RIDE
L’itinerario della prova si snoda tra le province di Civitavecchia e di Grosseto e propone una gustosa combinazione di autostrada, statali e provinciali: l’obiettivo è mettere alla prova la nuova Honda NC750X su tutti i terreni, senza dimenticare un rapido passaggio in città. La sella abbassata di 30 mm mette subito a proprio agio: è facile toccare terra e immediato avere la sensazione di massima padronanza della moto. Una rapida occhiata ai comandi: sul blocchetto destro trovano posto il selettore del cambio e il pulsante che permette di passare dal funzionamento automatico a quello manuale; le palette per il cambio marcia manuale sono sul blocchetto sinistro, abbastanza facili da azionare, anche se forse quella di innesto delle marce superiori, sul dorso, potrebbe essere più comoda da individuare. I pulsanti Mode e Sel, entrambi sul blocchetto sinistro, permettono di muoversi nel menu, ad esempio individuando il Riding Mode e cambiandolo; il passaggio alla nuova mappa richiede la chiusura dell’acceleratore. Sul lato sinistro della versione con cambio DCT al posto della leva frizione c’è il freno a mano, facile da azionare e disinnestare: è indispensabile perché altrimenti la sosta su superfici inclinate, non potendo inserire la marcia come avviene per la versione con il cambio manuale, sarebbe poco sicura.
In autostrada a velocità Codice la prima evidenza è che il parabrezza ridisegnato non offre un’adeguata protezione dall’aria: appena dietro lo schermo in plexiglas, infatti, si creano vortici che impattano sul casco, senza contare spalle e braccia quasi del tutto esposte. Per chi ama i lunghi viaggi o richiede alti livelli di comfort il passaggio al parabrezza altro, uno dei tanti accessori originali, è obbligatorio. La posizione di guida appare fin da subito ben studiata: l’angolo delle ginocchia è sufficientemente aperto e il livello delle vibrazioni, pur avvertibili in alcune fasi di rilascio e in allungo, non supera mai il livello di guardia.
Cambiate rapide con il DCT
Finito il trasferimento autostradale viene il momento di cimentarsi fra le curve, lungo le strade che si snodano tra le basse colline e i caratteristici borghi: il traffico pressoché inesistente permette di mantenere un buon ritmo e di giocare con il DCT, passando continuamente dal funzionamento automatico a quello manuale. Le cambiate sono rapide e avvengono senza soluzione di continuità. Considerata la scarsa propensione a girare alto – nonostante il limitatore sia stato alzato di 600 giri – non ha senso insistere fino alla zona rossa, e d’altra parte anche in modalità Sport il passaggio al rapporto superiore avviene ben prima della soglia indicata sulla strumentazione. Meglio sfruttare le indiscutibili doti di coppia del bicilindrico in linea.
Curiosa la spia dei consumi, che con i suoi otto colori permette di controllare in tempo reale l’efficienza: dal rosso della prima marcia al verde della guida a velocità costante in sesta, il pilota può farsi un’idea di massima del consumo. Rispetto al dichiarato di 28,3 km/l i valori indicati dal computer di bordo si sono rivelati interessanti, con un dato finale che dopo 230 km di prova è di circa 21,3 km/l, a fronte di un approccio alla guida quasi sempre sportivo.
L’impianto frenante, che potrebbe sembrare sottodimensionato vista la presenza del solo disco anteriore, si è dimostrato all’altezza delle aspettative, grazie a una decelerazione sempre pronta, efficace e facilmente gestibile; anche il freno posteriore può dare un contributo utile, riducendo tra l’altro i trasferimenti di carico. Le sospensioni, che sulla nuova Honda NC750X vedono una significativa riduzione della corsa a 120 mm davanti e dietro, a bassa velocità si sono rivelate efficaci, con un assorbimento molto dolce e composto delle sconnessioni; sul veloce, invece, la risposta è più secca e meno controllata, soprattutto da parte della forcella.
Punto di arrivo
La Honda NC750X giunge probabilmente con questa versione al punto più alto del suo percorso evolutivo, grazie a una serie di interventi riusciti: a partire dal design per passare all’introduzione dell’acceleratore elettronico, il risultato finale è una moto ancora più facile da guidare e soprattutto decisamente versatile, a suo agio in tantissime situazioni. Che si tratti di città, autostrada o di percorsi tra le curve, la NC750X è sempre sul pezzo: certo non è una sportiva, anche perché il motore a corsa lunga non gradisce essere strapazzato, ma di sicuro può essere la scelta giusta per chi cerca una instancabile compagna di avventure, dal lunedì alla domenica. A patto di montare il parabrezza alto se i trasferimenti extraurbani sono frequenti e di non scandalizzarsi per qualche piccola caduta di stile, come ad esempio il tappo del radiatore in vista o la doppia serratura per l’avviamento e il vano portacasco.