Ducati DesertX Rally come è fatta
Il nome lascia pochi dubbi sulla vocazione della versione più Hard della prima Adventouring uscita dai cancelli di Borgo Panigale. Se poi si legge la scheda tecnica, bastano pochi secondi per fugare anche gli ultimi: ruote da 21” davanti e da 18” dietro, cerchi alleggeriti e professionali gli unici con camera d’aria. Le sue sospensioni hanno una escursione record, soprattutto la forcella, un attrezzo veramente professionale con tecnologia a cartuccia chiusa che arriva a ben 250 mm. Il mono ammortizzatore è regolabile in compressione alle alte e basse velocità.
I numeri per stupire la DesertX Rally li ha tutti e non mancano alcune chicche che fanno la felicità dei malati dei particolari di pregio. Parliamo delle grafiche “in mould” colorate in massa come sulle off road professionali, e poi paracoppa in carbonio, piastre forcella e altri componenti tecnici ricavati dal pieno. Una moto quasi artigianale, che ovviamente non regala tutto quello che offre. Non a caso è la più cara tra le moto in comparativa 22.490 euro. Tra le peculiarità la tripla omologazione per gli pneumatici (dai più stradali ai più tassellati) e le due mappature off road, quella tranquilla e la Rally per chi vuole fare davvero sul serio. La sella? La più alta di tutte ben 910 mm, ma si può scendere a 880 con la sella optional ribassata.
Scendendo più nel dettaglio di quella che, fra le sei contendenti, è probabilmente la moto più sofisticata, è utile anche segnalare che il suo bicilindrico Testastretta 11° è il più potente di tutti, grazie ai 110 cv erogati a 9.250 giri, ma non quello più ricco di coppia: 93 Newtonmetro. Ultima annotazione, la Desert X è disponibile anche in versione depotenziata. E costa 1.000 euro in meno Il peso? Abbiamo rilevato 215 kg con 5 litri di benzina nel serbatoio, il più capiente tra le moto presenti in comparativa con i suoi 21 litri di capacità.
Ducati DesertX Rally come va
È sicuramente l’outsider del gruppo, più che altro per il prezzo di vendita che è davvero elitario, ma devo dire che la sostanza qui dentro non manca. Nella guida capisci che Ducati ha voluto, giustamente, posizionare la DesertX Rally molto spostata verso il fuoristrada: c’è tantissima escursione, le sospensioni si muovono tanto, ma sono di qualità. La forcella, secondo me, è insieme a quella di BMW probabilmente la migliore presente sul campo.
Piccolo appunto per Ducati: sulla BMW si può regolare l’idraulica semplicemente azionando le gallette con la mano mentre qui ci vuole ancora il cacciavite. Ecco, questo, secondo me, è un piccolo punto che si può migliorare perché, quando hai questo tipo di sospensioni con così tanta escursione e molto morbide, poterle irrigidire è importante, soprattutto se non hai le semiattive. Ma sulla DesertX ci sono davvero tante cose interessanti: ammortizzatore di sterzo regolabile, freni premium, bella forcella… Insomma, tutto è davvero di alto livello.
Ergonomicamente a me la moto non dispiace, mi piace la distanza tra la sella e pedane, mi trovo bene con le gambe e anche dove è posizionato il manubrio: è una triangolazione che a me piace molto. Ho apprezzato moltissimo lo schiumato della sella che è tutta in un solo piano ed è anche abbastanza filante, a differenza di quella di BMW, che ha più o meno la stessa conformazione, qui si sta seduti molto più comodi e il passeggero non è messo per niente male perché ha tanto spazio vitale tra sé e il pilota, ha tanta anche abitabilità per le gambe che sono messe nella posizione corretta e non tocca tanto il silenziatore. Insomma, devo dire che è incredibilmente messo meglio che su altre moto, il maniglione è piccolino però comunque riesci ad aggrapparti almeno con una mano ecco.
Ducati DesetX Rally il motore
Motore confermato: Testastretta da 110 cavalli, non è il più ricco di coppia perché quello più ricco di coppia è quello di Honda, però ha dei bellissimi medi e conferma con i fatti come Ducati riesca a fare delle gestioni elettroniche davvero di altissimo livello. Il Ride by Wire è ottimo, nessun problema, bellissima la gestione del gas, bellissima la risposta ai medi soprattutto se si utilizza la mappatura Sport, su strada la mappatura Touring secondo me è un filino troppo sgonfia nella prima risposta. Il cambio, in compenso, secondo me è il migliore del lotto: preciso, corto, rapido, un bel Quickshifter che non spinge, non è mai contrastato, da questo punto di vista qua davvero molto, molto bene.
Il comfort di marcia, devo dire, non è male. Le gambe restano abbastanza esposte perché il serbatoio si allarga, ma non c’è una protezione reale. Davanti, invece, la protezione dell’aria del cupolino è nella media, non esagerata, però non neanche così male. Manca, secondo me, il cupolino regolabile ma questo manca in altre moto nella comparativa, anzi, in realtà lo hanno solo in due: Honda e Triumph. Nella guida su strada c’è tanto movimento di sospensioni però, alla fine, la moto ti restituisce un bellissimo feeling e anche con le tassellate e si riesce a guidare abbastanza velocemente, per cui da questo punto di vista la DesertX mi ha abbastanza convinto.
Certo, costa un sacco di soldi e questo può essere un ostacolo all’acquisto, però il contenuto tecnico di questa moto sicuramente non manca. I freni sono ottimi, l’anteriore, secondo me, è uno dei migliori per gestione e modulabilità, il posteriore è molto buono, il punto di pressione lo trovi subito, è ben bilanciato tra la potenza che serve e la modulabilità che ti serve, quindi devo dire che l’impianto frenante conferma il fatto che, insomma, Ducati lavorando sempre con Brembo riesca ad ottenere degli ottimi risultati.