Testo Alessio Barbanti
Foto: Roberto Rossi, ABMlab
Brrraaaaaaaaaaaaaaaaaaa….aaaaaa…. no, non mi si è bloccato il tasto della “a” sul computer, solo ho ancora in testa il rombo di trentotto moto da enduro allineate dietro al cancelletto di partenza con i motori al massimo! Enduro? Cancelletto? Qualcuno penserà che sto dando i numeri o che ho le idee un pò confuse su cosa sia uno o l’altro. Invece no, perché questa volta il gran finale del Trofeo Enduro KTM 2018 è stata proprio la gara di motocross sulla bellissima pista “Cross Valley” di Castellarano, in mezzo alle colline tra Modena e Reggio Emilia. Così come avviene alla Six Days internazionale, la gara di Enduro a squadre per nazioni alla fine della gara di enduro classico, anche al trofeo KTM i piloti si sono ritrovati manubrio contro manubrio schierati alla partenza per la manche di motocross.
Un brivido garantito, soprattutto per chi, come me, non ha mai fatto gare di mx, e vi garantisco che trovarsi in quasi quaranta piloti allineati e lanciarsi a manetta verso l’imbuto della prima curva è qualcosa che veramente ti fa venire i brividi e dà scariche di adrenalina da paura. Per di più in doppia dose, visto che al primo tentativo di partenza il cancelletto non si è abbassato…tanto “terrore” per nulla! Si, perché visto che già la tensione era a mille, con tutti pronti a partire a gomiti larghi, al cartello dei 5 secondi al via tutti a gas aperto e motori che urlano pronti a scattare, che succede? Il cancello non funziona e resta lì. E noi fissi a guardarlo pensando “ma quanto durano sti 5 secondi?!”. Quindi altra partenza altra scarica di brividi.
Che poi anche se non sei un crossista mica decidi di farti da parte. Quindi anche se il motocross non è decisamente il mio sport, ed in passato anche quando ci ho provato, ho capito che passavo più tempo al pronto soccorso che in moto, non mi sono tirato indietro in partenza e quindi mi sono proiettato fuori dallo start con una certa convinzione. L’unico problema è che la pista si fa sempre più stretta man mano che ti avvicini alla prima curva, e tutti ci vogliono entrare prima di te. Diciamo che a due terzi di rettilineo, in terza piena, quasi mi aggancio con il pilota alla mia sinistra e forse un metro dopo mi tocco il manubrio con quello alla mia destra, non è una sensazione rassicurante…quindi in quel contesto ha prevalso il mio istinto di conservazione ed ho deciso di chiudere il gas e prendermela con tutta calma.
Già la giornata non era iniziata benissimo, quindi ho preferito non prendere rischi inutili. Infatti la mattina pronti via, siamo partiti a freddissimo in prova speciale nel fettucciato ricavato proprio all’interno del bellissimo impianto di motocross. Proprio il fatto di partire a freddo mi ha fregato subito. Dopo pochissime curve ho appoggiato il piede sinistro a terra per dare la classica pedata per una perdita di aderenza e mi sono stirato un muscolo dietro la gamba, vedendo le stelle per qualche secondo e soffrendo poi per tutta la durata della gara di enduro. Gara che, imprevisto fisico a parte, e stata bellissima, ed è stata anche l’occasione per provare a fondo la versione 2019 della KTM EXC-F 350. Molti dicono che sia la moto da Enduro perfetta, e se non lo è, proprio poco ci manca.
Tra le motorizzazioni a quattro tempi è sicuramente quella che miscela nella maniera migliore le grandissime doti di maneggevolezza, agilità e leggerezza di una piccola cilindrata come la 250, ma in più ha un motore decisamente più corposo e potente della quarto di litro. Una via di mezzo perfetta sia per chi non è abituato a stracciare il gas, sia per chi invece lo fa sul serio. Il motore infatti è sempre pronto e reattivo all’apertura dell’acceleratore, ed ha un ottimo tiro sin dai bassi regimi. Spinge forte a metà gas ed è capace anche di un notevole allungo quando si vuole tenere la stessa marci senza per forza dover usare il cambio in continuazione.
In più non è esagerato come possono essere i grossi 450 e 500 cc, a cui diventa difficile stare attaccati al manubrio visto che spingono davvero forte con tutta la cavalleria che hanno a disposizione. In termini di guida poi si sentono tutti i miglioramenti apportati alla gamma 2019 delle Enduro Austriache, di cui avevamo già parlato dopo il test di quest’astate. Soprattutto il lavoro fatto sulle sospensioni si sente tantissimo nella guida. La forcella è decisamente più sostenuta e permette di forzare le frenate e l’inserimento in curva, limitando l’affondamento dell’anteriore e mantenendo quindi un assetto più bilanciato e sotto controllo.
Anche nei ripidi tratti in discesa questo permette di guidare più sicuri e di fidarsi molto di più, senza avere la sensazione che il posteriore ci stia “spingendo”. Alla fine ci si accorge di guidare con estrema naturalezza ed un grande confort, il che costituisce un vantaggio limitando la stanchezza del pilota quando si passano diverse ore in moto. Anche la possibilità di variare le mappe motore da la possibilità di scegliere tra una configurazione racing, più pronta ed appuntita, ed una standard, o traction, che addolcisce l’erogazione ed è quindi apprezzabile nei tratti più sconnessi o resi viscidi dal fango.
Gran finale quindi con una gara bellissima aiutata anche da temperature primaverili ed un terreno perfetto. Bellissime le prove speciali, con il cross test che si snodava sui stai scendi della pista di motocross e l’enduro test in una conca tra le bellissime colline emiliane, non troppo lunga ma con tratti veloci e molto tecnici.
A questo punto non ci resta che aspettare di vedere quale sarà il calendario del Trofeo KTM Enduro 2019 che si preannuncia sempre di altissimo livello. E, chi lo sa, magari avremo la possibilità di provare anche in qualche gara le future EXC in edizione 2020…ci vediamo il prossimo anno!!