Honda Africa Twin 1100 come è fatta
Prestazioni migliori, più comfort ed equipaggiamento più ricco: questi sono i tre punti su cui Honda ha lavorato quando ha deciso di rinnovare la sua Africa Twin. Lo ha fatto con interventi poco appariscenti ma efficaci, come un affinamento del motore bicilindrico, che è l’unico a sfondare quota 1.000 centimetri cubi. Guardando i numeri, si nota però come sia il meno potente del gruppo (102 cavalli), ma quello con più coppia che peraltro ha il suo picco massimo a regimi di rotazione inferiori: 112 Nm a 5.500 giri.
Per migliorare il comfort di viaggio è stato ridisegnato il cupolino, che ora ha un plexiglas più protettivo e regolabile su cinque posizioni. Sono state invece confermate le scelte relative a ciclistica ed elettronica. La prima conta su un telaio in acciaio, abbinato a telaietto posteriore e forcellone in alluminio, con il plus delle sospensioni Showa EERA elettroniche unica a montarle in questa comparativa. In particolare, la forcella ha escursione di 230 mm e il monoammortizzatore di 220 mm.
La dotazione elettronica è completata da controllo di trazione, ABS cornering e anti wheelie regolabili. Ci sono quindi sei riding mode, di cui due personalizzabili, e il Cruise control. Tutti i dati sono visualizzati su un cockpit con doppio display TFT touch e LCD.
l’altezza sella della Honda Africa Twin 2024 va da 850 a 870 mm ma con le selle optional possiamo scendere a 825 o salire a 855. Per lei Honda dichiara un peso di 233 kg in ordine di marcia. Il dato più alto del confronto, comprensibile se pensiamo alla presenza delle sospensioni elettroniche. Alla nostra bilancia la nuova Africa Twin ha fatto segnare 230 kg con 5 litri di benzina. Il listino parte da 16.290 ma il prezzo della moto in prova è di 18.643 euro.
Honda Africa Twin come va su strada l’opinione di Stefano Cordara
Se cercate la qualità, beh, qui la trovate senza nessun dubbio. A livello di qualità percepita, secondo me, l’Africa Twin batte davvero tutte le moto in comparativa, forse le uniche che reggono il passo possono essere Triumph e Ducati ma credo che Honda ne abbia ancora un pizzico in più. La moto è particolare, è più grande e si sente, quando parti accendi il motore e capisci che c’è più cubatura rispetto alle altre.
C’è anche una bella risposta al gas anche se sulla mappatura più aggressiva resta un pochino di on/off quando si va a riprendere il gas in mano, cosa che in certe situazioni disturba un po’. Proseguiamo con il cambio che, secondo me, è uno dei migliori in comparativa anche se il Quickshifter in scalata, quando non si è molto decisi nel comando, tende a darti un colpetto e a spingere un pochino.
Questa è una moto che sembra più orientata verso l’uso su strada perché il comfort è di altissimo livello. Il cupolino è piccolino e si regola solo con due mani, come piace ai giapponesi che non amano i cupolini che si alzano e abbassano con una mano sola, questione di sicurezza. Non è super ampio, però a livello di protezione, secondo me, è uno dei migliori: pochissime turbolenze, si allarga a sufficienza per proteggere abbastanza bene anche le spalle, le gambe sono protettissime e a livello di comfort termico mi è sembrata la più fresca di tutte, quando ci sali la senti proprio fredda nella zona della calzata.
Passiamo ai punti a sfavore, il primo è la posizione di guida: quando scendi da qualsiasi delle altre moto in comparativa e sali sulla Honda ti senti sempre seduto in una posizione un po’ strana. Le pedane sono parecchio avanti, la sella è un pochino bassa e anche il manubrio è basso. Dopo un po’ di tempo in sella smetti di farci caso, ma saltando da una moto all’altra è una cosa abbastanza evidente. Anche le pedane del passeggero sono molto avanzate però va detto che sta seduto molto bene e ha dei buoni appigli e le pedane, pur essendo abbastanza avanti, sono messe abbastanza bene anche se il tallone va a toccare sullo scarico.
A livello di ciclistica, ovviamente, Honda si fa forte delle sospensioni semiattive che sono un vantaggio non da poco, soprattutto quando si parla di sospensioni con escursione elevata. Sospensioni che hanno un range di intervento incredibilmente ampio, capace di rendere questa Honda un tappeto volante o una moto stradale sportiva a tutti gli effetti. Ti dà un feeling veramente pazzesco su strada anche con le gomme tassellate.
A ritmi molto elevati ti senti sempre la moto in mano, percepisci che è la più pesante delle moto qui in comparativa, ma non ti dà così tanto fastidio e alla fine e riesci a guidare a abbastanza veloce e quindi le sospensioni semiattive, sicuramente, da questo punto di vista qua sono un vantaggio. La frenata è nella media, niente di eccezionale, ma non è neanche male. Niente di negativo da segnalare, tutto sommato, l’Africa Twin offre un pacchetto che alla cifra a cui viene proposta è davvero super competitivo. E poi, bisogna sempre capire dove si vuole andare a spostare l’asticella, volete viaggiare o volete fare Adventuring vero e proprio? Ecco questa è un po’ la coperta corta della nostra comparativa. C’è chi si posiziona più verso il viaggio, e sicuramente l’Honda Africa Twin è quella che riesce a spiccare in questo in questo segmento, e c’è si posiziona più verso l’offroad. Noi cercheremo sicuramente la più completa, però devo dire che per viaggiare in autostrada e viaggiare per strada con questa moto è davvero un una sciccheria, ci si gode proprio il viaggio, brava Honda.