fbpx

Prova Ducati Monster SP

Per la prima volta nella sua storia la naked di Borgo Panigale diventa SP. Stesso motore Testastretta 937, stessa potenza, ma arriva una componentistica più raffinata. Migliorano il comportamento dinamico e il piacere di guida. L'abbiamo provata per capirlo

Parto dal motore, che è la cosa più facile perché come sapete non è cambiato rispetto alla versione standard, anche se in realtà la calibrazione motore e quindi i tre Riding Mode sono un po’ diversi e come vi ho detto si è aggiunta la mappatura Wet. Il carattere del Testastretta 937 è rimasto più o meno invariato e devo dire che ho trovato i Riding Mode azzeccati il nuovo WET l’ho trovato centrato anche per la guida urbana. Usando la moto in mezzo al traffico, quando vuoi essere rilassato e guidare senza troppe menate questa è la mappatura giusta, perché non toglie carattere al motore che quando apri di spinta cen’è ancora, però ha una risposta bella morbida.

RIDE come va su strada la nuova Ducati Monster SP

Ducati Monster SP MY23 2023

I Riding Mode

Ovviamente i controlli sono molto “alti” e invasivi. Di conseguenza il controllo di trazione entra spesso quindi appena si esce dalla città meglio sicuramente passare in Road che è il Riding Mode più centrato, ha una buona risposta e controlli sono meno invasivi. Il Riding Mode sport offre quel pizzico in più di aggressività alle aperture del gas, ma devo dire che nessuna di queste mappe è fuori luogo né come freno motore né come gestione del gas.  Al giudizio sul motore aggiungo anche quello sul cambio che funziona devo dire bene perché è veloce, preciso e non “spinge” in scalata. Trovo un po’ curiosa la conformazione della leva conformata in modo tale che si tocchi con l’interno del piede e che quando si scala si prema su tutta la leva piuttosto che sulla pedalina.

Ducati Monster SP

Sella alta, un po’ di caldo

Parlando invece di ergonomia devo dire che la sella è altina 840 mm da terra, perché tutta la moto più alta e ci sono anche 10 mm in più di schiumato. Ovviamente chi non è di gambalunga tocca un po’ sulle punte ed è certo che stando seduti un po’ più in alto sia anche un pochino più esposti all’aria. Del resto, il cupolino fa poco e ovviamente sulla Monster di aria ve ne prendete parecchia. Sempre a livello ergonomico mi piace il triangolo mi piace quindi la c’è sella-pedane-manubrio, un po’ meno piacevole il calore nella zona destra sulla destra, inevitabile visto che il cilindro posteriore è piazzato proprio in mezzo alle gambe.

Sospensioni di qualità

Ora il punto importante, la ciclistica, che sicuramente è dove la Monster SP si differenzia maggiormente dalla versione standard. Con questo modello Ducati ha voluto aggiungere qualità e un livello di guida superiore. Qualità che è ovvio ritrovare nelle sospensioni, soprattutto per la possibilità di giocare con le regolazioni. E questa possibilità ha il suo peso, soprattutto perché io con questa moto sono un po’ tornato indietro nel tempo. Sicuramente tra tutte le Monster che ho provato è sicuramente una di quelle che mi ricorda in assoluto di più la prima Monster, quella con il motore a carburatore che aveva 80 cavalli ma sembrava che ne avesse 8.000 per come spingeva e per come era anche un po’ “delicata” di ciclistica oppure in tempi più recenti la prima KTM Super Duke 990, anche quella moto molto “tirata” a livello di agilità iperagile, ma anche rigida di sospensioni, non che queste moto fossero instabili, però quando le guidavi ti lasciavano sempre un po’ sul chi vive perché erano veramente tirate al limite.

Ducati Monster SP

Una ciclistica “tirata”


Ecco, devo dire che quando ho guidato la Monster SP, all’inizio ho ritrovato un po’ quelle sensazioni. Più che altro perché ho trovato un assetto davvero sostenuto, che sicuramente va bene quando vai fortissimo e vai ingaggi molto le sospensioni, magari in pista. Però su strada a mio parere basta anche meno. Ecco perché io sono andato a intervenire sulle regolazioni, non tanto quelle del monoammortizzatore che ho trovato sì un po’ rigido ma tutto sommato all’interno dell’accettabilità, quanto quelle della forcella perché ho trovato una moto che rimaneva abbastanza alta sul davanti non lavorava in armonia tra anteriore e posteriore. La forcella spingeva parecchio sulla gomma che, per quanto ottima come il Diablo Rosso 4, in caso di asfalto non perfetto o di qualche buca rimanda un po’ tutto sullo sterzo e fa perdere un po’ di feeling.

L’assetto che mi piace

Per questo motivo sono andato indietro parecchio (circa 7 click) con le regolazioni idrauliche sia di compressione sia di ritorno. Diciamo che sono stato un po’ drastico, però volevo capire come cambiava il comportamento della moto e devo dire che dopo queste modifiche ho trovato una moto di un altro livello. Vero, trasferisce un pochino di più i carichi e quindi si “muove” un po’ di più, però quando entri coi freni in mano o prendi la buchetta in percorrenza il feeling che ti restituisce l’avantreno è nettamente migliore. Messa così, la moto non perde la sua efficacia resta una moto super agile ma offre anche un feeling di guida molto migliore. Il risultato? Meno tensione, più velocità. Facilmente.

Ducati Monster SP

Freni al top, ma dietro…

Promuovo a pieni voti l’impianto frenante soprattutto l’anteriore. Pompa radiale e pinze Stylema sono un binomio azzeccatissimo la gestione è micrometrica di potenza ne hai finché ne vuoi. Il posteriore, in compenso, ha una corsa un pochino lunga e tende bloccare un po’ un po’ più di quello che ci si aspetterebbe

Monster SP conclusioni

In conclusione, che moto è la Monster SP? Posso dire che sicuramente questa moto tiene fede alla sigla SP che porta sul codino. Sicuramente è più “estrema” della Monster, sicuramente più qualitativa a livello di ciclistica offre ampi margini di regolazione sia per andare in pista sia per andare su strada. Io la ho preferita un pochino più morbida rispetto a quello che è l’assetto standard perché preferisco una moto che mi dia più feeling. Valido anche l’ammortizzatore di sterzo, sicuramente utile perché su una moto più alta e più chiusa di quote come questa dà una gran mano a stabilizzarla. Anche se devo dire che anche alla massima velocità io non ho rilevato problemi di sorta.

Articoli correlati
BMW F 900 R e F 900 XR 2025: ritocchi sportivi
KTM 790 Adventure, il 2025 è arrivato
Prova Honda NT1100, la Touring che diverte