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Prova Volkswagen Maggiolino Cabriolet 2013

Divertente e gradevole nelle linee e alla guida, nel solco della sua tradizione ultrasessantenaria; il Maggiolino Cabriolet 2013 però è anche dinamico e sportivo. E per i più nostalgici sono previsti anche allestimenti 50s, 60s e 70s

Avete presente lo spot New Beetle andato in onda durante l’ultimo Super Bowl americano (guardalo qui) che ha come protagonista quell’uomo così gioioso e ottimista da contagiare positivamente cupi colleghi e manager insoddisfatti? Il segreto di tanta positività è la sua New Beetle rossa fiammante e in effetti è questa l’immagine che il Volkswagen Maggiolino, in particolare nelle versioni cabriolet, ha sempre ispirato sin dal 1948, anno in cui venne presentato il primo modello. Bhe, vi confessiamo che, dopo oltre sessant’anni, salendoci a bordo le prime sensazioni da cui si è pervasi sono sempre quelle: simpatia e spensieratezza.LIVEMa il Maggiolino Cabrio 2013 non è più soltanto design che trasmette simpatia e, forse per rendersi più attraente nei confronti del pubblico maschile, fa un deciso balzo verso la sportività, sia nel look sia nei motori.Non a caso “Design” e “Sport” sono anche i nomi dei due allestimenti previsti per il mercato italiano.La versione “Design”, disponibile nelle motorizzazioni 1.2 TSI benzina e 1.6 TDI Diesel, entrambe da 77 kW (105 cv) al prezzo base di 23.800 euro, punta sulla parte più razionale ed elegante della clientela del Maggiolino Cabriolet, a partire dai dettagli: all’esterno, le maniglie delle porte e i listelli di protezione laterali (questi ultimi con inserti decorativi cromati) sono verniciati in tinta con la carrozzeria, e la griglia nera della presa d’aria è impreziosita da un listello cromato. Il quadro è completato dai cerchi in lega leggera da 16˝ Whirl con pneumatici da 215 mm.Nell’abitacolo si fa notare il “dash pad” verniciato in tinta con la carrozzeria. Parte integrante di quest’ultimo è il cassetto portaoggetti tipico del Maggiolino, situato di fronte al passeggero anteriore e nascosto da uno sportello che si apre verso l’alto (tramite una leva argentata), anch’esso verniciato intinta con la carrozzeria. Sempre verniciati in tinta con la carrozzeria sono i braccioli sui pannelli delle porte.Un profilo cromato incornicia il cruscotto, le bocchette di aerazione laterali, il modulo radio con le sue bocchette di aerazione integrate e gli interruttori degli alzacristalli elettrici. La linea di allestimento Design è inoltre dotata di sedili comfort anteriori evolante a tre razze con decorazione in tinta con la carrozzeria.La versione “Sport” punta tutto invece sulla parte emozionale e forse più maschile della clientela nuovo Maggiolino Cabriolet, proponendo tre motorizzazioni pepate: 1.4 TSI benzina da 118 kW (160 cv), 2.0 TDI Diesel da 103 kW (140 cv) e 2.0 TSI benzina da 147 kW (200 cv) a partire da 28.350 euro.Il carattere dinamico del Maggiolino Cabriolet Sport è sottolineato dai grandi cerchi in lega leggera da 17˝ modello Spin e dagli pneumatici 215/55 (in opzione ci sono anche i cerchi da 18”). Gli equipaggiamenti di serie comprendono inoltre pinze dei freni verniciate di colore rosso (sulla versione 200 cv), gusci degli specchietti retrovisori e listelli di protezione laterali verniciati di colore nero (questi ultimi con inserti cromati), listello cromato nella griglia della presa d’aria, terminali di scarico cromati (anche questi solo per la versione da 200 cv) e cornici di alluminio anodizzato.Il “dash pad” delle versioni Sport ha una finitura “carbon look”, ma in alternativa può essere ordinato anche in colore nero o nel colore della carrozzeria. Dell’allestimento di serie, fanno parte illuminazioneambiente monocromatica, sedili anteriori sportivi con supporto lombare (con tasche portaoggetti sul retro degli schienali), volante a tre razze rivestito in pelle con modanatura verniciata di colore nero, impugnaturadella leva del freno a mano e pomello della leva del cambio rivestiti in pelle e pedaliera in alluminio.Gli allestimenti Design e Sport prevedono poi una linea “Exclusive” che di serie aggiunge alcuni particolari come materiali pregiati per il rivestimento degli interni, riscaldamento dei sedili, supporti lombari (per i sedili anteriori) e indicatore di pressione degli pneumatici.Infine, per gli amanti del vintage, ecco tre versioni speciali da tuffo al cuore, disponibili come option pack che richiamano lo stile 50s, 60s e 70s, con dettagli ispirati ai modelli di quegli anni.Il nuovo Maggiolino Cabriolet sarà commercializzato a partire da fine marzo, giusto in tempo per festeggiare a cielo aperto l’arrivo della primavera.DRIVEAprire o non aprire? A farmi sorgere il dubbio, a proposito del tetto ovviamente, sono gli appena 12° di temperatura di Nizza, teatro della prova. Alla fine prevale la voglia di scoperchiare il Maggiolino per lanciarmi a cielo aperto tra i saliscendi tortuosi della Costa Azzurra. Sistemo la valigia nel bagagliaio e scopro che il vano non è angusto come mi immaginavo: sono 225 i litri di capacità sia con capote aperta sia chiusa e, se lo spazio non basta, lo si può aumentare reclinando singolarmente le due poltrone posteriori.Mi sistemo nell’abitacolo, che è più piccolo di quanto lascino presagire le dimensioni esterne (più apparenti comunque perché l’auto è piuttosto compatta: 4.278 mm di lunghezza; 1808 di larghezza e 1.410 di altezza).Abbasso quindi la capote (per questa operazione sono necessari 9,5 secondi e la si può effettuare fino alla velocità di 50 km/h) e alzo il riscaldamento, oltre ad attivare quello del sedile. In tal modo la temperatura interna è gradevole anche se il flusso d’aria fredda che scorre sul parabrezza mi arriva proprio sulla fronte (sono alto 180 cm); inoltre, se soffrite ci cervicale ma proprio non volete rinunciare al Maggiolino Cabrio, per viaggiare a velocità superiori a 100-110 km/h, farete bene a montare il frangivento, che è molto efficace e quando non serve può essere riposto in un apposito ricavato nel bagagliaio, che quindi non gli sottrae spazio.Ma facciamo un passo indietro: visto che è la prima volta che provo un Maggiolino, decido di partire dall’inizio, ma proprio dall’inizio: a disposizione di chi lo vuole provare c’è infatti un bellissimo Maggiolino del 1952. È proprio un’auto d’altri tempi ma l’avviamento è a pulsante (sistema modernissimo!) e il boxer 1.1 quattro cilindri gira come un orologio svizzero. Il motore poi è molto elastico e questo rende la guida sui tratti tortuosi estremamente piacevole.Ce è anche un Maggiolino Cabrio del 1974 ma la voglia di provare le nuove versioni sportive prende il sopravvento e decido quindi di fare un salto generazionale, buttandomi sugli attuali 1.4 TSI e 2.0 TDI, per poi finire con l’esuberante 2.0 TSI.Accomuna le tre versioni “Sport” la posizione di guida, particolarmente sportiva: Il volante ha un diametro generoso ma la corona del volante è stretta e si impugna bene, un po’ come i volanti sportivi di altri tempi. Il tocco di modernità arriva tuttavia dalla parte inferiore appiattita; i sedili sono avvolgenti ma al contempo confortevoli.La percezione degli ingombri esterni è un po’ disturbata dalla linea bombata della carrozzeria e quindi nelle manovre a bassa velocità bisogna prestare un po’ di attenzione.Il comportamento dinamico è molto equilibrato: sia nella guida rilassata sia in quella più sportiva, il Maggiolino non si scompone mai. Per essere una cabrio, e quindi mancandogli la rigidità strutturale delle auto chiuse, è stabile nel veloce e molto preciso nello stretto, dove si apprezzano in particolare la precisione e la direzionalità dello sterzo. Altro punto di forza del nuovo Maggiolino Cabriolet sono i freni: l’azione del pedale è solida e modulabile e la frenata è sempre sicura ed efficace.Quanto alle peculiarità delle tre motorizzazioni della gamma “Sport”, del 1.4 si apprezzano il buon allungo e l’ottimo spunto in uscita di curva, anche ai regimi più bassi; ho registrato alcune incertezze della leva del cambio manuale a sei rapporti durante gli innesti delle marce, cosa che invece non ho avvertito sul 2.0 Diesel.Il 2.0 Diesel stupisce per la regolarità di erogazione della potenza del motore, che rende la guida a marce alte particolarmente gustosa. Comunque, quando si schiaccia sull’acceleratore, il quattro cilindri non si fa certo pregare per salire di giri né per allungare.Infine il 2.0 TSI è entusiasmante, sia perché la potenza massima è davvero tanta – 147 kW (200 cv) – sia per la velocità di cambiata del DSG, il cambio sequenziale a sei rapporti.

 

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