Tempi che cambiano: una volta le presentazioni dei team factory della MotoGP si tenevano in pompa magna riempiendo i teatri di giornalisti, poi siamo passati alle dirette on line, ora si fa anche meno. Un comunicato e qualche foto ufficiale e via. Oppure, come ha fatto Valentino Rossi, una “twittata” per mostrare la versione definitiva della ducati “d’alluminio”.Inizia così più o meno ufficialmente la stagione 2012 della MotoGP, con la Honda che mostra per prima le carte e le moto con le classiche livree ufficiali Repsol. Guardatela bene, perché serve davvero un occhio di lince per distinguere la 213 dalla 212. Per una volta sembra che Honda abbia deciso di non cambiare completamente moto da un anno con l’altro (come ha sempre fatto perdendo però un sacco di mondiali) ma di partire da una base vincente, ovvero da un telaio che fa lavorare le Bridgestone alla perfezione, ed evolvendolo di pari passo con il nuovo motore dalla cubatura aumentata.Ma poi sarà veramente 1000? Questo non è dato sapere e probabilmente sarà il tormentone del 2012. La cilindrata piena si può ovviamente raggiungere, ma forse non conviene farlo per via dei consumi – le MotoGP ufficiali avranno ancora il serbatoio da 21 litri, contro i 24 delle CRT con motori derivati dalla serie – per cui chissà quali misteri troveremo all’interno dei motori. Misteri che nessuno ovviamente saprà mai, visto che Shuei Nakamoto si è ben guardato dal rivelarli e l’usanza Honda è quella di schiacciare le moto sotto la pressa a stagione finita. Vi evitiamo i commenti ufficiali dei piloti: è chiaro che sono ben riposati, carichi, e che hanno voglia di tornare in sella. Ecco, non fare più le presentazioni dei team ha anche un altro vantaggio. Nessun giornalista fa domande cattive…