LIVENon è un mezzo pronto gara come quello che il nostro Marco Selvetti ha provato a domare a Castelletto di Branduzzo qualche mese fa (vedi qui il video), ma esteticamente mostra comunque un certo fascino; i dettagli costruttivi e i materiali utilizzati sembrano ottimi, in perfetto stile Honda. Deriva dall’enduro CRF250L, ma la connotazione è chiaramente da super motard: la M ha, infatti, cerchi a raggi da 17 pollici, disco anteriore di maggior diametro (296 mm) rispetto alla versione tassellata e pneumatici stradali; è inoltre più bassa di 20 mm (la sella è a quota 855 mm) rispetto alla versione enduro e le sospensioni sono più rigide. Il telaio, a differenza della versione tassellata, è colorato in nero, così come il forcellone. Identico, invece, il motore DOHC, con distribuzione bialbero e raffreddamento a liquido: raggiunge la potenza massima di 17 kW (23,1 cv) a 8500 giri/min e 22 Nm di coppia a 7000 giri/min, dati che la rendono adatta anche ai possessori di patente A2. La motardina, inoltre, anche grazie all’iniezione elettronica PGM-FI, alla candela all’iridio e al bilanciere a rullo per la distribuzione, è capace di far registrare consumi (dichiarati) da record, visto che nel ciclo medio WMTC si attesta sui 34 km/l.RIDEPit lane di un kartodromo nei pressi di Barcellona: è qui che abbiamo provato la nuova CRF250M per un test d’assaggio, rimandando alla prova su strada valutazioni più approfondite. Ci siamo divertiti molto, non solo per l’esaltazione che trasmette una qualsiasi striscia d’asfalto delimitata da un cordolo bianco e rosso, né per le prestazioni motoristiche, che non permettono accelerazioni mozzafiato: a stupire e appagare è piuttosto l’incredibile maneggevolezza che la piccola motard Honda dimostra di avere tra i cordoli, schizzando da una curva all’altra con una velocità e una facilità davvero invidiabili. Il merito è sicuramente del peso molto contenuto (145 kg in ordine di marcia con il pieno di benzina), ma anche dell’ottimo equilibrio generale. Le gomme di primo equipaggiamento (110/70 anteriore e 130/70 posteriore) mostrano un ottimo grip, ma quando si forza la mano incontrano qualche evidente limite di tenuta.I freni colpiscono per la modulabilità e la resistenza, anche nell’uso “al limite”; la forcella, invece, appare poco sostenuta di idraulica e affonda parecchio. Per godere di ingressi in curva rapidi ed efficaci basta non esagerare con l’entusiasmo e ricordarsi che la CRF250M non è un mezzo racing progettato per correre in pista. motore è silenzioso e regolare nell’erogazione: non è scorbutico e non si rischia certo di essere disarcionati ma gran parte della potenza è disponibile sin dai regimi più bassi; lo spunto della piccola Honda in uscita di curva risulta più che interessante. La CRF250M è praticamente priva di protezione dall’aria ma alla guida non stanca grazie alla posizione in sella naturale e al peso piuma. Insomma, pur avendo guidato la motardina Honda solo tra i cordoli, possiamo intuire che la sua agilità sarà molto apprezzata anche in mezzo al traffico, nel tragitto casa-scuola, e la facilità di guida ne farà un mezzo ideale per chi si vorrà avvicinare al mondo della moto.