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Prova Aprilia RS 660 Extrema

Il nome è storico e ricorda quello di una 125 che tutti gli adolescenti degli anni 90 hanno sognato. La Aprilia RS 660 Extrema perde peso e ha una attitudine alla pista ancora maggiore

RIDE come va in pista la Aprilia RS660 Extrema

Pirelli day, Misano. È il lunedi dopo la gara della Superbike. La pista ha ancora il profumo delle competizioni. Della benzina buona che mettono le moto da corsa, del prosecco, delle gomme lasciate in strati su strati sulla pista. Ieri un caldo fotonico, oggi? Piove. Partiamo dal fatto che, come ultimamente accade spesso, la giornata è stata quantomeno complicata: in una sola giornata la pista si è bagnata e asciugata 4 volte, fino a che poi il diluvio ha messo fine ai giochi. Tuttavia, nonostante l’acqua, siamo riusciti a fare qualche turno asciutto con la RS660 Extrema.

Aprilia RS 660 Extrema

Inizio facendo i complimenti ad Aprilia. Veramente un bel lavoro, io ancora in pista non l’avevo provata, mi ero limitato alla Tuono Factory e alla moto del Trofeo prima di venire qui Misano per questo test. Devo dire che si sente tutto il DNA di Aprilia ovvero di tecnici che amano la pista e che amano fare le cose per bene. e si capisce anche appena seduti, dalla posizione di guida. Perché si, è una posizione utile e comoda su strada ma poi quando scendi in pista ti accorgi che questa triangolazione tutto sommato funziona anche tra i cordoli.

È il lunedi dopo la gara della Superbike. La pista ha ancora il profumo delle competizioni. Della benzina buona che mettono le moto da corsa, del prosecco, delle gomme lasciate in strati su strati sulla pista. Ieri un caldo fotonico, oggi? Piove.

Hai tutto in mano

La moto è veramente facile da controllare, merito anche dei semi manubri belli aperti, mi sono sentito veramente a casa sulla RS660 Extrema. Ok, forse sono anche un po’ di parte perché, come sapete, questa è una moto da 100 cavalli e queste moto “facili” a me piacciono veramente tanto perché riescono a performare bene in ogni condizione.

Aprilia RS 660 Extrema

L’unica condizione è usarle come vanno usate, cioè come una Supersport. La ricetta per andar forte è quindi semplice: serve tanta percorrenza in curva, devi frenare tardi, lasciar scorrere la moto e andare prestissimo sul gas. Facile no? Si, se hai scarpe buone come le nuove Supercorsa V4 SC1 (di cui vi parlerò in una prova a parte) con questa moto riesce tutto molto bene perché è leggera, ha un ottimo impianto frenante, una buona forcella (anche se mi piacerebbe che fosse un po’ più sostenuta) e ha un’ottima percorrenza anche grazie alla gestione del freno motore che per l’uso in pista è veramente al top. Io l’ho usato al livello 1 che è il meno invasivo ma consente di scalare le marce molto velocemente.

La gestione del freno motore in pista è veramente al top

Potenza ne abbiamo?

Avendo girato anche con dei 600 di vecchia generazione devo dire che questa moto non sfigura, anzi, se la gioca alla pari e se chi la guida sa il fatto suo la RS660 può anche andare più veloce. Parlando del motore la coppia è sempre li e non si fa aspettare, appena uscito dalla curva il motore è pronto a rispondere soprattutto si è a più di 7.000 giri ma in pista siamo praticamente sempre li. Devo dire che per Misano i rapporti andrebbero un po’ rivisti perché in molte curve la seconda è un po’ corta e la terza un po’ lunga. Forse la stessa rapportatura della Tuono Factory (che ha un pignone con un dente in meno) sarebbe stata più azzeccata ma girando con una moto di serie non ci si poteva fare granché.

Aprilia RS 660 Extrema

Aprilia RS 660 Extrema come ho modificato l’assetto

Quello su cui sono riuscito a mettere le mani invece è il mono. L’assetto è molto buono ma dando qualche aggiustatina al mono, quella a Misano montava un Ohlins ma la RS660 di serie ne ha uno un po’ più basico, quattro click di compressione sono bastati a far sedere meno la moto e a farla andare più veloce.

Dal punto di vista dell’elettronica la Aprilia RS 660 Extrema è una vera superbike

Per il resto, i controlli sono molto buoni: gestione del freno motore, cambio e controllo di trazione tutti molto validi. Da questo punto di vista la RS 660 Extrema è una vera Superbike. Per concludere torniamo sullo scarico lungo. È notorio che uno scarico lungo aiuti il motore a girare meglio agli alti rispetto a uno corto che ti dà la “botta” di coppia subito ma poi si spegne un po’. Ecco forse sarà l’effetto placebo ma l’impressione è che il motore della Aprilia RS 660 Extrema pur avendo valori nominali uguali gradisca di più gli alti regimi. Tutto questo andrebbe verificato al banco prova, ma l’impressione era proprio quella.

Chiudo dicendo che veramente io vorrei vedere sul mercato più moto come questa, anche perché in questo momento l’Aprilia RS 660 Extrema non ha praticamente concorrenti nel segmento. Il che è un vero peccato.

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