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Prova Yamaha MT-09 my 24

Costa 10.899 euro e arriverà ad aprile la naked Yamaha rivoluzionata nella posizione di guida. Più stabile e divertente, ha una dotazione elettronica di primo piano

RIDE – COME VA SU STRADA LA NUOVA YAMAHA MT-09

Lanzarote, isole Canarie: tutto è nero come la polvere lavica che ricopre a perdita d’occhio i campi. Il vento soffia forte, le onde dell’Oceano Atlantico si infrangono sulle scogliere. Le case sono rigorosamente bianche, a contrasto, segni di presenza umana in un territorio dove la natura domina. E le strade? L’asfalto è granuloso, ben curato. Rettilinei seguono rettilinei. Poche le curve, quasi tutte veloci. Per trovarne qualcuna a corto raggio bisogna inerpicarsi sulle montagne. 

Il contesto di prova è particolare, senza dubbio. Un po’ perché la bellezza degli scenari rischia realmente di distrarre dalla guida; un po’ perché ci sono molte meno occasioni del solito per provare l’efficacia della nuova Yamaha MT-09 in curva. 

La posizione di guida è cambiata radicalmente, e almeno da questo assaggio di 230 km circa il miglioramento è netto. Il manubrio abbassato, le pedale arretrate e alzate, definiscono una posizione più caricata sull’avantreno senza diventare scomoda. Il carico su polsi e avambracci è corretto, mai affaticante. La nuova sella, finalmente separata per pilota e passeggero, è più stretta nella zona vicina al serbatoio, e questo permette grande libertà di movimento trasversale. C’è meno spazio per arretrare e questo potrebbe creare qualche difficoltà a persone di alta statura, considerando anche che lo spazio tra le pedane e il piano di seduta – confermato a 825 mm da terra – non è particolarmente generoso. Non manca la possibilità di regolare il manubrio, ruotando i riser per allontanarlo di circa 1 cm dal busto e guadagnare di conseguenza un po’ di spazio. 

I primi chilometri hanno messo in evidenza, oltre all’azzeccata ergonomia della moto, la qualità di erogazione del motore CP-3, che sembra essere ulteriormente migliorato nella facilità di gestione del gas. La coppia non manca mai, con il tricilindrico che spinge pieno dai 4.000 giri, regalando agli alti regimi sprazzi di emozione grazie al suono più acuto. In mappa Sport, la mia preferita, l’erogazione si conferma estremamente fluida, senza mai diventare nervosa. È la mappa che asseconda il carattere della MT-09, una nuda che punta dritto al divertimento di guida. Lo fa forte di un avantreno senza dubbio più carico che in passato e allo stesso tempo decisamente svelto, come si evince dalla rapidità nei cambi di direzione. Insomma chi sentiva l’avantreno leggero si ricrederà; chi apprezzava l’agilità della MT-09, soprattutto nella prima fase della piega, ritroverà le stesse appaganti sensazioni. In più, come detto, il busto è meno aperto ma non inclinato come su una naked estrema.

Divertimento garantito? La risposta è sì. Che si tratti di curve veloci come di banali rotonde, è un attimo piegare, grazie anche all’ampiezza del manubrio che rende tutto più facile. E in uscita di curva il tre cilindri garantisce una spinta piena, gustosa, nonostante la potenza in sé non sia di quelle da far girare la testa. Anzi è proprio la possibilità di gestire “senza pensieri” tutto il pacchetto che rende la nuova Yamaha MT-09 così interessante e piacevole.

È anche comoda? Relativamente. Le sospensioni non soltanto sono state modificate nella taratura rispetto al modello precedente: ci sono anche una nuova molla della forcella e un inedito leveraggio del monoammortizzatore. In più l’intervento sull’angolo del cannotto di sterzo, ridotto di 0.5°, e la nuova posizione di guida hanno modificato la distribuzione dei pesi e ridotto di conseguenza il trasferimento di carico. Nella configurazione standard si sono rivelate molto adatte all’asfalto liscio di Lanzarote: offrono un buon sostegno, ideale per la guida sportiva. Su asfalti sconnessi potrebbe essere utile intervenire per rendere la risposta un filo più morbida, partendo dal monoammortizzatore. La protezione dall’aria è minima anche se presumibilmente migliore che in passato grazie alla nuova posizione di guida; per migliorare la situazione ci sono un paio di accessori originali, uno più sportiva e l’altro più protettivo. A farsi sentire sono le vibrazioni, soprattutto sulle pedane, da 6000 ad almeno 9000 indicati. Danno fastidio, non c’è dubbio.

Nota di merito per l’impianto frenante, a sensazione più modulabile grazie alla pompa radiale Brembo: potenza e facilità d’uso sono ben accordate con il carattere e le prestazioni della nuova Yamaha MT-09. 

Non c’è stato tempo di provare le tante funzioni della strumentazione connessa. Le indicazioni di navigazione, però, sono ben visibili nel riquadro dedicato quando è attiva: in pratica tutte le altre informazioni vengono spostate su una fascia superiore per lasciare posto alla mappa. Il nuovo joystick è comodo e intuitivo; per familiarizzare con i menu ci vuole un po’ di tempo, più che altro per la numerosità delle opzioni.

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