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Prova Energica Experia: il futuro è qui, ma noi siamo pronti?

Si chiama Experia, è completamente nuova, unica nel suo genere e rappresenta un ulteriore passo in avanti nel mondo delle elettriche a due ruote...

Ride

Che alla base dell’Energica Experia ci sia un progetto completamente inedito lo si capisce dopo i primi metri. Rispetto ai modelli già in gamma c’è molto meno peso davanti, con la conseguenza che non si ha più l’impressione di guidare un mezzo atipico e distante dal concetto di moto tradizionale. Sulla Experia le sensazioni che si avvertono durante la guida, al netto dell’erogazione e del sound, sono molto simili a quelle che restituisce una moto con motore endotermico.

Energica Experia

Sulla Experia le sensazioni che si avvertono durante la guida, al netto dell’erogazione e del sound, sono molto simili a quelle che restituisce una moto con motore endotermico

La palestra lasciamola agli altri

Quando si racconta come va una moto elettrica si tende sempre a partire dal “motore” e dall’accelerazione, ma per confermare quanto anticipato sulla dinamica di guida ho deciso di iniziare dalla ciclistica, che sulle moto della gamma Energica rappresenta in certo senso un limite. Tanto, troppo peso nella zona anteriore, una caratteristica che penalizza agilità e feeling nella guida sportiva, della serie “va bene che al semaforo si è imbattibili, ma un po’ di scioltezza in curva non guasterebbe”. Prima di guidare la Experia qualche pregiudizio aveva trovato un bel posticino nella mia testa.

Energica Eva Ribelle RS
Energica Experia

D’altronde con un peso di 260 kg e la ruota anteriore da 17”, che non garantisce la stessa rotondità di guida della 19”, qualche dubbio può sorgere. Ero già pronto a lottare con la moto per inserirla in curva e indirizzarle nei cambi di direzione. Neanche il tempo di percorrere il primo tornante e quei pregiudizi sono stati spazzati via, lasciandomi sempre più stupito curva dopo curva. Dopo 60 km di tornanti e pieghe da grattare le pedane, che comunque non toccano facilmente a terra, sono sceso dalla moto senza avvertire il minimo affaticamento. Suonerà strano, ma nonostante i dati della scheda tecnica – il peso in particolare – non siano favorevoli alla Energica Experia, questa moto è molto meno fisica di alcune sue “concorrenti” equipaggiate con un motore tradizionale. Ecco, se potessi cambiare qualcosa nella dinamica di guida, preferirei un effetto stand up meno marcato, visto che la Experia ha la tendenza a rialzarsi quando si aziona il freno anteriore in curva.

A chi piacciono le moto comunicative?

Detta così, la risposta potrebbe sembrare scontata. A tutti, è ovvio. In primis mi sento di fare i complimenti agli ingegneri della Casa modenese, che sono stati in grado di sviluppare una ciclistica capace di mitigare il peso della moto e come ho già detto di rendere la guida poco fisica, regalando alla Experia un bilanciamento degno di nota. Quando si vuole andare forte, la crossover modenese è sincera e propensa a fare quello che le viene chiesto.

Energica Experia

Lo svantaggio derivante dal peso si avverte quando l’approccio è più rilassato. Da qui la domanda in merito alle moto comunicative. Perché se è vero che quando si va forte è un bene percepire qualsiasi cosa che passa sotto le ruote della moto, va anche detto che quando si chiude la manopola dell’acceleratore a qualcuno potrebbe dare fastidio avvertire anche la più leggera delle sconnessioni. Come recita un vecchio detto: “Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca”. Quando si devono gestire 260 kg bisogna scegliere se prediligere la dinamica di guida o il comfort, al costo di sacrificare la prima. In Energica hanno indubbiamente puntato sul piacere di guida e, a essere onesti, non potrei essere più d’accordo.

Chiudo il paragrafo dedicato alla ciclistica con i freni. L’impianto anteriore svolge molto bene il suo lavoro, restituendo sempre una buona potenza e una buona modulabilità. Il freno posteriore invece dà un contributo modesto.

Saper ascoltare

Il motore della Energica Experia, al netto del costante sibilo, non fa rumore. Su una moto in grado di erogare tutta la coppia non appena si spalanca il gas bisogna essere bravi ad ascoltare le sensazioni che restituisce, soprattutto quelle che arrivano dalla ruota posteriore. Volete andare tranquilli? Nessun problema, basta aprire poco l’acceleratore o mettere addirittura in mappa Eco. Se invece vi si dovesse chiudere la vena, preparatevi a provare sensazioni poco comuni in sella a una moto, in particolare a una crossover come questa.

Energica Experia

L’accelerazione è micidiale, si viene sparati fuori dai tornanti a una velocità imbarazzante, sempre nel totale silenzio. Da un lato un elogio va alla Pirelli perché le Scorpion Trail 2 della Experia si sono rivelate ottime gomme, sia per quanto riguarda il grip in uscita di curva, sia in merito a la tenuta in percorrenza e staccata. D’altra parte devo ammettere che avrei preferito avere a disposizione un controllo di trazione leggermente più fluido negli interventi: è comunque importante sottolineare che la coppia da gestire è davvero molta, quindi un po’ di “ruvidità” si può perdonare.

Autonomia

Dare un giudizio definitivo sull’autonomia di una moto dopo averla guidata per soli 60 km non sarebbe corretto. Quello che posso affermare è che dando un’occhiata al consumo della carica durante il tragitto della prova e facendo due calcoli, mi è sembrato abbastanza in linea con quanto dichiarato dalla Casa. I 222 km WMTC non sembrano essere così impossibili da raggiungere, anzi… Tutta un’altra storia per i 420 km di autonomia promessi nella guida urbana, che sembrano tanti, motivo per cui aspettiamo di provare la Energica Experia in modo più approfondito, magari in uno dei nostri “1000 km con”. Ovviamente non manca la ricarica rapida, che promette di incrementare l’autonomia di 6,7 km al minuto.

Energica Experia

Conclusioni

Stiamo parlando indubbiamente di una moto tanto interessante quanto elitaria, visto il prezzo di partenza di 31.129 euro. Quello che va sottolineato è la bravura degli ingegneri e dei tecnici che hanno lavorato a questo progetto nell’aver progettato una moto estremamente piacevole e divertente da guidare. Cosa non scontata date le difficoltà del caso, il peso in primis. La sensazione in sella è quella di essere su una moto “normale”, passatemi il termine, qualcosa che già si conosce, e questo non può che essere positivo.

Energica Experia

Resta il tema della ricarica. Se parliamo di una moto che fa del suo scopo principale il divertimento, inteso sia come performance sia come esperienza, non credo sia giustificabile dover pianificare un viaggio in funzione delle ricariche. Questa però è un’altra storia, una considerazione che non riguarda solamente la Energica Experia ma tutte le moto elettriche. Per rispondere alla domanda fatta nel titolo, considerando che il futuro pare essere forzatamente elettrico, ben venga che arrivino moto del genere, soprattutto se funzionano tanto bene da non far rimpiangere le endotermiche, almeno per ciò che riguarda il piacere di guida. Ma forse noi non siamo ancora pronti.

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