La sfida internazionale di personalizzazione Harley-Davidson riparte nel 2019 con molte novità. La prima e più significativa è l’ingresso degli Stati Uniti nella grande sfida tra le concessionarie, che diventano oltre 350 e che si confronteranno senza esclusione di colpi fino a novembre, quando verrà premiata la moto vincitrice.Il regolamento è molto semplice: le concessionarie possono partecipare con uno a scelta dei modelli in gamma, fatta eccezione per i tre ruote (Trike) e i CVO (Custom Vehicle Operations). Diventano tre gli stili di personalizzazione (Dirt, Chop e Race) ma non cambiano i vincoli già in essere: il 50% dei pezzi utilizzati deve provenire dal catalogo accessori Harley-Davidson Genuine e il budget complessivo non deve superare il 50% del prezzo di vendita della moto di serie.Il processo di selezione si svolge in varie fasi, regionali e nazionali, con le votazioni europee che sono iniziate il 15 gennaio. Il lungo percorso di individuazione del modello più bello terminerà a novembre con la proclamazione. Nel 2018 lo scettro della miglior proposta (Custom King) è andato alla concessionaria Harley-Davidson Bangkok per la special “The Prince” su base Street Bob.Steve Lambert, Direttore Marketing Harley-Davidson International, ha riassunto le ragioni per cui questa competizioni è importante per la Casa madre: “La Battle of the Kings è un modo straordinario di mostrare il nostro DNA in fatto di customizzazione, un valore che è al centro del nostro brand. Il contest ispira i nostri concessionari a mostrare cosa sia possibile realizzare e mostra al tempo stesso ai clienti di tutto il mondo come sia possibile realizzare una moto che sia davvero unica – qualsiasi sia il budget a disposizione. Dopo la fantastica gara dello scorso anno, è davvero emozionante sapere che ci saranno anche concessionari dagli Stati Uniti in lizza – non vediamo l’ora di vedere all’opera concorrenti che provengono da tutto il globo!”Negli Stati Uniti, ad arricchire ulteriormente la sfida, la Battle of the Kings sarà l’occasione per inserire nelle squadre di sviluppo gli studenti delle scuole di formazione tecnica e commerciale. L’obiettivo? Formare i customizzatori del futuro.