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Prova Canyon Endurace CF 9.0

Una bicicletta da corsa comoda ma che non penalizzi le prestazioni? La risposta firmata Canyon si chiama Endurace: nella versione in prova, full carbon, montata Ultegra con ruote DT Swiss pesa meno di 7.4 kg e costa 1.799 euro

Comfort o prestazioni? Per ottenere uno, devi rinunciare alle altre. Ma Canyon, l’azienda tedesca che vende le biciclette solo su Internet, giura che ciò che apparentemente è in antitesi può coesistere in un’unica bicicletta, la Endurace CF.Questo modello appartiene allo stesso segmento di Bianchi Infinito CV, Look 675 o Specialized Roubaix, bici che vanno incontro alle esigenze degli amatori più orientati verso il comfort che verso la prestazione agonistica pura. Ciclisti che amano percorrere in sella molti chilometri o semplicemente rientrare dalla sgambata domenicale senza il mal di schiena.LIVEPer il 2014 Canyon ha introdotto un concetto di geometria semplificato, basato sullo Stack-to-Reach, cioè il rapporto tra la proiezione della distanza tubo sterzo/movimento centrale sull’asse verticale e su quello orizzontale. In parole povere, si adottano tre differenti geometrie (Sport, Sport Pro e Pro) orientate al comfort, piuttosto che all’aerodinamicità e alle prestazioni. La quota Stack-to-Reach su cui si basa la Endurace è la “Sport”, che si traduce in una posizione in sella piuttosto eretta che riduce il carico sulla schiena e le spalle, fornendo la geometria ideale per una pedalata “endurance”.Oltre alla posizione in sella c’è un’altra caratteristica che permette di annoverare la Endurace tra le bici “comode”: consiste nel carro posteriore allungato (i foderi orizzontali in taglia L misurano 415 mm, ben 4 in più della Bianchi Infinito cv) per disperdere le vibrazioni e assorbire le asperità del terreno. E poi, per lo stesso scopo, cioè aumentare la flessibilità verticale, i pendenti posteriori sono molto sottili e intersecano il tubo sella andando a congiungersi direttamente con il tubo orizzontale (soluzione analoga al “triplo triangolo” della GT Grade).Originale il reggisella – che avevamo già visto e testato sulla Canyon Inflite da ciclocross – brevettato da Canyon e frutto della collaborazione con Ergon: è dotato di un meccanismo di flessione che si basa su due gambi paralleli e indipendenti, con una morsa reggisella flottante. Il risultato, a detta della Casa tedesca, è una combinazione ottimale di leggerezza, flessibilità, capacità di carico e rigidità torsionale. Tutte queste caratteristiche rispecchiano l’attitudine al comfort della Endurace ma scorrendo i numeri e le geometrie di questa bici c’è un dato che ci ha incuriositi: la misura del passo di appena 989 mm (in taglia L), decisamente in controtendenza se rapportato ad esempio ai 995 mm della Ultimate, la bici Canyon più “race oriented” con cui Nairo Quintana ha trionfato all’ultimo Giro.La Endurace CF è disponibile in svariate configurazioni con componenti Canyon e Ricthey; i prezzi vanno dai 1.299 euro della CF 7.0 montata Shimano 105 ed equipaggiata con ruote Mavic Aksium One fino ai 2.799 della CF 9.0 SL con gruppo Dura Ace e ruote DT Swiss R23 Spine. Il solo telaio comprensivo di forcella costa 1.199 euro mentre la versione in prova, Endurace 9.0, costa 1.799 euro montata Ultegra e con le stesse ruote della SL. C’è poi un’altra gamma di Endurace siglata AL con telaio in alluminio e prezzi più popolari. RIDEEstrarre la Endurace dallo scatolone Canyon è un gran piacere: i 7.390 grammi fatti registrare alla nostra bilancia non sono davvero niente male, soprattutto se si pensa alla fascia di prezzo cui appartiene questa bici. Il peso è  in linea con quello della Bianchi Infinito CV che, con tutte le differenze del caso, costa 3-4.000 euro in più. Il merito di tanta leggerezza è da ricercare nel telaio, che pesa 940 grammi, e nelle ottime ruote DT Swiss R23 Spline da 1.520 grammi.Balzati in sella, la prima sensazione che trasmette la Endurace è la facilità con cui si riesce a trasmettere la potenza dai pedali alla ruota: una reattività davvero non comune, data probabilmente dalla elevata rigidità della scatola movimento centrale, raggiunta grazie ai foderi orizzontali oversize e all’impiego di un movimento di tipo PressFit, in cui cioè le calotte che contengono i cuscinetti si incastrano direttamente nel telaio.In marcia la Endurace non tradisce la sua indole di bici da endurance, confermando una posizione di guida comoda (sensibilmente meno distesa della Infinito CV) e una buona attitudine a smorzare vibrazioni e asperità varie, nonostante la bici del nostro test montasse copertoncini Michelin Pro4 Grip da 23 mm in luogo dei probabilmente più comodi Continental Granprix 4000s II da 25 mm di serie. Anche la sella Fizik Aliante VS si è rivelata molto comoda.Tutta questo comfort non sembra affatto penalizzare la reattività, la maneggevolezza e le prestazioni in salita della Endurace. Evidentemente i tecnici tedeschi sono riusciti a dare concretezza a quella sigla, VCLS, che indica l’insieme di soluzioni che insieme al “Comfort Verticale” garantiscono rigidità laterale (“Lateral Stiffness”), qualità che in una bicicletta si traducono appunto in accelerazione, precisione e reattività.Nonostante il passo corto, inoltre, la Endurace vanta ottime doti di stabilità, che le consentono di farsi apprezzare nei fuorisella, dove corre dritta come fosse su un binario, e in discesa. La bici del test montava un gruppo Shimano Ultegra 11v (50-34, 11-28), che abbiamo avuto modo di provare in altre occasioni e che si è confermato una volta di più una sicurezza, dato non sbaglia un colpo. Insomma la Endurace si è rivelata una bici economica, comoda e allo stesso tempo efficace. Cosa chiederle di più? Una cosa forse ci sarebbe: l’impianto frenante a disco, su cui i ben informati dicono che in Canyon stiano già lavorando.

 

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