nemmeno con l’elettronica perché sotto le plastiche (innovativa la carenatura su due livelli) che disegnano il nuovo stile delle sportive Aprilia che verranno (resta il faro triplo ma è stato ristilizzato), lavora un cervellone elettronico evoluto con l’IMU (primizia per il segmento) a gestire il ride by wire multimappa e i controlli elettronici dell’APRC (che comprende Traction Control, Wheelie Control e la gestione del freno motore che nemmeno la V4 può vantare). Della dotazione di serie fanno parte anche il cruise control e il quickshifter bidirezionale.
POTENZA GIUSTA, PESO GIUSTO
Insomma gli amanti della guida sportiva stradale avranno certamente l’acquolina in bocca e a dare il colpo finale ci sono i dati tecnici che parlano di 100 cavalli (potenza record di categoria) e i soli 169 kg a secco che fanno rientrare la RS 660 nell’area magica dei 100 (cv) per 200 (kg in ordine di marcia) in cui ci sono le migliori moto da guidare su strada. Il bicilindrico in linea da 660 cc ha la fasatura a 270° (ormai un must per motori di questo tipo) e ha anche funzione portante, visto che il forcellone è infulcrato direttamente al suo carter a tutto vantaggio della leggerezza.
5 RIDING MODE
Cinque i riding mode previsti: tre per l’utilizzo stradale (Commute, Dynamic e Individual personalizzabile) e due per l’utilizzo in pista (Challenge e Time Attack), che la RS 660 non disdegna, pur nascendo per un utilizzo stradale. Non c’è leveraggio, ma l’ammortizzatore è collegato direttamente al telaio. Digitale e connessa la strumentazione gestibile anche dall’app Aprilia MIA che estende le informazioni fornite dal cockpit.
NON RESTERÀ DA SOLA
Tenete d’occhio questa nuova piattaforma Aprilia, perché il Twin 660 sarà il cuore di molte altre moto che arriveranno in futuro, prima fra tutte la Tuono 660 che Aprilia ha portato come concept proprio a EICMA.