750 km – Motore ne abbiamo?
Tre quarti della convivenza con l’Aprilia Tuono 660. Sufficienti per riconfermare la straordinaria capacità di questa moto di fondere facilità di guida con prestazioni decisamente appaganti. Un aspetto che hanno sottolineato in molti è sicuramente la cilindrata relativamente piccola, ma non bisogna farsi ingannare. Certo, il bicilindrico Aprilia non ha la schiena e la coppia di un 800, caratteristica che manca un po’ soprattutto nella guida più sportiva per avere quel guizzo in più al momento della riapertura del gas. Ma, ripensandoci, e soprattutto ricordandoci che la Tuono 660 è una moto che punta anche ai neofiti probabilmente che meglio di così non si poteva fare. Anche perché la moto va forte e i 95 cavalli per 169 kg a secco sono un ottimo compromesso per la guida su strada.
L’unico appunto che mi sento in questo caso di fare riguarda il cambio. La folle risulta un po’ difficile da trovare, mentre il quickshifter non brilla per fluidità nel funzionamento, soprattutto in scalata. Tuttavia… meglio averlo che non averlo. E’ un optional che consiglio assolutamente.
Ciclistica: è una vera Aprilia
Tornando a parlare della ciclistica va detto che i primissimi km in sella sono stati affrontati in mezzo al traffico. Situazione in cui la Tuono è insospettabilmente a suo agio. Nessun problema a slalomare tra le auto, l’angolo di sterzo è davvero molto ampio, meglio di alcune moto che si annunciano come più cittadine di lei. La facilità di guida e la leggerezza sono imbattibili, al punto che sulle prime c’era da chiedersi come una moto così intuitiva potesse essere così efficace nel guidato.
Beh, la mia sete di curiosità si è placata con l’arrivo delle prime curve. L’ingresso e la percorrenza in curva si compiono con una naturalezza disarmante, la piccola Tuono scende in piega senza farselo chiedere due volte e la ciclistica impeccabile unita alle Pirelli Rosso Corsa 2 non lascia spazio ad incertezze e movimenti inaspettati, facendo si che ogni curva sia un vero e proprio piacere senza impegnare troppo fisico e mente. Una moto che sembra telecomandata che va esattamente dove hai pensato di portarla.