È una storia appassionante quella di Erik Buell, 63 anni, americano di Pittsburg, fondatore negli anni ’80 dell’omonima Casa motociclistica con sede nel Wisconsin. La sua carriera nel mondo delle due ruote inizia in Harley, dove lavora come ingegnere prima di mettersi in proprio. E sono i motori Harley, prima il 1.000 cc della serie Sportster e poi il 1.203 cc, a equipaggiare le sue moto, esclusive e molto caratteristiche. Sono il frutto di quella che lo stesso Buell ha definito la “trilogia della tecnologia”: moto molto compatta (grazie all’interasse ridotto), masse non sospese al minimo, ruote e telaio rigidissimi. L’innovazione più importante è lo sfruttamento delle parti cave del telaio e del forcellone come serbatoi per il carburante (telaio) e per l'olio motore (forcellone).
La storia delle motociclette Buell si interrompe bruscamente nel 2009, quando Harley, che nel 1990 aveva acquisito la maggioranza del capitale azionario, decide di chiudere l’azienda. Nel frattempo l'ingegnere americano si è inventato parecchie cose interessanti, come ad esempio il sistema di fissaggio al telaio con biellette che annullano le vibrazioni dei motori Harley, utilizzato dapprima sulle sue moto e successivamente su molti modelli H-D. Ma è la passione di Eric Buell per le moto è cosi forte da spingerlo a tornare al timone di un'altra avventura imprenditoriale: si chiama Erik Buell Racing e prepara moto basate sulla Buell 1125R r destinate alle competizioni per i clienti privati, per correre nel campionato americano AMA.
E' di pochi giorni fa la notizia che l’ingegnere americano, forte della fiducia che gli ha riservato la Hero, grande gruppo indiano, ha deciso di provare il grande salto, dall’AMA al mondiale Superbike, già a partire dal 2014. La moto è la EBR 1190 RX, derivata dalla 1190 RS che ha corso l’ultimo campionato AMA: al primo colpo d’occhio ricorda le moto che hanno fatto la storia della Casa americana. Il telaio in alluminio e funge anche da serbatoio per il carburante; il motore bicilindrico a V è fornito dall'austriaca Rotax ed è capace già in versione standard di 185 cv di potenza e 137,8 Nm di coppia massima, dati non molto lontani, ad esempio, da quelli della Ducati Panigale, anzi la coppia dichiarata del motore Buell fa spavento. Molto caratteristici anche il forcellone, in alluminio, e il disco freno anteriore perimetrale (altra fissa di Buell, questa, non sempre apprezzata dai piloti) da 386 mm di diametro, dotato di pinza a 8 pistoncini; dietro è montato un disco singolo da 220 mm con pinza a 2 pistoncini. Il prezzo della versione di serie? In America la EBR 1190 RX costa 18.995 dollari.
Per ottenere il via libero definitivo per partecipare al campionato SBK bisognerà produrre, come da regolamento, almeno 125 unità. Poi sarà curioso vedere come se la caveranno le Buell al cospetto dei mostri sacri della Superbike. L'eccentrico ingegnere americano ha idee molto particolari, ma molte (come lo scarico sotto al motore, ad esempio) a lungo andare sono state copiate da tutti. Una cosa è certa: Buell è molto competitivo e non partecipa alla gare per fare colore. Vedremo cosa riuscirà a fare.