Cosa c’è di più attuale di una classica che diventa Scrambler? La nuova R nineT Scrambler è la risposta BMW a un fenomeno di mercato che in parte l’ha già vista protagonista con l’amatissima nineT, e che ora trova ulteriore energia. Se è innegabile che questo genere di moto ha nelle grandi città, Milano e Roma in particolare, l’epicentro del successo, va detto che la suggestione del loro impatto trascende i confini della metropoli. E rimanda a un passato inevitabilmente mitizzato, internazionale e fuori dalle convenzioni, legato a doppio filo ai valori che ancora oggi sono associati al mondo delle due ruote, in primis l’innato senso di libertà.Al di là dei rimandi storici, su cui anche BMW Motorrad può naturalmente contare – il riferimento è alla R 68 presentata al Salone internazionale della bicicletta e della motocicletta IFMA di Francoforte nel 1951 – è il presente che conta. Presente che parla del motore Boxer raffreddato ad aria e olio, 1.170 cc per 81 cv di potenza e 116 Nm di coppia. Omologato Euro4, punta sulla dolcezza d’erogazione non disgiunta dal solito, apprezzabile vigore nella prima risposta al gas e in ripresa. La formula che ha portato al successo la nineT, ossia l’idea della personalizzazione “guidata” a partire da una base creata a questo preciso scopo, è qui riproposta in una variante ulteriormente carismatica, con l’irrinunciabile scarico alto dotato di valvola per garantire un “sound” adeguato, la ruota anteriore da 19 pollici di diametro (pneumatico 120/90) e la forcella telescopica tradizionale con soffietti in gomma a proteggere gli steli. A creare ulteriore contrasto provvedono i cerchi in lega fucinati, dal disegno a stella.Gruppo ottico anteriore circolare, sella con cuciture a vista e telaietto configurabile in versione monoposto o biposto: sono tanti i dettagli che permettono di personalizzare la nineT Scrambler, che può essere ordinata con gli pneumatici tassellati da fuoristrada e i cerchi a raggi incrociati, probabilmente la combinazione che sarà più richiesta dai clienti. Per completare l’allestimento in senso fuoristradistico è sufficienti rimuovere gli inserti in gomma che proteggono le pedane a denti grossi. L’ABS di serie completa l’impianto frenante Brembo con dischi freno anteriori di 320 mm di diametro; il controllo di stabilità ASC è opzionale. Non manca un’opportuna configurazione dell’impianto elettrico (cablaggio motore e veicolo separati) in modo da permettere di montare componenti aggiuntivi senza complicazioni.