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Bosch il futuro è mignon

Il colosso tedesco volge lo sguardo al futuro e programma lo sbarco dell'elettronica sulle moto di piccola cilindrata. Il potenziale è immenso e questo non è che il primo passo verso la nuova era dei componenti elettronici

Bosch Motronic, i più tecnici sanno di cosa stiamo parlando, si tratta del nome che il colosso tedesco ha dato alle sue centraline da auto, piccoli grandi cervelloni che gestiscono tutte le funzionalità delle auto. In futuro però questo nome sarà legato anche al mondo delle due ruote perché il colosso di Stoccarda sta lavorando a una nuova generazione di centraline elettroniche evolutissime e compattissime in grado di equipaggiare anche moto e scooter di piccola cilindrata e a basso costo. Che il mondo stia cambiando non lo scopriamo certo ora, i mercati emergenti (India, Asia, Brasile) fanno numeri impressionanti (le proiezioni parlano di 110.000.000 di pezzi nel 2020), ma li fanno con modelli semplici poco costosi, tecnologicamente “poveri” per lo più alimentati a carburatori e non particolarmente efficienti. Un mercato dal potenziale smisurato quindi, per chi come Bosch è portatore di tecnologia evoluta. Facile a dirsi molto complicato a farsi, perché quando si parla di tecnologia ci sono dei costi inevitabili e quando si tratta di equipaggiare moto il cui prezzo può variare da 500 a 1000 euro, un componente non può costare come mezza moto. Inoltre sulle moto piccole gli spazi sono ridottissimi occorre miniaturizzare ogni cosa.Da qui l’idea di lanciare il progetto Motronic per moto. Un progetto specifico dove ogni componente non è più derivato dal mondo automotive come accade ancora oggi ma è studiato espressamente per le due ruote. Il risultato che Bosch ci ha mostrato dal vivo è a dir poco impressionante, la centralina Motronic riduce di oltre un terzo pesi e dimensioni rispetto alla centralina più compatta utilizzata attualmente. Una carta di credito, o poco più, in cui sarà racchiuso il cuore delle moto del futuro è che oltre a gestire le funzioni del motore sarà anche in grado tramite moduli aggiuntivi di comunicare con gli smartphone da cui si potranno ricavare informazioni riguardo la diagnostica o le performance della moto.L’operazione è colossale, e va oltre i numeri di questi mercati, si tratta di evolvere moto poco efficienti e molto inquinanti su mercati in cui anche il consumo diventa elemento fondamentale per la scelta di una moto o uno scooter. In India la benzina costa infatti un euro al litro, considerato il reddito pro capite è un prezzo esorbitante è una moto a iniezione capace di consumare il oltre il 15% in meno può fare la differenza. Tutto questo senza perdere in gusto di guida, cosa a cui Bosch tiene molto. Ma c’è dell’altro, la miniaturizzazione spinta di tutti i componenti non è una cosa che interessa solo i mercati emergenti ma anche tutto il mondo della moto, perché risparmiare peso e occupare meno spazio è un toccasana per qualsiasi due ruote. L’idea Bosch, quindi, parte dal basso ma è pronta a salire di categoria e se pensiamo a quello di cui si sta parlando (integrazione dei componenti, un unica centralina che gestisce motore, ABS, traction control, sospensioni attive e perfino l’airbag indossato con la giacca) possiamo aspettarci grandi cose.

 

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