Si chiamerà Viaggio la berlina tre volumi che Fiat presenterà al Salone di Pechino, in programma tra aprile e maggio. Sarà destinata solo al mercato cinese, e costruita in loco grazie alla partnership con Guangzhou Automobile Group. Eppure, l’idea che possa essere una world car non è peregrina. In questo caso, si spera che l’assonanza con il nome Strada che contraddistinse la Ritmo nell’avventura oltreoceano dal 1979 al 1982 sia più proficua rispetto a trent’anni fa.Tornando alla Viaggio, la base è quella della Dodge Dart che debutterà a maggio in Europa (e a cui si riferisce la foto in apertura): applicando la proprietà transitiva, quindi, anche la Viaggio sarà sviluppata sulla piattaforma C-Wide che accomuna la media di Detroit a quella di Arese.La linea dovrebbe essere un po’ meno spigolosa rispetto a quella della Dart; i propulsori dovrebbero essere i MultiAir che, passando per il Lingotto, equipaggiano la Dodge; con buona probabilità, saranno le versioni aspirate a costituire l’asse portante di una vettura che dovrà guardare, giocoforza, anche ad altri fattori oltre a quelli prestazionali.La Viaggio è chiamata a “fare i numeri”: cioè, a diventare la testa di ponte Fiat verso un mercato che sta molto a cuore a Marchionne. Nel 2011, le auto vendute sono state solo 1.500; la produzione della Viaggio inizierà con 140.000 unità annuali fino ad arrivare a 250.000 esemplari. L’obiettivo è quota 300.000 Fiat vendute in Cina nel 2014. Ambizioso, senza dubbio, ma non impossibile.Da ultimo, un’indiscrezione ricorrente: quando la Viaggio perderà la coda e diverrà una due volumi (ben più digeribile in Europa…), potrebbe sostituire l’attuale Bravo. Mettiamola così: la vera notizia è se ai piani alti del Lingotto si decidesse di seguire una via alternativa a questa.