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WRC Rally del Portogallo 2014: i soliti noti?

Qualcuno fermi Ogier, Latvala e Polo R WRC! Il team Volkswagen è (stra)favorito per la conquista del quarto appuntamento iridato, primo al cospetto degli sterrati europei. Outsider di lusso Dani Sordo e Thierry Neuville al volante dell’emergente Hyundai i20 WRC

In Portogallo faranno da padrone sterrati aridi, pietre smosse e fondi sabbiosi. Del resto, in Algarve la pioggia è frequente quanto l’avvistamento di una balena bianca… Ecco, appunto. Il cetaceo albino è tra noi! Due giorni di piogge torrenziali hanno trasformato le ricognizioni del primo appuntamento iridato lungo gli sterrati del Vecchio Continente in una sorta di Camel Trophy che ha mietuto vittime, scocche e qualche motore.

Fafe Rally Sprint. L’antefatto. Al cospetto di 100.000 spettatori, Sébastien Ogier e Volkswagen Polo R WRC – in forma come non mai – hanno conquistato il rally sprint lusitano che anticipa d’una settimana la tappa del Mondiale. Secondo l’estone Ott Tänak su Ford Fiesta RS WRC, terzo Dani Sordo al volante della Hyundai i20 WRC. Prove tecniche di un successo scontato? In un certo senso. In Messico i “non VW” confidavano nell’aiuto dei regolamenti FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) che prevedono, durante la prima giornata di gara, un ordine di partenza identico alla classifica del Campionato. In tal modo le Polo R WRC sarebbero state costrette a fare da apripista pulendo le traiettorie, forando con maggiore frequenza e consentendo agli avversari di accumulare un discreto vantaggio per il prosieguo della gara. Una strategia eccelsa, rivelatasi consistente quanto la difesa del Sassuolo. Tant’è che Ogier e il compagno di squadra Jari-Matti Latvala hanno passeggiato. In Portogallo, invece, questa speranza nemmeno esiste, dato che la pioggia dei giorni scorsi ha compattato il terreno e rimosso il pietrisco che, teoricamente, avrebbe potuto danneggiare la coppia di testa. Come se non bastasse, lo shakedown (test vetture) pre-rally ha confermato che nessuna World Rally Car è “gentile” nel gestire i pneumatici soft quanto Polo R WRC. Tutto sembra giocare a favore del team di Wolfsburg.

Gli Highlights del Fafe Rally Sprint 2014, evento pre-WRC in Portogallo

AAA, sfidanti cercasi. In chi riporre le speranze per arginare lo strapotere VW? Mads Østberg, terzo nel ranking mondiale, potrebbe costituire uno scoglio per Ogier e Latvala? Difficile immaginarlo, dato che la sua Citroën DS3 WRC, pur potendo contare su di un bilanciamento invidiabile, appare in debito di potenza e sviluppo. Potrà ben figurare Mikko Hirvonen? Più facile fornire garanzie sulla futura età pensionabile in Italia… Il rendimento del finlandese ha un andamento costante quanto le montagne russe di Mirabilandia e la Fiesta RS WRC adotta un alternatore affidabile come una Lada Niva del 1977. Un componente effettivamente complesso, di recente invenzione – attribuita a Nikola Tesla, in un’epoca nella quale la Seconda Guerra Mondiale era ancora di là da venire – e progettato niente meno che dalla McLaren. Un crogiolo di competenza e sapienza che, al momento, è riuscito a provocare un travaso di bile al patron M-Sport Malcolm Wilson. La soluzione andrebbe forse cercata nel recente libro di Paolo Brosio: “Viaggio a Medjugorje”.

La Preview del Rally del Portogallo 2014

Non resta che confidare nella mina vagante del Campionato: Hyundai i20 WRC. In Messico ha conquistato con Thierry Neuville un insperato terzo posto, frutto – ad onor del vero – di una condotta di gara attenta a fronte di un’ecatombe d’avversari. La vettura coreana è in crescita e, sebbene le evoluzioni al motore siano state posticipate, in Portogallo può contare sul ritorno sia di un top driver quale Dani Sordo sia di un pilota d’arrembaggio quale Juho Hänninen. Altri outsider? Robert Kubica deve raggiungere il traguardo. A costo di farlo a dorso di mulo. Dopo un’impressionante serie d’incidenti e scocche sgranocchiate come pop corn, l’imperativo per il polacco è non fare danni. Se possibile andando un po’ più forte che in Svezia, dove le traiettorie dell’ex F1 sembravano quelle di un bus di linea. La vera mina vagante per la lotta al podio è Ott Tänak. L’estone ha per le mani una Fiesta RS WRC pressoché identica alle “ufficiali” di Hirvonen ed Elfyn Evans; ma forse nemmeno lo sa. La sua condotta di gara, del resto, è ispirata a un unico principio: flat out! Che in italiano, sebbene non letteralmente, potrebbe essere tradotto “come se non ci fosse un domani”.

Lo Shakedown

Mentre lo spettro dell’ennesimo dominio VW oscura il WRC 2014, lontano dal Portogallo, più precisamente in Italia, si accende la speranza di un Mondiale più combattuto. Merito di Toyota e del team MotorSport Italia che hanno allestito il primo prototipo di Yaris WRC, testato lungo gli sterrati toscani con al volante il francese Stéphane Sarrazin e il finlandese Sebastian Lindholm. Il rientro nella massima serie del rallysmo non è però scontato e, in ogni caso, non se ne parlerà prima del 2016-2017. Ogier ringrazia.

I primi vagiti della Toyota Yaris WRC

 

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