Triumph Speed Triple 1200 RS
Di fatto se esiste un segmento come quello di cui stiamo parlando oggi, la colpa è anche un po’ sua. In tempi non sospetti mentre tutti gli altri pensavano solo alle carenate. Triumph aveva già una Speed Triple in listino. E proprio come la Speed di oggi era una moto arrogante, sempre pronta allo Stunt Riding e con prestazioni di alto livello. La 1200 è l’ultima erede di una dinastia di Speed Triple che ha lasciato il segno e a modo suo ripropone tutti gli ingredienti.
Ha i fari scollegati dallo sterzo, è la moto più corta di interasse, ed è anche l’unica senza ammortizzatore di sterzo. Come KTM non deriva da una sportiva ma è una naked “nativa”. E poi c’è il motore, il tre cilindri in linea resta un unicum nel segmento. A Hinckley hanno lavorato moltissimo sul peso e la bilancia dà ragione ai tecnici inglesi, pur senza far uso di materiali esoterici o ultraleggeri la Speed Triple è una delle moto più leggere in comparativa fermando la nostra bilancia a 193 kg con 5 litri di benzina nel serbatoio. Stesso peso della ben più cara M 1000 R.
Qualche rinuncia? Sì, quella delle sospensioni elettroniche. La Speed resta fedele alle sospensioni meccaniche. Ma il livello di forcella e ammortizzatore è davvero altissimo e non è la prima volta che Triumph dimostra di sapere il fatto suo in termini di sospensioni. Staremo a vedere. Il motore è annunciato per 180 cavalli e 125 Nm di coppia erogati all’ albero.
Coppia confermata dal nostro banco prova che rileva 125,5 Nm, valore del tutto allineato alle altre moto (KTM a parte). Rispetto al dichiarato manca però qualche cavallo, ne abbiamo rilevati 175,5. Un numero interessante? Quello del prezzo, la Triumph Speed Triple è la moto più economica presente al confronto. Economica per modo di dire: il listino parte da 18.995, la moto presente in comparativa ha un listino di 19.866 unica sotto la soglia anche psicologica dei 20.000 euro.
Come va la Triumph Speed Triple 1200 RS 2023 in pista e su strada
Come sempre accade, nelle comparative le Triumph stradali partono un po’ in sordina ma poi, piano piano, ogni volta che ci sali ti accorgi che, in effetti, sanno il passo loro. È la moto più semplice presente nel confronto, non ha sospensioni elettroniche, ma come spesso è accaduto in altre comparative Triumph dimostra che quando la meccanica è messa a punto non hai neanche bisogno dell’elettronica. Con due click l’abbiamo messa a posto per la pista e su strada la forcella è piaciuta tantissimo a tutti i tester. Una moto con entri in confidenza in tempo zero.
Personalmente (chi parla è lo scrivente che firma l’articolo) se dovessi scegliere la moto più semplice per fare un passaggio di categoria sarebbe sicuramente questa. Si porta dietro alcune caratteristiche o se vogliamo difetti cronici di Triumph: ha tanto freno motore e, di conseguenza, un po’ di on/off, il più evidente tra le moto in comparativa. Tra le presenti è sicuramente tra quelle con l’attitudine più stradale e l’unica con un limitatore di velocità a 260 km/h, in ogni caso una velocità che per una Naked potremmo già definire più che sufficiente. O no?
La sella è una delle più confortevoli ma in pista risulta troppo cedevole e quando devi cambiare direzione velocemente devi lavorare un po’ più di fisico. Ma su strada on/off a parte è veramente una moto fantastica. Compatta. Viene confermato il fatto che le Triumph sono moto adatte a persone di un po’ più piccola statura data la triangolazione sella-pedane-manubrio. Chi è più alto ci si troverà un po’ strettino. Il tre cilindri distribuisce molto bene tutta la sua potenza, nella guida stradale è super utilizzabile facilissima da usare. Ha dei controlli un po’ più grezzi rispetto alle altre competitor, in pista in realtà non abbiamo rilevato nessun tipo di problema pur con un Traction Control abbastanza presente. Frenata? Una delle migliori, idem il freno posteriore come al solito per Triumph. Alla fine, quindi è quella che costa meno, è quella più semplice ed è quella che per un novizio nel mondo delle hypernaked potrebbe essere consigliabile.