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Porsche 911 Turbo Cabriolet: en plein air a 318 km/h

Le versioni Cabriolet di 911 Turbo e Turbo S condividono meccanica e telaio con le coupé. Confermati il 6 cilindri boxer 3.8 biturbo da 520 e 560 cv, la trazione integrale, l’aerodinamica attiva e l’asse posteriore sterzante. Capote in tela con telaio in magnesio

Ineluttabili, come l’avvicendamento delle stagioni. Avvincenti, come la nuova puntata di una saga. Attese, come l’aggiornamento di un sistema operativo. Dalla notte dei tempi, dopo 911 Turbo e Turbo S, Porsche svela le versioni Cabriolet delle proprie supercar sovralimentate. Che precedono, secondo tradizione, l’iconica GT2, variante estrema sul tema biturbo.

Le iper vitaminizzate cabrio di Zuffenhausen, che verranno presentate ufficialmente a novembre in occasione del Salone di Los Angeles, condividono la base meccanica con le versioni coupé. Sono mosse dal noto 6 cilindri boxer 3.8 a iniezione diretta di benzina, sovralimentato mediante due turbocompressori a geometria variabile e accreditato di 520 cv (Turbo) e 560 cv (Turbo S). Invariati la trasmissione a doppia frizione PDK a 7 rapporti, la trazione integrale con giunto a lamelle a controllo elettronico e il retrotreno sterzante (sino a 2,8°). Quest’ultimo caratterizzato da attuatori elettromeccanici che agiscono sulle ruote posteriori in controfase rispetto alle anteriori sino a 50 km/h, in fase una volta oltrepassati gli 80 km/h.

Analogamente alle “gemelle” dal tetto rigido, l’interasse cresce di 10 cm rispetto al passato e l’impianto d’aspirazione, ripreso da GT2, è dotato di condotti di distribuzione lunghi e stretti che si contrappongono a quelli d’immissione più corti così da sfruttare le vibrazioni dell’aria in espansione, generando un raffreddamento e quindi un incremento di densità in vista dell’immissione in camera di combustione. Confermata anche l’aerodinamica attiva, novità al debutto con le coupé, forte dello spoiler anteriore estensibile pneumaticamente e dell’alettone a incidenza variabile in base a 3 diverse posizioni: soluzione che consente di variare il carico aerodinamico in funzione della velocità.

L’unica differenza sostanziale rispetto a 911 Turbo e Turbo S è rappresentata dalla capote in tela, secondo tradizione, con telaio in magnesio che, come in passato, si apre/chiude in 13” e sino a una velocità di 50 km/h.

Le prestazioni sono da capogiro. O meglio, da “scalpo” immediato. 911 Turbo Cabriolet scatta da 0 a 100 km/h in 3,5”, che divengono 3.2” per Turbo S Cabriolet. Entrambe raggiungono i 318 km/h. Valori monstre, specie considerando che le rispettive versioni coupé si attestano a 3,4” e 3,1”, a fronte di una velocità massima identica. Degni di nota i consumi, dato che, secondo la Casa, percorrono mediamente oltre 10 km/l: più precisamente, 10,1 km/l contro i 10,3 km/l appannaggio delle versioni a tetto rigido.

 

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